martedì 3 maggio 2016

BANCONOTE LOGORE

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Le banconote sono prodotte in carta di puro cotone. È una fibra abbastanza resistente ma ovviamente subiscono il deterioramento dovuto all'uso e alla passaggio di mano in mano, di portafoglio in portafoglio, dai registratori di cassa ai distributori automatici e così via. Le statistiche spiegano che la vita media di una banconota di 5 euro, la più diffusa, è relativamente molto più breve (circa 1 anno) rispetto a quella di una banconota da 500 euro che può durare fino a 10 anni.

Al fine di mantenere un elevato livello qualitativo del circolante la Banca d'Italia provvede a ritirare regolarmente le banconote logore dalla circolazione, sostituendole con altre di nuova produzione.
Oltre a questo normale processo di deterioramento dovuto all'uso, le banconote possono essere danneggiate o mutilate da varie cause (ad esempio: umidità, fuoco, agenti chimici, lacerazioni, lavaggi accidentali).
Una banconota si dice danneggiata quando risulta sporca, macchiata o scolorita a causa di eventi accidentali.
Una banconota si dice mutilata quando manca di una parte. Come regola generale, una banconota mutilata può essere cambiata se la parte presentata per il cambio rappresenta più del 50% della banconota originale, o, in caso contrario, se si può provare che la parte mancante è andata distrutta accidentalmente.
E' perciò buona regola, se si è in possesso di una banconota mutilata, chiuderla tra fogli di carta trasparente o di plastica, conservare anche i frammenti più piccoli, in modo da evitare danneggiamenti ulteriori, e non usare, possibilmente, né nastro adesivo né collanti.

Chi è in possesso di banconote logore, danneggiate o mutilate può chiederne il cambio presso gli sportelli della Banca d'Italia. Qui le banconote sono esaminate e, qualora presentino i requisiti per la rimborsabilità, sono sostituite immediatamente con banconote nuove.
Le banconote danneggiate o mutilate che non possono essere cambiate a vista presso le Filiali della Banca d'Italia perché sussistono dubbi sulla loro rimborsabilità sono spedite all'Amministrazione Centrale. Qui le banconote sono esaminate da una apposita Commissione di esperti che decide sulla loro rimborsabilità.
Le banconote riconosciute rimborsabili dalla Commissione sono trattenute dall'Amministrazione Centrale per la distruzione e il controvalore viene riconosciuto agli esibitori tramite la Filiale mittente della Banca d'Italia.
Le banconote mutilate riconosciute non rimborsabili sono restituite agli esibitori per dar loro la possibilità di chiedere nuovamente il cambio qualora vengano in possesso delle parti mancanti.
Se lo stato o la provenienza delle banconote sono tali da far temere la possibilità di infezioni, al presentatore può essere richiesto un certificato di avvenuta sterilizzazione, disinfezione o disinfestazione.
In linea di massima la rimborsabilità è gratuita: si applica una commissione solo qualora gli aventi diritto richiedano il cambio di banconote in euro accidentalmente danneggiate da dispositivi antirapina.
Le banconote danneggiate o mutilate intenzionalmente in linea di principio non sono sostituite ma trattenute senza rimborso. Sono sostituite però se l'esibitore è in buona fede e/o se il grado di danneggiamento è modesto (piccole scritte, numeri o annotazioni).

Le banconote danneggiate o mutilate a seguito di un atto criminoso sono inviate ai Comandi Provinciali della Guardia di Finanza.
Se l'Autorità competente restituisce i biglietti perché non ravvisa nel danneggiamento elementi di rilevanza penale, le banconote sono trattate come semplici banconote danneggiate o mutilate e quindi rimborsate o restituite all'esibitore secondo la procedura descritta.



Ogni anno la Federal Reserve (Fed), la banca centrale degli Stati Uniti, distrugge più di 5mila tonnellate di banconote: dollari danneggiati o consumati dai milioni di passaggi di mano cui sono stati sottoposti, che devono essere quindi rimossi dalla circolazione e resi inutilizzabili. Un destino simile spetta alla maggior parte delle banconote usate in giro per il mondo, ma mentre queste finiscono per la maggior parte incenerite o in grandi discariche, negli Stati Uniti da qualche anno sono stati avviati programmi per riciclare e non sprecare la carta di grande qualità usata per stamparci sopra i dollari.
Come spiega il Wall Street Journal, la Fed ricicla il 90 per cento circa delle banconote che ogni anno toglie dalla circolazione. In parte sono bruciate negli inceneritori che producono energia elettrica, ma altre iniziative prevedono il loro utilizzo per fare del compost o per essere riutilizzate come materiale da costruzione per creare nuovi oggetti e prodotti.
Il riciclo su larga scala delle banconote usate iniziò nel 2011, quando la Fed chiese alle sue 12 divisioni locali in giro per gli Stati Uniti di trovare il modo di riutilizzare le banconote e senza costi aggiuntivi per l’amministrazione della banca centrale. Tra i primi a organizzarsi ci furono i responsabili della Fed di Philadelphia, che già nel 2011 iniziarono a inviare le banconote a una centrale elettrica della zona per bruciarle in modo da produrre energia, dirottandole dalla loro classica destinazione in discarica.
Prima delle nuove iniziative della Fed, nel 2010 solo il 30 per cento delle banconote veniva riciclato. Nel 2011, dicono sempre i dati della Fed, le banconote usate riciclate erano il 41 per cento, ma nel giro di un anno divennero l’82 per cento. Da allora il dato è continuato ad aumentare raggiungendo il 94 per cento del 2013.
A Chandler, in Arizona, la United Fibers LLC riceve ogni mese tre spedizioni di banconote triturate, che sono realizzate con un misto di cotone e di lino. L’azienda le lavora trasformandole in un ottimo isolante da inserire nei muri delle abitazioni, ma anche per produrre carta che viene utilizzata per stampare giornali o per altri impieghi industriali.
Parte delle banconote triturate non vengono invece né riciclate né bruciate, ma consegnate a singoli cittadini che ne fanno richiesta. La maggior parte delle domande proviene da artisti e creativi di vario genere, che le utilizzano per le loro opere. Le sedi locali della Fed preparano anche piccoli sacchetti contenenti le banconote ridotte in striscioline, da dare alle persone che visitano i loro uffici e agli stabilimenti di stampa del denaro.
Nell’Unione Europea la gestione delle banconote di euro usate ricade nella responsabilità delle singole banche centrali nazionali, che si coordinano con la Banca Centrale Europea. Sul sito della BCE non sono indicate le modalità con cui vengono distrutte le banconote, né ci sono riferimenti espliciti a programmi di riciclo del materiale.



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