lunedì 28 settembre 2015

IL ROSMARINO

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Il rosmarino è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Originario dell'Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari.

Pianta arbustiva che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare.

Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, sessili, opposte, lineari-lanceolate addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca; hanno i margini leggermente revoluti; ricche di ghiandole oleifere.

I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli all'ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri allungati, bratteati e fogliosi, con fioritura da marzo ad ottobre, nelle posizioni più riparate ad intermittenza tutto l'anno.
Ogni fiore possiede un calice campanulato, tomentoso con labbro superiore tridentato e quello inferiore bifido; la corolla di colore lilla-indaco, azzurro-violacea o, più raramente, bianca o azzurro pallido, è bilabiata con un leggero rigonfiamento in corrispondenza della fauce; il labbro superiore è bilobo, quello inferiore trilobo, con il lobo mediano più grande di quelli laterali ed a forma di cucchiaio con il margine ondulato; gli stami sono solo due con filamenti muniti di un piccolo dente alla base ed inseriti in corrispondenza della fauce della corolla; l'ovario è unico, supero e quadripartito.

L'impollinazione è entomofila poiché avviene tramite insetti pronubi, tra cui l'ape domestica, attirati dal profumo e dal nettare prodotto dai fiori.

I frutti sono tetracheni, con acheni liberi, oblunghi e lisci, di colore brunastro.

Richiede posizione soleggiata al riparo di muri dai venti gelidi; terreno leggero sabbioso-torboso ben drenato; poco resistente ai climi rigidi e prolungati.

Si può coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con fertilizzante liquido miscelato all'acqua delle annaffiature, che saranno controllate e diradate d'inverno.

In primavera si rinnova l'impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi di potatura.

Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante più vigorose piantate per almeno 2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia; oppure si semina in aprile-maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva; oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera.

Per effetto dei meccanismi di difesa dal caldo e dall'arido (tipici della macchia mediterranea), la pianta presenta, se il clima è sufficientemente caldo ed arido in estate e tiepido in inverno, il fenomeno della estivazione cioè la pianta arresta quasi completamente la vegetazione in estate, mentre ha il rigoglio di vegetazione e le fasi vitali (fioritura e fruttificazione) rispettivamente in tardo autunno o in inverno, ed in primavera. In climi più freschi ed umidi le fasi di vegetazione possono essere spostate verso l'estate. Comunque in estate, specie se calda, la pianta tende sempre ad essere in una fase di riposo.

Il rosmarino è una delle piante aromatiche più conosciute. Molto apprezzata sia in cucina che nell’ambito dei rimedi naturali, le proprietà del Rosmarinus officinalis lo rendono consigliabile per una varietà importante di disturbi. Tra le possibili applicazioni soprattutto il benessere delle alte vie respiratorie.

All’interno del rosmarino trova posto un’ampia varietà di oli essenziali tra i quali spicca l’eucaliptolo, che dona a questa pianta aromatica ottime proprietà balsamiche. Presenti anche alfa e beta pinene, borneolo, canfene, canfora, cineolo, diterpeni, linalolo e triterpeni.

Presenti anche buone quantità di antiossidanti, tra i quali l’acido rosmarinico (polifenolo) e alcuni altri acidi fenolici, la colina, la vitamina C e i tannini.
Le proprietà balsamiche fornite dall’eucaliptolo donano al rosmarino un’efficace azione di contrasto dei disturbi delle vie aeree, contribuendo a migliorare la situazione in caso di raffreddore, congestione nasale e tosse. Possibile utilizzare questa pianta per realizzare un decotto, con il quale poi eseguire dei suffumigi.

Recenti studi hanno inoltre collegato l’aroma emanato dal rosmarino al miglioramento della memoria e come possibile rimedio naturale preventivo, insieme con la menta, per contrastare l’Alzheimer. A sostenerlo sono stati rispettivamente i ricercatori della Northumbria University di Newcastle, nel Regno Unito, e della Saint Louis University School of Medicine, negli USA.
Uno studio dell’Università dell’Illinois (USA) attribuisce invece al rosmarino e all’origano una certa efficacia nel limitare la presenza di glucosio nel sangue, offrendo di conseguenza protezione dal diabete.

Adatto per la profumazione degli ambienti, contribuendo così anche a migliorare le prestazioni cognitive, favorisce un generale rilassamento. Il suo contenuto di vitamine e antiossidanti si rivela poi utile nel mantenere in salute la pelle e contrastare alcune forme tumorali.
Traggono beneficio dal rosmarino anche i capelli, con riferimento alla minore tendenza a diventare bianchi e a una ridotta perdita. L’efficacia di questa pianta aromatica porta benefici anche al fegato, del quale favorisce lo smaltimento delle tossine accumulate.

Il rosmarino è una delle erbe aromatiche più antiche, tanto che i Greci e gli Egizi ne conoscevano già le proprietà; oggi è presente un po’ dappertutto e non vi è casa di campagna o orto che non ne possegga un cespuglio.

Le foglie di rosmarino contengono saponine, acido rosmarinico, flavonoidi e tannini. Molte di queste sostanze, una volta isolate e analizzate, hanno mostrato forti proprietà antiossidanti.

Cento grammi di foglie fresche di rosmarino contengono ben 6,65 mg. di ferro, circa l’80% della dose giornaliera consigliata.

Il rosmarino è anche un’ottima fonte di Vitamina C: 100 gr. di rosmarino contengono 22 mg. di questa preziosa vitamina.

Secondo recenti ricerche, l’uso regolare del rosmarino mantiene giovani e, grazie al significativo apporto di ferro, migliora la circolazione sanguigna, aiutando soprattutto chi si sente privo di forze e debilitato, magari a causa di cali di pressione. Grazie ai suoi potenti antiossidanti il rosmarino svolge un ruolo protettivo dei riguardi del fegato, organo che risente più di tutti gli effetti dello stress.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Kioto, in Giappone, il rosmarino contiene una sostanza, l’acido carnosico, che ha la proprietà di combattere i radicali liberi del cervello; questo significa che il rosmarino aiuta a prevenire l’invecchiamento celebrale.

Uno studio condotto dal Sanford-Burnham Medical Research Institute, il rosmarino avrebbe proprietà molto salutari nei confronti degli occhi, in particolar modo contro la degenerazione maculare.

Già nell’epoca romana il rosmarino veniva utilizzato per uso curativo al fine di lenire il mal di denti o slogature e torcicollo; oggi lo si usa per curare la colite o la nausea, come rimedio ai dolori reumatici, le fitte cardiache o i problemi di digestione.

Viene impiegato in cosmetica grazie alle sue proprietà deodoranti, tonificanti e purificanti; utile in caso di pelle grassa.

È un ingrediente molto diffuso per gli shampoo, nello specifico per la fortificazione del capello.
Come per tutte le piante con proprietà stimolanti, il rosmarino va assunto con attenzione, soprattutto in caso di pressione alta ed insonnia. Non usare in gravidanza e non impiegare l’olio essenziale in soggetti affetti da epilessia.

Il rosmarino fresco, laddove non sussistono problemi di pressione alta, alle dosi normali consigliate ha solo effetti benefici; solo ad alti dosaggi la pianta può provocare disturbi di tipo gastrico.

Nel medioevo il rosmarino veniva utilizzato durante gli esorcismi per scacciare gli spiriti maligni dalle persone possedute.

Per lunghissimo tempo venne impiegato come sostanza fumigante per disinfettare le stanze dei malati.

Ancora oggi i rametti di rosmarino vengono riposti in cassetti ed armadi per profumare e tenere alla larga le tarme dagli indumenti.

Durante la civiltà egizia il rosmarino era addirittura utilizzato come simbolo di eternità tanto che venne rinvenuto in alcune tombe di faraoni.

Grazie alla sua proprietà di rinforzare la memoria è appunto ritenuta la pianta del ricordo; nella celebre opera di Shakespeare Ofelia pronuncia queste parole: “Ecco laggiù il rosmarino, la pianta del ricordo“.




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