L’arnica montana è un’erba medicinale della famiglia delle Asteraceae, originaria delle regioni montuose dell’Europa e della Russia meridionale. Cresce dai 30 ai 60 centimetri, mentre le foglie ovali e contrapposte formano una rosetta basale (rosolata). L’arnica ha fiori dai colori vivaci, simili alle margherite gialle, ed essiccati sono le parti più utilizzate negli unguenti medicinali. Tuttavia, vengono utilizzate anche le radici e i rizomi.
L’arnica è stata ampiamente utilizzata nella medicina europea già molti secoli fa: le prime tinture alcoliche sono state prodotte dai coloni del Nord America per curare il mal di gola, come febbrifugo e per migliorare la circolazione.
Oggi l’arnica montana è utilizzata come agente omeopatico topico che porta sollievo dal dolore. Il suo meccanismo d’azione, tuttavia, non è ben noto. Le preparazioni di arnica hanno mostrato di procurare guarigione dalle ferite, oltre ad avere proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antidolorifiche. Questo potrebbe derivare da due sostanze chimiche chiamate elenalina e diidroelenalina: si tratta di sostanze che possono modificare l’azione delle cellule immunitarie, uccidere i batteri, ridurre l’infiammazione.
Ancora oggi, l’arnica e i suoi estratti sono ampiamente utilizzati nei rimedi naturali e omeopatici per combattere acne, foruncoli, contusioni, distorsioni, eruzioni cutanee, dolori muscolari, dolori articolari, rigidità, lividi, gonfiori e ferite. L’arnica non è un medicinale allopatico e per questo può essere utile per tutte le persone che non tollerano il dolore ma che, nello stesso tempo, vogliono evitare eventuali effetti collaterali di farmaci antidolorici.
L’arnica non deve essere applicata sulle ferite aperte o direttamente sulle mucose. Le forme orali non diluite non sono considerate sicure, in quanto potrebbero provocare arresto cardiaco, battito cardiaco accelerato, respiro corto, mal di stomaco, diarrea e vomito. L’FDA (Food Drug Administration) considera l’arnica pura una pianta con potenziali pericoli. Ancora, alcune persone possono mostrare reazioni allergiche o di ipersensibilità: in questo caso è importante interrompere l’uso di arnica quando si presentano i primi problemi.
L’arnica contiene delle sostanze in grado di eliminare i batteri e rafforzare il sistema immunitario, ha ottime proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. È adatta per favorire la cicatrizzazione delle ferite e, in caso di piccoli traumi, contusioni ed ematomi, l’arnica dà sollievo al dolore, diminuisce il gonfiore e protegge i capillari. Inoltre, l’arnica è un valido rimedio anche contro le infiammazioni di bocca e gola, contro le punture di insetto, i foruncoli, le flebiti, la febbre. Infine, l’arnica può essere utilizzata anche come stimolante delle funzioni cerebrali, come tonico del sistema nervoso centrale.
La sua azione antinfiammatoria è dovuta ai componenti chimici contenuti in questa erba medicinale: le sostanze amare, come i lattoni sesquiterpenici, in particolare l’elenalina, in grado di modificare l’azione delle cellule immunitarie, gli oli essenziali capaci di stimolare l’irrorazione sanguigna dalle proprietà disinfettanti e i tannini.
I principi attivi sono contenuti principalmente nei fiori, che vengono essiccati per ricavarne le varie formulazioni: gel unguenti, tintura madre e granuli omeopatici. Gli olii da massaggio a base di arnica sono perfetti prima dell’attività sportiva, per riscaldare i muscoli e prevenire gli strappi e dopo, per alleviare i dolori muscolari ed evitare le contratture. Le formulazioni in gel, crema e unguento, o impacco, invece, sono indicate per traumi, contusioni, ematomi e gonfiori. Il gel è adatto per il primo soccorso, nella fase acuta del trauma, mentre l’unguento agisce quando permane l’edema dopo urti, slogature e stiramenti.
L’impiego topico invece è particolarmente consigliato tutte le volte in cui si subiscono traumi o si soffre di dolori muscolari o articolari. L’arnica ha infatti mostrato particolari doti antinfiammatorie e anche analgesiche.
In commercio si trovano facilmente gel di arnica o pomata di arnica (con diverse concentrazioni di principio attivo) da applicare al bisogno sulle zone dolenti, generalmente una piccola porzione di prodotto 2 o 3 volte al giorno. Molto efficace anche l’olio che si può trovare solo o in combinazione con altre sostanze ed è utile per realizzare dei veri e propri massaggi antinfiammatori e lenitivi nei confronti dei muscoli e delle articolazioni.
Infine esiste la tintura madre di arnica, una soluzione alcolica a base di questa pianta ideale per fare impacchi nelle zone dolenti. L’importante è ricordarsi sempre di diluirla prima con abbondante acqua, si tratta infatti di un prodotto molto potente che non deve mai essere utilizzato puro.
E’ possibile anche acquistare i fiori secchi in erboristeria e preparare in casa un decotto a base di arnica, anch’esso da utilizzare in caso di piccoli traumi, oppure una tintura curativa, ottenuta lasciando macerare in un bicchiere contenente 100 ml di alcol, per 5 giorni, 10 grammi di fiori di arnica essiccati. Una volta filtrata si potranno prendere poche gocce di tintura diluirle in 4 parti d’acqua ed applicare sulle zone dolenti a mo’ di impacco. Attenzione però a non utilizzare mai arnica sulle ferite aperte.
Le proprietà di questa pianta sono dovute probabilmente all'azione combinata di composti fenolici e flavonoidi, che hanno una parte fondamentale nei meccanismi coinvolti nella diminuzione dei mediatori infiammatori (molecole, generate in un focolaio infiammatorio, capaci di modulare la progressione dell'infiammazione e la sua eventuale cronicizzazione) e delle tossine che generano radicali liberi”.
L'applicazione di composti a base di arnica stimola l'aumento della produzione di antiossidanti: questo aiuta nella prevenzione di ulteriori danni ai tessuti, lesioni e la sovrapproduzione di membrana sinoviale in alcuni casi di artrite.
Sono state confermate poi le sue proprietà anche in casi di infiammazioni gravi, come ad esempio la riduzione delle terribili ecchimosi che seguono ad interventi di chirurgia plastica al naso.
L'utilizzo prolungato di arnica non è consigliato, perché può portare ad irritazioni, anche serie, della pelle ed è assolutamente da evitare su ulcere e ferite aperte.
Non si esclude neppure la possibilità di reazioni allergiche nei confronti della pianta. Se è la prima volta che la utilizzate provate prima ad applicarla solo su un piccolo lembo di pelle.
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