Gerridi Famiglia di Insetti Emitteri Eterotteri cosmopoliti.
La famiglia possiede peculiarità morfologiche ed etologiche che la rende facilmente distinguibile, anche se tali caratteristiche non sono esclusive. Il corpo è oblungo, di dimensioni piccole o medie, lungo da 2 a 15 mm, eccezionalmente oltre 2 cm; il tegumento è rivestito da peli idrofobi che conferiscono nel complesso un aspetto vellutato. La livrea ha in generale colori scuri e poco appariscenti, dal bruno al nero, con eventuali macchie più chiare; la peluria può conferire spesso una colorazione argentata alle parti ventrali.
Il capo è relativamente breve, acuto anteriormente, nettamente più breve del protorace e del mesotorace messi insieme, privo di ocelli e fornito di occhi composti ben sviluppati e prominenti. Le antenne sono ben visibili, più lunghe del capo, composte da 4 articoli. Il rostro è formato anch'esso da 4 segmenti, carattere che li contraddistingue dai Veliidi.
Il torace mostra un marcato sviluppo del pronoto, fino a ricoprire il mesonoto o a fondersi con esso. Il metatorace è provvisto di ghiandole odorifere. Le ali sono presenti, più o meno sviluppate, oppure assenti. Nelle forme alate le emielitre non mostrano la distinzione fra corio, clavo e zona membranosa, tipica della generalità degli Eterotteri.
Le zampe mostrano i caratteri morfologici di maggiore evidenza per questa famiglia. Le medie e le posteriori sono marcatamente sottili e allungate, disposte a X formando un piano d'appoggio quadrangolare centrato con il baricentro del corpo; quelle anteriori sono invece più brevi, più robuste e visibilmente protese in avanti. Fra le coxe anteriori e quelle medie c'è una distanza maggiore rispetto a quella compresa fra le medie e le posteriori. Questa morfologia è alla base della funzionalità delle zampe: quelle anteriori sono usate come zampe raptatorie, mentre per l'appoggio sono usate le zampe medie e posteriori. La propulsione è invece assicurata dalle zampe medie. I femori delle zampe posteriori sono marcatamente più lunghi dell'addome, a differenza dei Veliidi che hanno invece femori posteriori più brevi dell'addome. I tarsi sono composti da due segmenti. I pretarsi delle zampe anteriori hanno le unghie inserite in posizione prossimale.
La famiglia è cosmopolita ed è perciò rappresentata in tutti i continenti. Sono tra i più comuni insetti associati agli ambienti acquatici e per la loro singolare etologia sono facilmente riconoscibili, anche se i profani li possono confondere con altri Rincoti dalle abitudini simili.
I Gerridi sono insetti acquaioli o semiacquatici. In altri termini, sono organismi fondamentalmente terrestri ma strettamente associati ad ambienti acquatici, in quanto la loro vita si svolge in gran parte sulla superficie di specchi d'acqua (corsi d'acqua, laghi, stagni, paludi e anche mari), tuttavia nel loro ambiente necessitano della presenza di punti emersi, come sassi e vegetali.
In generale prediligono le acque calme o poco mosse, ma a differenza di altri Rincoti con abitudini simili, come le Idrometre, diverse specie possono adattarsi anche ad acque correnti. In questo caso procedono in senso contrario alla corrente, mantenendo la posizione e offrendo l'impressione che siano fermi. Il genere Halobates è l'unico comprendente specie marine, che vivono per lo più su acque costiere ma colonizzano anche il mare aperto.
I Gerridi sono predatori con regime dietetico strettamente zoofago e si nutrono principalmente di piccoli animali, vivi o morti, che trovano sulla superficie dell'acqua o subito sotto, contribuendo anche al contenimento delle popolazioni di larve di zanzare, perciò vanno considerati organismi utili a tutti gli effetti. Occasionalmente si nutrono anche degli umori di Vertebrati morti che trovano sulle acque, ma la loro azione predatoria si esercita esclusivamente sugli Invertebrati, per lo più Artropodi e Molluschi. Nella predazione utilizzano le zampe anteriori per afferrare e trattenere le vittime, che poi perforano con l'apparato boccale per paralizzarle e succhiarne i fluidi interni.
Hanno un moderato istinto gregario, perciò si rivengono in genere in gruppi più o meno numerosi. La densità di popolazione in rapporto alle risorse alimentari è fondamentale, perché in caso di scarsa disponibilità ricorrono facilmente al cannibalismo. Questo aspetto è importante per gli appassionati di allevamento, in quanto in un acquario difficilmente si riesce a mantenere molti esemplari senza che questi non si uccidano a vicenda.
L'equilibrio delle forze intermolecolari che agiscono sulle molecole d'acqua della superficie libera fa sì che siano soggette ad una risultante detta tensione superficiale, che si oppone alla loro reciproca separazione. In conseguenza di questo fenomeno fisico, nell'interfaccia semplice di separazione da un altro mezzo (es. l'aria), l'acqua forma una superficie libera orizzontale, mentre in prossimità di un'interfaccia complessa liquido-solido-aria, la superficie libera diventa ricurva, con concava secondo la natura del materiale solido:
in caso di un materiale idrofilo, l'acqua tende a bagnare l'oggetto avvolgendolo e formando una superficie libera concava; in questo caso l'oggetto non incontra alcuna resistenza a penetrare nell'acqua ma, anzi, ne è attirato;
in caso di un materiale solido idrorepellente, l'acqua tende a ritrarsi formando una superficie libera convessa; in questo caso l'oggetto incontra nella tensione superficiale una resistenza che ne impedisce l'immersione in assenza di sollecitazioni più intense.
Oggetti leggeri e in materiale idrofugo, come i metalli, la plastica e molte sostanze organiche, tendono a galleggiare sull'acqua indipendentemente dal loro peso specifico e solo una perturbazione o un elevato peso riescono a sbilanciare gli equilibri vincendo la tensione superficiale.
Tutte le fasi della riproduzione si svolgono sull'acqua nel mese di aprile, dall'accoppiamento alla deposizione delle uova. Queste sono deposte in genere su piante acquatiche poco sotto la superficie, ma molte specie depongono anche su vari materiali galleggianti; la letteratura cita anche casi curiosi di uova di Gerridi deposte su altri animali, come Seppie o Uccelli marini.
Nelle regioni temperate il ciclo si svolge con una o due generazioni l'anno. Lo stadio svernante è rappresentato dagli adulti, che in genere trovano protezione in ripari di varia natura, ma generalmente prossimi agli specchi d'acqua. Nelle regioni tropicali il ciclo si svolge in modo continuo con più generazioni nel corso dell'anno.
Lo sviluppo postembrionale si svolge attraverso cinque stadi preimmaginali, due di neanide e tre di ninfa.
La peculiarità dell'etologia dei Gerridi, anche se condivisa con altre famiglie di Eterotteri Gerromorfi, è quella di riuscire a sostenersi con le zampe sulla superficie dell'acqua senza affondare. Questa proprietà è dovuta ai fenomeni fisico-chimici che regolano gli equilibri statici delle forze intermolecolari nelle superfici di interfaccia. Nel caso specifico degli insetti che "camminano" sull'acqua, questi fenomeni si manifestano con il concorso di due distinti fenomeni:
Proprietà chimiche e morfologiche dei tarsi delle zampe, unici punti di contatto e appoggio del corpo dell'insetto con la superficie dell'acqua.
Tensione superficiale dell'acqua.
I tarsi sono rivestiti da una fitta peluria imbevuta di sostanze oleose idrorepellenti. Questo fa sì che l'acqua non "bagni" i tarsi, condizione necessaria ma non sufficiente affinché questi possano immergersi nell'acqua. Il peso relativamente leggero di questi insetti, unitamente alla natura idrorepellente dei tarsi, fa sì che i Gerridi e gli insetti con proprietà simili, poggino sulla superficie libera dell'acqua senza penetrarla.
La spinta è determinata principalmente dalle zampe medie, usate come remi; quelle posteriori sono usate, oltre che come punti di appoggio, anche come organi per frenare e come timoni per il cambio di direzione; quelle anteriori sono invece protese in avanti, pronte ad afferrare la preda.
A differenza di altri Gerromorfi, quali i Veliidae e gli Hydrometridae, i Gerridi sono dotati di un'eccezionale velocità, dando perciò l'impressione che "pattinino" sull'acqua; tale movimento procede a scatti, sotto l'effetto della spinta propulsiva delle zampe medie e lo scivolamento sull'acqua. Nel movimento sembra che le zampe di uno stesso paio si muovano simultaneamente. Questa velocità li rende anche capaci di sfuggire ad eventuali insidie e, in effetti, la cattura di un Gerride richiede una certa pazienza anche con l'uso di un retino: in una colonia di Gerridi, infatti, sembra apparentemente facile catturare uno o più esemplari in una pozza d'acqua ma, in realtà, al minimo cenno di pericolo, gli insetti sfuggono rapidamente scivolando sull'acqua con bruschi cambiamenti di direzione.
Sull'asciutto i Gerridi hanno invece movimenti alquanto goffi, procedendo con salti irregolari e scoordinati.
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