Molti cani si emozionano e fanno pipì sul pavimento se arriva qualcuno, o quando il padrone torna a casa dal lavoro.
Nel cucciolo l’urinazione è una reazione quasi del tutto inconscia, in risposta ad una presenza che lui ritiene minacciosa, l’adulto spesso se la fa sotto volutamente, perché pensa che noi siamo molto felici quando fa così.
La prima cosa da fare per evitare che l’urinazione permanga fino all’età adulta, quindi, è evitare di rinforzarla con segnali di approvazione.
Inutile dire che non si devono dare neppure segnali di riprovazione, perché in questo caso il cane si sentirebbe minacciato e all’urinazione dettata dal nostro compiacimento potrebbe subentrare quella dettata dalla paura: quindi, in questo caso, la cosa migliore da fare è proprio quella di ignorare completamente il comportamento.
Nel contempo è bene aumentare l’autostima e la sicurezza del cucciolo, facendolo socializzare e cercando di ottenere che si senta tranquillo e al sicuro con qualsiasi persona e in qualsiasi ambiente.
Nel cane la sottomissione è una dimostrazione di rispetto che comprende il riconoscimento di un rango sociale più elevato del proprio e il desiderio di evitare qualsiasi conflitto.
Quindi, primissimo imperativo: NON punire mai questo tipo di comportamento.
Infatti, se il cane venisse punito perché si sente insicuro e ha un po’ paura di noi, questa paura – ovviamente – peggiorerebbe.
Se invece venisse punito perché pensava di farci felici, andrebbe in totale confusione e perderebbe fiducia in noi (passando, magari, dall’urinazione emessa per compiacerci a quella emessa per paura).
E’ sbagliato anche “consolare” il cane con atteggiamenti di compiacimento (che, come abbiamo visto, rinforzano il comportamento: questo avviene anche nell’adulto, non solo nel cucciolo).
Ignorare l’urinazione (e anche il resto del cane) quando rientriamo dopo un’assenza (è il caso più frequente in cui si manifesta il comportamento: l’altro caso è quello in cui il cane venga sgridato, o comunque si accorga che siamo tesi o incavolati);
Chiedere al cane un comportamento alternativo: dopo essere rientrati in casa (senza filarci il cane di pezza) spogliamoci, posiamo le chiavi o la borsa, mettiamoci le ciabatte, insomma facciamoci tutte le nostre cosine… poi chiamiamo il cane, facciamogli eseguire un piccolo esercizio di obbedienza (basta un “seduto”, o un “dai la zampa”) e solo a quel punto salutiamolo con enfasi, facendogli capire che anche noi siamo molto contenti di rivederlo. Questo tipo di comportamento umano serve anche ad eliminare il vizio di saltare addosso al nostro rientro.
Eliminare ogni forma di coercizione psicofisica: il che non significa affatto che il cane deve fare tutto quello che gli pare, ma che deve imparare ad obbedire perché sa che così ci divertiremo insieme, e non per timore di una punizione.
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