giovedì 19 maggio 2016

IL LETTO

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Nella preistoria, il letto consisteva in nient'altro che un mucchio di foglie o paglia approssimativamente accumulate in vicinanza di una fonte di calore; in casi particolarmente disagiati, poteva essere utilizzata a quello scopo anche la nuda terra. Ma l'evoluzione culturale, mossasi attraverso la Mesopotamia, l'Egitto e la Grecia, produsse in seguito giacigli formati da tessuti ripieni di una sostanza morbida, come ad esempio la lana, per le persone di stirpe nobiliare; nei paesi mediorientali come in quelli indiani era invece di uso comune per il popolo il dormire su di un tappeto. Nodo nevralgico del progresso nel campo dei letti fu poi, all'epoca di Roma, il triclinium, molto più simile ai mobili moderni ma non progettato esclusivamente per dormire: era infatti utilizzato dalle persone più importanti come senatori o consoli anche in occasione di banchetti o di riunioni. Nel corso del Medioevo, mentre per le casate reali del Nord Europa nascevano il guanciale ed il letto a baldacchino, esclusivamente riempiti di piume d'oca, i ceti inferiori ed in particolare i pastori cominciarono ad utilizzare il materasso di lana; chi non aveva risorse economiche sufficienti ad acquistarlo era costretto a dormire su semplici sacchi pieni di paglia. Quando, dopo la scoperta dell'America, si cominciarono a coltivare le piante di mais, le foglie di tale vegetale sostituirono in vari casi la paglia dei materassi, producendo così un oggetto più comodo ma anche più rumoroso del precedente, a causa dello schiacciamento delle dure fibre che compongono le foglie. Nel corso dei secoli, il letto delle classi superiori divenne alla portata dei ceti medio-bassi, diffondendosi così in tutte le abitazioni; l'ultimo gradino dell'evoluzione fu raggiunto nel Novecento, nel momento in cui i materiali sintetici si sostituirono a quelli naturali da sempre adoperati dall'uomo per garantirsi un buon riposo.

In Italia i letti si classificano comunemente in cinque categorie, a seconda della loro larghezza:

letto a una piazza o letto singolo: largo 80–90 cm, confortevole per una persona sola;
letto a una piazza e mezza o letto da prete: largo 120 cm;
letto a piazza francese: largo 140 cm;
letto a due piazze o letto matrimoniale: largo 160–180 cm;
letto a tre piazze o letto osimano: largo 200-400 cm adatto per tre persone: mamma, papà, bambino piccolo.
Due letti con reti sovrapposte sono detti nel loro complesso letto a castello. Se la rete è una sola, ma sopraelevata rispetto al pavimento in modo da lasciare uno spazio sottostante agibile, allora si parla comunemente di letto a soppalco.

Quanto al divano-letto, esso fu inventato da Bernard Castro, un inventore palermitano naturalizzato statunitense.

La storia dei letti a baldacchino ha origini molto antiche, addirittura medievali, quando con il termine baldacchino si indicavano i drappi di seta importati da Baghdad. L’etimologia del termine deriva infatti dal latino “baldekinus” e fa riferimento alla parola “Baldacco“, nome tedesco della città di Baghdad, antica Babilonia, da cui nell’undicesimo secolo venivano importate stoffe di elevato pregio e valore. In Occidente questi tessuti vennero introdotti prima di tutto nelle repubbliche marinare, dove andarono ad arricchire i tesori delle cattedrali con i nomi di “Baldekino” o di “Baudaquen“.
A partire dal tredicesimo secolo ha iniziato a indicare un drappo, di forma quadrata o rettangolare, sorretto da un telaio che aveva la funzione di rendere onore a oggetti sacri, proteggere i grandi personaggi come sovrani, imperatori, Cardinali, Vescovi, oppure fornire un riparo ai letti dei nobili più esigenti. In realtà i primi esempi di baldacchino inteso nel senso odierno del termine, una struttura di copertura portante abbinata ad un tamponamento, leggero come può essere una stoffa o pesante, di tipo architettonico, sono piuttosto tardi. Per comprendere le origini di questo elemento occorre fare un ampio passo indietro nella storia. Sono diversi gli espedienti da cui si può ritenere che il baldacchino abbia avuto origine: dalle tende dei popoli nomadi, agli ombrelli degli Assiri, alle strutture con quattro colonne elaborate dagli Egiziani, fino alle nicchie a conchiglie greche e le edicole con timpani romane. E’ molto probabile che queste strutture si siano diffuse tra le popolazioni orientali e, tramite queste, siano state trasmesse al cristianesimo, il quale le associò a oggetti sacri e denotati da una tale importanza da necessitare una protezione che una struttura come il baldacchino poteva facilmente offrire. Per questo motivo, durante la lunga storia che il cristianesimo ha scritto nel corso dei secoli, questi elementi si diffusero in modo sempre più ampio e rapido, andando ad inserirsi in processioni, altari, cattedre papali e vescovili, tombe, fonti battesimali, pulpiti, statue e letti.


L’applicazione di una struttura leggera sul letto era molto diffuso non soltanto negli ambienti ecclesiastici per proteggere il riposo di Cardinali, Vescovi e Papi, ma, a partire dal Medioevo, ottenne ampio spazio anche nelle vite e nelle abitazioni di nobili e signori. Inizialmente, infatti, sia il baldacchino ad uso sacro che quello profano, era costituito da un semplice panno di seta, oppure di lino meno pregiato, adagiato su quattro aste che non erano ancora fissate al terreno e, quindi, associate ad un letto. In un primo momento il baldacchino era piuttosto utilizzato come copertura mobile temporanea, che sebbene non fosse ancora una struttura rigida, presentava le stesse funzioni protettive con cui, successivamente, è diventato parte integrante della mobilia dei nobili.
Fatta eccezione di alcuni sporadici esempi risalenti al Rinascimento, durante il quale i baldacchini da letto erano chiamati “spravieri”, e di qualche rappresentazione presente in affreschi realizzati tra il Trecento e il Quattrocento, infatti, bisognerà aspettare ancora qualche secolo perchè questo tipo di mobile diventi una consuetudine. La nascita del letto a baldacchino vero e proprio, quindi, viene fatto risalire a un’epoca leggermente più tarda, molto probabilmente in un periodo che oscilla tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo. I letti del Cinquecento, a differenza dei precedenti caratterizzati da un’eccessiva altezza e una dimensione molto contenuta, aveva delle proporzioni che si avvicinavano maggiormente a quelle dei letti odierni. In alcuni casi, anzi, erano anche maggiori, in base alle richieste del padrone. Erano caratterizzati dalla presenza di numerosi cuscini in testata, in modo tale da facilitare la digestione dei ricchi banchetti signorili durante il riposo in posizione rigorosamente supina. Il letto era coperto, inoltre, da una struttura con quattro pilastrini angolari su cui era adagiata una stoffa, la cui consistenza poteva essere molto leggera, come la seta, o più pesante in broccato, presentando decorazioni con gemme e orli particolarmente elaborati. Le funzioni del baldacchino sul letto erano molteplici. Una di queste era dovuta alle dimensioni esageratamente grandi delle camere da letto dell’epoca. Data l’ampiezza della stanza, infatti, al suo interno si svolgevano diverse attività che coinvolgevano non solo il signore, ma anche, molto spesso, la sua servitù e, in generale chi prestava i propri servigi. Questa condizione determinò la necessità di ritagliare, all’interno della multifunzionale camera da letto, un piccolo luogo dove poter godere della pace e della tranquillità occorrenti per il sonno oltre, ovviamente, a garantire un minimo di privacy dal viavai di persone che, per varie cause, popolavano la stanza. Un altro motivo che giustifica la presenza della struttura velata è la funzione di rudimentale zanzariera a cui assolveva. Pare infatti che vi fossero, già all’epoca, molti insetti che si temeva potessero disturbare il sonno del signore. Il drappo che circondava interamente il letto, pertanto, riusciva a proteggere il nobile dagli insetti che altrimenti gli avrebbero ronzato intorno. Con la diffusione del Barocco, anche il baldacchino fu influenzato da questo stile. Le sue caratteristiche funzionali furono infatti pressoché ignorate, costituendo soltanto un elemento decorativo e non isolando più il letto dagli sguardi indiscreti e da quello che, durante la notte, poteva disturbare il sonno del signore. Nel Settecento le dimensioni dei letti diventarono sempre più contenute e, con esse, si ridusse anche il baldacchino, che prese ad assumere delle forme più particolari ed elaborate, come quella a cupola. Nel diciottesimo secolo, infatti, era molto diffuso il modello di letto a baldacchino proposto dai Francesi, noto come “lit a la duchesse”, che presentava una struttura non più sostenuta dai quattro pilastrini angolari, ma costituita da un telaio di forma rettangolare sorretto solo da un lato, quello della testata, e libero da appoggi nella parte inferiore del mobile. Il tutto era ricoperto con drappi molto più pesanti rispetto alla seta o al lino che originariamente ne costituivano il tamponamento, ma riccamente decorati con ricami in oro o con piccole gemme, in perfetto stile francese del regno della regina Maria Antonietta.
Man mano che la struttura prese piede, iniziarono anche a diffondersi diversi modelli, come quello “a cortine”, che andò a sostituirne la cornice e a circondare interamente il letto attraverso l’applicazione di un tessuto più pesante, ma anche più riccamente ornato e ricamato. Dopo un periodo di parziale inutilizzo, durante il quale i letti iniziarono ad avvicinarsi sempre più alla forma di quelli recenti, nel diciannovesimo secolo, con l’avvento del design, si è ripreso questo arredo proveniente da una secolare tradizione e lo si è rielaborato con le forme moderne e sinuose dell’architettura contemporanea. Si trovano molto spesso, infatti, sfogliando le riviste di design, modelli che hanno l’obiettivo di far sentire chi vi riposa un re tornato nel periodo medievale, ma con delle forme molto più particolari rispetto a quelle originariamente appartenute al letto a baldacchino. Sono frequenti strutture curve, non ricoperte con drappi o stoffe, ma caratterizzate da un sistema di filtraggio della luce ricavato con un particolare intreccio dei materiali che costituiscono la struttura portante, lasciando libere le parti laterali. Altri modelli riprendono le forme baroccheggianti degli ultimi esempi di tradizionali letti a baldacchino, rivisitati grazie al ricorso ai moderni materiali utilizzati per la realizzazione dei mobili. Altri designer optano, invece, per la semplicità di una struttura portante con quattro appoggi e la sovrapposizione di un velo semitrasparente o di una sottile lastra di vetro opaco nella parte superiore.



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