lunedì 28 marzo 2016

SOSTANZE PER IL "TAGLIO"

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La cocaina è dappertutto. E come in ogni business, i produttori ricorrono a ogni mezzo per ottimizzare i profitti, tagliando la coca con una lunga serie di disgustosi additivi.I più sanno che spesso la cocaina viene diluita con cose come zuccheri e creatina, e che queste vengono mascherate con caffeina, lidocaina o benzocaina per simulare le proprietà anestetiche e stimolanti della cocaina. Ma in pochi sono consapevoli delle sostanze ancor più schifose che finiscono nella roba che vi sniffate.
La cocaina è sempre tagliata con altre sostanze. Le sostanze da taglio utilizzate possono essere suddivise in due tipi: quelle non psicoattive, che vengono utilizzate solo per aumentarne il peso (per esempio il lattosio, la cellulosa, ecc.) e quelle psicoattive, utilizzate perché rafforzano o imitano l’effetto della cocaina ma costano molto meno e quindi aumentano i margini di guadagno dei narcotrafficanti.

Nel 23,5% dei casi nella cocaina analizzata sono presenti da tre a cinque prodotti da taglio psicoattivi, nel 18,2% due prodotti da taglio, mentre nel 49,6% delle analisi viene riscontrato un unico prodotto da taglio presente (solitamente il levamisolo).

Il levamisolo è stato originariamente usato contro la filaria (antelmintico) ed è oggi usato in una vasta gamma di altre applicazioni mediche. Gli effetti collaterali più frequenti sono vomito e diarrea, ma può anche provocare reazioni allergiche (come difficoltà respiratorie, irritazioni cutanee), disturbi del sistema nervoso (svenimento fino alla perdita di conoscenza) o problemi nella formazione del sangue. A livello psichico, sono stati riscontrati blackout, forte affaticamento e difficoltà d’espressione verbale. Un consumo regolare indebolisce il sistema immunitario provocando una maggiore vulnerabilità alle malattie e alle infezioni.

I chimici forensi segnalano che i ritrovamenti di cocaina tagliata con il levamisolo sono sempre più frequenti, a livello globale e a tutti gli stadi della distribuzione da quella che circola in strada ai carichi di migliaia di tonnellate. Il che significa che l'adulterante viene aggiunto in America Meridionale prima che la sostanza venga esportata. Solitamente la quantità di levamisolo rintracciabile nella cocaina non è elevata, quindi non serve tanto ad aggiungere peso, e non è neanche uno stimolante o un anestetico. È però noto che uno dei metaboliti del levamisolo è un composto chiamato aminorex, dotato di proprietà stimolanti simili all'anfetamina.

Un'altra possibilità potrebbe riguardare il fatto che il levamisolo aumenta la quantità di dopamina rilasciata, alzando il livello di acido glutammico nel cervello. Dato che l'effetto euforico della cocaina proviene principalmente dal blocco della proteina trasportatrice di dopamina che a sua volta accresce la quantità disponibile di dopamina che interagisce con i recettori di dopamina nel cervello il levamisolo potrebbe potenzialmente incrementare gli effetti della cocaina attraverso il rilascio di dopamina. Alcuni suggeriscono addirittura che il levamisolo potrebbe garantire il superamento dei test sulla purezza della cocaina.

Nel 2005, il levamisolo è stato rinvenuto in quasi il due percento di cocaina sequestrata dall'agenzia antidroga statunitense, la DEA. Nel 2007 la frequenza è salita al 15 percento, fino ad arrivare a livelli sconcertanti del 2011, quando la DEA ha calcolato che il 73 percento di tutta la cocaina sequestrata era stata tagliata con il levamisolo. In Europala tendenza è identica. Nel 2008-2009 nella cocaina danese la frequenza era circa del 66 percento, e nel 2011-2012 è aumentata fino al 90 percento. Gli effetti collaterali del levamisolo non sono necessariamente preoccupanti per il consumatore medio, dal momento che l'esposizione non si verifica quotidianamente. È piuttosto il consumatore regolare che dovrebbe tenere in considerazione la cosa.



La fenacetina è un derivato dell’amminofenolo usato come antidolorifico e per abbassare la febbre. A causa dei suoi effetti cancerogeni e dei danni ai reni se combinato con altri analgesici, questo medicamento non è più in commercio dal 1986. La fenacetina può anche avere effetti stimolanti e provocare euforia, per questo è usata per il taglio della cocaina.

Gli anestetici locali sono usati per il taglio della cocaina per il loro effetti inebrianti e anestetici (test sulla lingua, gengive). Nei campioni di cocaina analizzati sono state rilevate lidocaina, benzocaina, procaina e tetracaina. Possono manifestarsi effetti collaterali a livello del sistema nervoso centrale (per esempio, irrequietezza, convulsioni, coma) nonché reazioni allergiche, aritmie cardiache e ipertensione. La cocaina tagliata con gli anestetici locali è particolarmente problematica se iniettata per via intravenosa, perché può causare una paralisi del sistema nervoso centrale, rallentare o bloccare la circolazione sanguigna tra atri e ventricoli nel cuore. Forme gravi di questa patologia, anche nota come AV-block, possono causare un rallentamento del battito cardiaco (bradicardia, bradiaritmia). In casi estremi, può insorgere un arresto completo delle camere che, in caso di mancata somministrazione di farmaci e senza un massaggio cardiaco, possono portare alla morte.

La caffeina sveglia, accelera il battito cardiaco e aumenta temporaneamente l’efficienza. In dosi elevate, da 300 mg (circa 8 tazze di caffè), produce euforia. La caffeina sottrae fluidi al corpo (disidratazione). A dosi elevate, possono manifestarsi diversi effetti collaterali quali: sudorazione, palpitazioni cardiache, urgenza urinaria, disturbi del ritmo cardiaco, disturbi della percezione, tremori, nervosismo e disturbi del sonno. L’uso regolare e prolungato comporta il rischio di sviluppare una dipendenza con sintomi fisici.

L’idrossizina è un antistaminico utilizzato anche per il trattamento di ansia, disturbi del sonno e varie malattie della pelle. La combinazione con l’alcol ne aumenta gli effetti ma anche gli effetti collaterali. In caso di aritmie cardiache, malattie del sangue, malattie della prostata, malattie epatiche gravi, disfunzioni renali così come i pazienti trattati con MAO inibitori (Aurorix), dovrebbero rinunciare al consumo d’idrossizina. Gli effetti collaterali del consumo d’idrossizina possono essere nausea, affaticamento, febbre, vertigini, mal di testa, insonnia, movimenti involontari, disorientamento, allucinazioni, aumento della sudorazione, abbassamento della pressione sanguigna e battito cardiaco accelerato.

Il diltiazem appartiene al gruppo degli antagonisti del calcio ed è usato per trattare la pressione alta o altre malattie cardiovascolari che provocano, per esempio, il restringimento delle arterie coronarie e che comportano un insufficiente apporto di ossigeno al muscolo cardiaco (“indurimento delle arterie”, malattie coronariche, angina perctoris). Il diltiazem riduce il bisogno di ossigeno del muscolo cardiaco influenzando i processi metabolici che consumano energia e riducendo le resistenze periferiche (riduzione della tensione muscolare cardiaca). Questa influenza sulla muscolatura ha effetto antipertensivo evidente. L’assunzione di diltiazem provoca effetti collaterali quali perdita di appetito, vertigini, mal di testa, sensazione di debolezza, rallentamento del battito cardiaco, disturbi del ritmo cardiaco. Si possono inoltre verificare reazioni allergiche come arrossamento, prurito o eruzioni cutanee, nausea, gonfiore dei tessuti o sonnolenza. In caso di un’insufficienza cardiaca, di rallentamento del battito cardiaco, di bassa pressione sanguigna, il consumo di ditliazem è sconsigliato. Il diltiazem è probabilmente aggiunto alla cocaina per ridurre l’aumento della pressione sanguigna indotto dalla cocaina. In ragione delle sue proprietà ipotensive, in caso di consumo eccessivo (quantità), il ditliazem riduce gli effetti collaterali facendo però aumentare i rischi di sovradosaggio.

Se si parla di catena di produzione, tutto comincia dal livello base (o livello uno) con il coltivatore, che normalmente è responsabile dell'estrazione iniziale delle foglie di coca usando un impasto di cemento e benzina per far impastare la cocaina grezza. L'impasto viene trasportato più facilmente rispetto alle grosse quantità di foglie, ma ha una durata inferiore; a questo punto il coltivatore vende la miscela al secondo livello. Il tipo in questione è un grossista indipendente o l'impiegato di un laboratorio (livello tre). L'impasto di cocaina viene purificato al livello due o tre per aumentare la stabilità della sostanza. Un metodo comune consiste nell'ossidare le impurità dell'impasto con il permanganato di potassio, un ossidante molto forte con un color viola acceso.

Nel tentativo di ostacolare questa parte della produzione, la DEA ha iniziato nel 2000 la Operation Purple, il cui obiettivo era quello di monitorare la distribuzione e le rotte globali del permanganato di potassio per prevenire la produzione di cocaina. L'operazione è stata un completo fallimento. Inevitabilmente, l'industria multimiliardaria della cocaina ha trovato un modo per rimpiazzare il permanganato di potassio e la cocaina circola in abbondanza.

Al terzo livello, alla base della cocaina viene aggiunto l'acido cloridrico per convertirla al corrispondente sale, dal quale si ricavano quelli che conosciamo come cristalli di cocaina di alta qualità. Da qui in poi, gli esportatori e gli importatori costituiscono il "livello quattro". 

Quel che è certo è che, con un business così redditizio, ogni livello della catena aggiunge una certa quantità di adulteranti per massimizzare il profitto. Solitamente un simile processo diventa difficile da controllare quando la cocaina arriva al paese di destinazione e viene divisa in porzioni più piccole. Tutti vogliono aggiudicarsi una fetta della torta, non importa se si tratta dei membri di una gang responsabili delle prime fasi della distribuzione o quanti distribuiscono la sostanza agli spacciatori.

La friabilità è solitamente un segno di purezza, ma non una garanzia, visto che dipende dal metodo di cristallizzazione usato durante la produzione e richiede che la sostanza non sia stata frantumata. Quando si presenta in blocchi, invece, non porta sicuramente buone notizie. Gli spacciatori non esiteranno ad usare lacca per i capelli per solidificare la cocaina in polvere dopo averla adulterata.




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