sabato 13 febbraio 2016

LA LINCE

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Una volta questo felino era presente in tutta Europa. Dalla metà del XX secolo si è estinto in molti Paesi dell'Europa centrale e dell'Europa occidentale ma sono stati attuati numerosi progetti di reintroduzione.

Le linci sono felidi di dimensioni medie, caratterizzati dalla presenza di orecchi appuntiti, ornati da un ciuffo di peli a pennello, di un corpo robusto, di zampe lunghe e coda corta. Le linci vivono soprattutto nelle foreste, ma anche nelle steppe e nei deserti. Sono carnivori e per questo rappresentano una minaccia costante per la selvaggina e per gli animali domestici. Questo mammifero è lungo circa 1,20 metri. L'altezza, misurata alla spalla è di circa 60 centimetri. I maschi adulti pesano dai 30 ai 40 chilogrammi. Il colore del pelame appare grigio rossastro, frammisto a bianco e screziato di macchie bruno-rosse o bruno-grigie. L'interno delle zampe, la regione anteriore del collo, le labbra ed il contorno degli occhi si presentano bianchi. La coda corta è folta ed è provvista di anelli scuri e nera all'estremità. Al contrario del lupo, la lince si trattiene a lungo nel medesimo territorio. Durante la notte si avvicina ai villaggi per aggredire gli animali domestici. La lince conduce un'esistenza solitaria. La sua intelligenza, l'astuzia e le sue qualità fisiche di cui è dotata, non la rendono inferiore a nessun altro felino. La lince è capace di saltare su rami alti 2 metri e piombare sulla preda come un razzo, le sue grosse zampe le permettono di muoversi sulla neve senza difficoltà e di inseguire la preda senza fare rumore. La pelliccia della lince è apprezzata, come pure la sua carne. Il periodo degli amori cade in inverno. I maschi urlando, intraprendono furiosi combattimenti per la conquista delle femmine. Dopo un periodo di circa 60 giorni, la femmina partorisce da 3 a 4 piccoli in qualche buca nascosta oppure sotto una roccia. I neonati pesano circa 300 grammi e aprono gli occhi solo a circa 8 giorni dopo la nascita. Una volta svezzati la madre li nutre con piccoli uccelli o topolini, poi li addestra alla caccia.
La lince, a causa della sua presunta pericolosità, è stata in passato perseguitata e, in alcune regioni europee, addirittura sterminata. In realtà si tratta di un animale molto elusivo e schivo e pertanto quasi innocuo per l'uomo. Probabilmente nei secoli addietro vi sono state alcune aggressioni della lince all'essere umano, ma al giorno d'oggi sono assai rare. Fondamentalmente i motivi della sua scomparsa da vaste regioni d'Europa sono le aggressioni al bestiame (gatti, pollame, capre, pecore o vitelli) e la sua fulva pelliccia maculata, che suscitava le attenzioni dei bracconieri. Le possibilità di osservare direttamente la lince in natura sono estremamente ridotte e solo le sue tracce o i resti dei suoi pasti consentono di intuirne la presenza. Una particolarità della lince è la sua grande intelligenza e la sua attitudine all'addomesticamento: è stato dimostrato che quest'animale è in grado di condividere con l'uomo lunghi periodi di vita. Sono stati accertati i segni di un suo ritorno nel nord Italia e nell'Italia centro-meridionale. La sua presenza è stata accertata negli ultimi anni sui monti della Sila, in Calabria, dove si credeva scomparsa.
Per l'ampiezza del suo areale che va dai Pirenei, passando per l'italia e l'est europeo fino alle foreste siberiane e la complessiva numerosità della popolazione, la IUCN Red List classifica Lynx lynx come specie a basso rischio.

La lince vive solitamente nelle regioni boschive con un terreno abbastanza aspro e roccioso dove si possono nascondere e moltiplicare le prede e vi è quindi maggior possibilità di trovare animali da cacciare. Un territorio roccioso è importante anche per poter trovare più facilmente rifugio durante l'inverno o durante l'accudimento dei cuccioli. La sua zona di caccia è molto ampia e varia mediamente tra i 200 ed i 300 km², a volte arriva a superare i 400 km².



In Italia ci sono avvistamenti sporadici nelle Alpi Occidentali (Parco Nazionale del Gran Paradiso) per esemplari provenienti dalla Francia ove sono in corso progetti di reintroduzione. Individui provenienti dalla Slovenia si sono trasferiti stabilmente in Italia ai confini nordorientali del Friuli. Diversi esemplari nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, segnalata la presenza nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel Parco nazionale della Majella e nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi; un abbattimento illegale, negli anni '80, è stato segnalato in Provincia di Bolzano. Fonti certe parlano di avvistamenti anche nell'appennino Tosco-Emiliano, precisamente nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e ancora sulle Alpi sull'altopiano di Asiago.
In Francia si è estinta nel XX secolo ma reintrodotta nei Vosgi e nei Pirenei. Presente nel Parco nazionale della Vanoise confinante con il parco italiano del Gran Paradiso. Presente anche in diversi punti vicino al confine con la Germania e Paesi Bassi
In Germania la lince fu sterminata nel 1850. È stata reintrodotta nella Foresta bavarese e nel Harz negli anni '90. Nel 2002 ci fu la prima nascita di linci nel territorio tedesco: una coppia ha avuto i natali nel Parco nazionale Harz. Presente nella Foresta Nera e in molte zone al confine con la Polonia.
In Svizzera è stata estinta nel 1915, reintrodotta nel 1971. Da qui le linci sono passate in Austria e Slovenia, dove erano scomparse.
In Polonia ci sono circa 200 linci nella Foresta di Bialowieza e nei Monti Tatra e diversi altri avvistamenti in varie zone della Polonia.
Nei Carpazi si stimano circa 2200 linci in questa catena montuosa, che si estende dalla Repubblica Ceca alla Romania; la più grande popolazione di linci a ovest del confine con la Russia.
In Serbia, Macedonia, Albania e Grecia e nella zona interna della Croazia si stimano circa circa 150 linci.
In Scandinavia ci sono circa 2500 linci in Norvegia, Svezia e Finlandia. Le linci scandinave erano sull'orlo dell'estinzione, ma il loro numero è aumentato dopo la protezione. Per questo la caccia alle linci è stata di nuovo legalizzata, seppur in alcuni periodi dell'anno
Più del 60% di tutte le linci eurasiatiche vive nelle grandi foreste siberiane. Sono distribuite anche in altre zone della Russia dai confini occidentali, al Caucaso fino all'isola del Pacifico di Sakhalin.

La lince è nativa delle province cinesi di Gansu, Qinghai, Sichuan e Shaanxi, come di Mongolia, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan Tagikistan.



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