giovedì 10 novembre 2016

IL TUCANO



Il tucano toco è il più grande fra le 11 specie di tucani. Misura 53-60 centimetri di cui ben 19 spettano al becco; il peso si aggira sui 550 grammi. Il piumaggio è di un bel nero brillante che fa risaltare ulteriormente il becco arancione. Sulla sua punta è presente una macchia nera di forma ovale. La gola è bianca. Quando è in volo si notano le copritrici rosse della coda e il codrione bianco. Attorno agli occhi, viola o blu, è presente una zona di pelle nuda di colore giallo-arancione. Il becco, nonostante all'apparenza sembri molto pesante, è in realtà cosparso di sacche d'aria che lo rendono leggerissimo. Possiede una lunga lingua consumata ai lati. Le zampe sono grigie, corte ma molto robuste, con due dita rivolte in avanti e due indietro per facilitare l'appoggio sui rami.
Il tucano toco, sebbene sia meno socievole di altri tucani, è un uccello che vive in comunità suddivise in piccoli gruppi familiari di circa dieci o dodici individui. Ogni famiglia si sposta separatamente durante le ore dedicate alla ricerca del cibo, ma tornano tutte insieme durante le ore di riposo. Le famiglie volano assieme; il volo è ondulato e aggraziato, che alterna planate a volo battuto. Il becco viene utilizzato per spaventare i predatori, ma non è una vera arma, è anzi molto fragile rispetto alle apparenze.

Il suo becco, enorme e colorato, lo ha reso uno degli uccelli più popolari al mondo. Il becco del tucano è lungo circa 19 centimetri e può essere considerato come un tratto desiderabile per l'accoppiamento, ma in quanto tale è comune sia ai maschi che alle femmine. In realtà, entrambi i sessi usano il becco per afferrare gustosi bocconi e lanciarseli a vicenda in un rituale di accoppiamento basato sullo scambio di frutti.

Come arma di difesa, il becco è più apparenza che sostanza. Si tratta di un osso a nido d'ape che in realtà contiene molta aria. Se le sue dimensioni possono fungere da deterrente per i predatori, esso è di scarsa utilità per combatterli. Ma il becco del tucano è utile come strumento di alimentazione. Gli uccelli lo usano per cogliere frutti da rami troppo esili per sostenere il loro peso e per sbucciare il raccolto. Oltre alla frutta questi esemplari mangiano insetti e a volte piccoli uccelli, uova o lucertole.
Il tucano è notoriamente un giocherellone. Tra i suoi giochi preferiti, i combattimenti col becco sono i più frequenti; i contendenti amano spingersi a vicenda finché uno dei due cede. Un'altra particolarità di questi Piciformi è lo strano modo di riposare: dentro la cavità di un albero dormono anche in sei; ognuno appoggia il proprio becco sul dorso, ruotando il capo di lato, e porta la coda vicino alla testa, diventando così delle piccole palle.
Sebbene sia stanziale, alle volte effettua delle brevi migrazioni per l'inverno, oppure, in determinati anni, si sposta in stormi numerosi per occupare nuovi territori.



Il verso del tucano è un suono profondo, alto e monotono, udibile a quasi un chilometro di distanza.

Principalmente frugivoro, il tucano si nutre anche di insetti, piccoli uccelli, uova e rettili, granchi, piccoli pesci che trova nei ruscelli e anche di topi.

Il maschio corteggia la femmina lanciandole col becco una bacca o un altro frutto. Se la femmina ricambia, lancia a sua volta la bacca al maschio, creando così un grazioso rituale amoroso. Il nido non è altro che una cavità di un albero posta molto in alto. La femmina vi depone dalle due alle quattro uova. Il periodo di incubazione è di 16-20 giorni, dopo i quali nascono dei pulcini senza piume e ciechi. Lo sviluppo è molto lento, i piccoli apriranno gli occhi solo dopo tre settimane. I genitori si prenderanno entrambi cura dei piccoli fino a sei settimane dopo che avranno messo le piume. I pulcini hanno un tipico cuscinetto carnoso sotto le zampe che li protegge dalla ruvidezza della cavità, il quale sparirà col passare del tempo.

Questo tucano vive nel Sud America centro-orientale. È presente in Guyana, Suriname, Guayana Francese, Brasile, Perù orientale, Bolivia, Paraguay e nord Argentina.

Frequenta i boschi, le foreste a galleria, le zone alberate della savana, le campagne aperte e le piccole macchie di arbusti; evita il fitto della foresta pluviale, preferendo le zone più aperte. Lo si incontra anche presso i corsi d'acqua e nelle vicinanze degli insediamenti umani.

Quest'icona tra gli uccelli è assai popolare come animale domestico, e molti tucani vengono catturati proprio per soddisfare la domanda di questo mercato.

Le popolazioni indigene guardano questo uccello con venerazione: secondo la tradizione sarebbe un canale di comunicazione tra il mondo dei viventi e quello degli spiriti.

LEGGI ANCHE : http://marzurro.blogspot.it/2016/10/la-malesia.html



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