domenica 11 settembre 2016

SERENOA REPENS

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Serenoa repens è una palma a ventaglio della tribù delle Livistoneae, con foglie aventi un semplice picciolo terminante in ventaglio arrotondato di circa 20 foglioline. Il picciolo è provvisto di spine delicate. Le foglie sono lunghe tra uno e due metri, mentre le foglioline variano tra i 50 e 100 cm di lunghezza, e sono simili alle foglie del genere Sabal.
I fiori sono di colore tra il giallognolo e il bianco, 5 mm di larghezza, e producono una densa infiorescenza lunga fino a 60 cm.
Il frutto è una drupa di colore nero-rossastro.

Il frutto rappresenta per gli animali selvatici un'importante fonte di cibo.

La pianta viene utilizzata come nutrimento dalle larve di alcune specie di lepidotteri tra cui il Batrachedra decoctor di cui la pianta è l'unico alimento.

È una pianta endemica nel sud-est degli Stati Uniti, soprattutto lungo le coste e lungo il litorale dell'oceano Atlantico e anche all'interno come nel sud dell'Arkansas.

Cresce in fitte boscaglie adiacenti alle coste o nei sottoboschi di pini e latifoglie.

Sono state eseguite diverse ricerche sugli estratti dei frutti e si è potuto dimostrare che la Serenoa repens è ricchissima di acidi grassi e fitosteroli.

I principi attivi della pianta sono in grado di stimolare a livello prostatico i recettori estrogenici e di inibire quelli progestinici, e sono in grado di produrre effetti antiestrogenici e antiandrogenici, che si manifestano con blocco causato dall'inibizione della 5-alfa-reduttasi di tipo I e II del legame da parte del diidrotestosterone a livello dei recettori androgenici.

I nativi americani utilizzano il frutto come cibo, ma anche per una grande varietà di problemi legati al sistema urinario e all'apparato riproduttivo. I coloni europei impararono presto a utilizzarla. Per almeno 200 anni venne usato l'estratto secco per diverse patologie: stanchezza, debolezza, problemi urogenitali e così via.

Risultati di una meta-analisi, pubblicate sul Journal of the American Medical Association, ha dimostrato l'efficacia nel trattamento dei sintomi della iperplasia prostatica benigna (ingrossamento della prostata), in doppio cieco con un placebo e tra due dei più comuni medicinali in commercio.

Vi sono anche trial clinici che mostrano l'efficacia della Serenoa repens nella cura della calvizie maschile.

Una ricerca ha dimostrato che la combinazione tra la Serenoa repens e la radice di ortica ha mostrato un effettivo miglioramento, nelle persone anziane, dei sintomi del tratto urinario, ma senza la riduzione delle dimensioni della prostata, così come è stato dimostrato nel febbraio 2006 in una ricerca condotta a doppio cieco, pubblicata sul New England Journal of Medicine. Entrambe le ricerche sono state oggetto di critiche: per la prima si sospetta un difetto nella metodologia, per la seconda si ipotizza un insufficiente dosaggio del principio attivo.



Altri studi in vitro hanno dimostrato che le proprietà della pianta si estendono anche alla riduzione delle cellule cancerogene nella prostata, ma mancano trial clinici al riguardo.

Gli effetti collaterali della Serenoa repens sono di gran lunga inferiori, rispetto a qualsiasi analogo medicinale di sintesi (finasteride), nel trattamento della iperplasia prostatica benigna, così come citato nella meta-analisi JAMA (nausea, riduzione della libido, disfunzioni erettili); spesso però può manifestarsi nausea, specialmente quando il farmaco venga preso a stomaco vuoto. Possibilità di episodi di dolori addominali e allo stomaco per circa una mezz'ora dopo l'assunzione. Inoltre non sono state individuate interazioni dannose con medicinali di sintesi. Si consiglia comunque di evitare la somministrazione del composto a donne in gravidanza e in allattamento o a bambini piccoli, in quanto si teorizza la possibilità di interferenze ormonali. Anche se la Serenoa repens viene considerata un'erba sicura, uno dei suoi composti principali, il beta-sitosterolo, è chimicamente simile al colesterolo. Alti livelli di questa sostanza nel sangue possono aumentare la probabilità di infarto in soggetti recidivi.

La serenoa è un rimedio valido ed efficace, tanto che il suo estratto lipido-sterolico costituisce il principio attivo di un farmaco utilizzato proprio per contrastare i disturbi funzionali legati all'IPB.
L'estratto lipofilo della pianta è in grado di esercitare la sua azione attraverso diversi meccanismi. Più nel dettaglio, quest'estratto è in grado di inibire il legame del diidrotestosterone ai recettori degli androgeni e, allo stesso tempo, è in grado di inibire anche l'attività dell'enzima 5-alfa-reduttasi (tipo 1 e tipo 2). Quest'ultimo è il responsabile della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, suo metabolita attivo responsabile dello stimolo sulla proliferazione cellulare tipica dell'ipertrofia prostatica.
Per i suoi effetti a livello ormonale, la serenoa repens è anche usata contro la caduta dei capelli (alopecia androgenetica), per uso orale e topico, proprio in relazione al blocco della 5-alfa-reduttasi.
Tuttavia, queste non sono le uniche proprietà attribuite alla serenoa. Infatti, è stato dimostrato da vari studi che la serenoa - in particolar modo il suo estratto lipidico - è in grado di esercitare anche un'azione antinfiammatoria attraverso l'inibizione degli enzimi ciclossigenasi e 5-lipossigenasi, con conseguente inibizione della sintesi di prostaglandine infiammatorie e di leucotrieni.
Inoltre, pare che l'estratto della pianta sia anche dotato di azione antispasmodica, esercitata attraverso la riduzione dell'influsso cellulare di calcio e l'attivazione di un meccanismo di scambio ionico sodio/calcio.

Nella medicina popolare, la serenoa repens viene utilizzata per il trattamento di disturbi flogistici di diversi organi e tessuti. Più nel dettaglio, la pianta viene impiegata per contrastare le infiammazioni a carico del tratto urinario, della vescica, dei testicoli e delle ghiandole mammarie.
Inoltre, la serenoa viene sfruttata dalla medicina tradizionale come rimedio contro l'enuresi notturna, la tosse, gli eczemi e perfino come rimedio per incrementare la libido.

In seguito all'uso sono possibili nausea, vomito e diarrea.

Evitare l'assunzione di serenoa repens in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Inoltre, l'utilizzo della serenoa è controindicato anche in gravidanza e durante l'allattamento.

La serenoa può instaurare interazioni farmacologiche con:
Terapie ormonali, a causa dell'attività anti-androgena esercitata dalla pianta.
Ferro. Poiché i tannini contenuti nella pianta potrebbero complessare il ferro eventualmente somministrato in concomitanza, con conseguente formazione e accumulo nel sangue di complessi non assorbibili e insolubili che possono esercitare effetti negativi sulle cellule ematiche.



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