La iuta è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus, inserito nella famiglia delle Malvaceae. Come per il lino e la canapa, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta.
La iuta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La iuta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti.
La iuta è al 100% biodegradabile e riciclabile.
È una fibra naturale con riflessi lucenti e dorati e perciò è chiamata la fibra d'oro.
Ha un elevato carico di rottura, una bassa estensibilità, e garantisce un'alta traspirazione del tessuto. La iuta è, quindi, molto adatta nell'imballaggio dei pacchi di beni agricoli.
Può essere usata per creare i filati, tessuti, reti e sacchi della miglior qualità industriale. Insieme allo zucchero può essere usata per costruire i pannelli degli aeroplani. È una delle fibre naturali più versatili mai usate come materiale grezzo nei settori dell'imballaggio, del tessile, dell'edilizia e dell'agricoltura. Il volume del filato conferisce una ridotta tenacia e una maggiore estensibilità quando unito in una "ternary blend" (lett. "mistura ternaria").
La pianta della iuta è imparentata con la pianta della Cannabis sativa. Ciononostante la iuta è completamente priva di elementi narcotici od odorosi.
Le varietà della iuta sono la Corchorus olitorius (riflessi dorati) e la Corchorus capsularis (riflessi argentei).
Al mondo la migliore area produttiva per la iuta è considerata essere la pianura del Bengala (delta del Gange), regione compresa prevalentemente nel Bangladesh.
La pianta è di tipo erbaceo di 3-4 metri di altezza, lo stelo di circa due centimetri di diametro, le foglie sono piccole e gialle di circa 15 centimetri di lunghezza e 5 centimetri di larghezza. La fibra di juta, coltivata nel Sud-Est asiatico, è procurata dalla fibra di tiglio, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta.
Coltivata in un clima caldo e umido, le condizioni climatiche che ne favoriscono la crescita si verificano durante la stagione dei monsoni, quindi su terreni alluvionati argillosi, dove le precipitazioni sono tra i 75-100 millimetri durante la fase di crescita.
La juta subisce il processo della macerazione: i fusti ricevono una prima breve essiccazione, poi vengono immersi in acqua per venti giorni circa, quindi di nuovo essiccati.
Questo processo permette di separare in un secondo momento, tramite battitura, si procede alla separazione della corteccia fibrosa dall´anima legnosa dello stelo. La fibra ricavata viene lavata e poi messa ad asciugare, ed ammassate in balle per poi essere pronta per la filatura.
La fibra di juta è costituita solo dal 6% del peso della pianta. Il processo di produzione è lungo e richiede un lavoro intenso, l´estrazione della fibra viene effettuato totalmente manualmente.
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