martedì 30 agosto 2016

AMPUTAZIONI AGLI ANIMALI

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L’aspetto degli animali è curato eccessivamente, si utilizzano vestiti (a volte addirittura vestiti firmati) e si arriva a volte ad amputare parti del corpo dell’animale, nel segno della “maggiore bellezza” o della miglior presenza estetica: tagliare le orecchie perché siano più dritte e non cadenti, tagliare la coda, ecc..

Storicamente si amputavano le orecchie di cani da guardia e da difesa, come i dobermann, i bulldog e i boxer, per fare in modo che non avessero punti vulnerabili nel momento della lotta con altri animali. Questo tipo di pratica si è poi diffuso per ragioni estetiche, però quello che invece non è chiaro è che queste operazioni influiscono sulle interazioni sociali dell’ animale, oltre ad esporlo a dolori inutili e infezioni.

Al contrario del taglio di unghie e pelo, che fanno parte della cura e della pulizia generale del cane, l’ amputazione di coda e orecchie consistono nel taglio di tessuto cartilagineo, nervi, vasi sanguigni e altri tessuti, che possono mettere a repentaglio la salute dell’ animale.

Il cane ha bisogno di coda e orecchie per poter comunicare. Oltre alla comunicazione orale (come può essere l’ abbaiare, il ringhiare, ecc..) i cane comunicano  per mezzo di altri segnali, come ad esempio il movimento della coda e delle orecchie, attraverso l’odore e altri segnali fisici. La posizione delle orecchie e il movimento della coda trasmettono informazioni essenziali per la socializzazione con altri animali.

La coda inoltre è l’estensione della colonna vertebrale del cane e, oltre che da muscoli e tendini, è composta da ossa. Questo la rende una parte essenziale per l’equilibrio dell’animale. La coda permette anche una normale corsa, la possibilità di saltare e di fare tutta una serie di trucchi e piroette. Senza coda questi movimenti risulterebbero molto più complicati e faticosi.

Non soddisfatti dalla mutilazione di coda e orecchie, molti padroni vanno dal veterinario chiedendo l’amputazione delle corde vocali del loro animale, perché sono infastiditi dai versi del loro cane. Il risultato è che i cani diventano muti, incapaci di abbaiare o in grado di abbaiare solo flebilmente. Questo provoca gravi conseguenze, come la difficoltà a socializzare, poiché il cane comunica con gli altri animali e con il suo padrone abbaiando.

Nel caso dei gatti molte volte viene amputata la prima falange di ciascun dito, dove crescono le unghie. Questa pratica previene la crescita delle unghie, deformando però le zampe del felino che si ritrovano molto più esposti a infezioni e traumi, oltre che privati delle loro doti naturali, come l’agile arrampicata.

Le amputazioni sono molto traumatiche e dolorose per gli animali. Anche se l’ amputazione della coda viene solitamente realizzata nei primi cinque giorni di vita dell’animale e molti veterinari utilizzino l’anestesia locale, questa causa ai nostri piccoli amici molto dolore. Inoltre alcuni allevatori non utilizzano l’anestesia e causano agli animali sofferenze ancora maggiori.

L’amputazione delle orecchie invece è caratterizzata da un abbondante sanguinamento e un processo post operatorio molto sgradevole per l’animale. Se inoltre le cure e le attenzioni post operatorie e il procedimento utilizzato non sono adeguati, le amputazioni possono addirittura causare la morte dell’animale, poiché si formano ferite aperte molto suscettibili a infezioni che possono raggiungere l’osso, compromettendo ad esempio la colonna vertebrale e, in casi estremi, causare setticemia.

L'età migliore per il cucciolo è intorno al 60°-70° giorno, la conchectomia è un vero e proprio intervento chirurgico eseguito in anestesia totale.

Dopo l'asportazione di una parte del padiglione auricolare, il taglio viene effettuato in base alle proporzioni della testa, vengono applicati dei punti di sutura che verranno tolti dopo 12 giorni e le orecchie vengono fissate alla testa mediante dei cerotti.

La fase del risveglio è quella più critica, bisogna essere assolutamente vicini al cucciolo.

In questi 12 giorni si effettuano medicazioni e dopo aver tolto i punti di sutura le orecchie devono stare 4-5 giorni libere per permettere la completa cicatrizzazione della ferita, dopodichè si passa alla fase della "steccatura", che ha lo scopo di far sì che il cane tenga le orecchie dritte, mediante cornetti cioè cotone idrofilo arrotolato strettamente lungo quanto le orecchie. Questi bastoncini vengo infilati dentro le orecchie e avvolti partendo dalla base con strisce di cerotto traspirante.

Durante questa operazione le orecchie devono essere perpendicolari al cranio. Questa operazione va ripetuta ad intervalli settimanali fino a quando le orecchie staranno diritte. Tra una steccatura e l'altra bisogna lasciare libere le orecchie per 1 o 2 giorni e con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool pulirle e togliere la colla lasciata dal cerotto.



Dal 1 gennaio di quest’anno le razze italiane “Cane Corso” e “Mastino Napoletano” non prevedono più la conchectomia estetica nello standard ufficiale internazionale. La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) ha approvato le modifiche- proposte dall’Italia- e modificato gli standard internazionali di bellezza: per il cane corso “ears are un-cropped” e per il mastino napoletano “ears are natural”. Si tratta di due razze italiane per le quali vigevano ancora standard antecedenti il divieto di amputazione estetica.

Questo traguardo – che allinea estetica ed etica- è il risultato dell’impegno preso da ENCI, ANMVI e FNOVI nella Dichiarazione congiunta, firmata a Milano un anno fa, che avviava – presso la Federazione Cinologica Internazionale (FCI)- l’avvio delle procedure di modifica dello standard in favore dell'integrità delle orecchie. L’iter di modifica si è concluso a Zagabria a novembre del 2015.

“E’ un successo di cui possiamo andare fieri e del quale possiamo a buon diritto rivendicare il merito- commenta il Presidente ANMVI Marco Melosi. Quando un anno fa abbiamo sottoscritto la Dichiarazione ANMVI-FNOVI-ENCI per l’osservanza dei divieti di amputazione estetica – prosegue Melosi- ci siamo dati un obiettivo radicale, per cancellare alla fonte una giustificazione estetica della conchectomia, procedura vietata in Italia in seguito alla ratifica, nel 2010, della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia” (Legge 201/2010). Dal 2010, infatti, le amputazioni estetiche in Italia sono considerate reato penale di maltrattamento animale”.

Che la strada non fosse proprio tutta in discesa lo conferma il Presidente ENCI Dino Muto: "La modifica degli standard del Mastino Napoletano e del Cane Corso, che l’ENCI ha già difeso con successo vincendo una causa promossa presso il tribunale di Milano, sono un passo che da tempo si attendeva da parte della cinofilia ufficiale e che ho voluto, non appena assunto il ruolo di Presidente, in tempi più rapidi possibile. Speriamo che tale iniziativa italiana – aggiunge il Presidente dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana- venga presto seguita da alcuni Kennel Club esteri per la modifica dei pochi altri standard di razza non italiane che consentono ancora la conchectomia. Confidiamo che i medici veterinari non si prestino a effettuare la conchectomia se non per motivi realmente legati alla salute dei cani.”

Le nuove regole di standard non si applicheranno retroattivamente, come del resto non sono considerabili penalmente penali le amputazioni antecedenti l’entrata in vigore della Legge 201/2010. “Tuttavia- aggiunge Melosi- cambieranno definitivamente gli scenari delle competizioni di bellezza canina e il futuro di questi cani, perché viene definitivamente superata una discrasia etica fra la normativa vigente in Italia e i criteri estetici internazionali”.

Soddisfazione per la modifica degli standard è espressa anche dalla Vicepresidente Fnovi Carla Bernasconi secondo la quale "La cinofilia italiana fa una altro passo avanti nel rispetto dei cani". La Vicepresidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani ricorda che per tutti i cani, in Italia, le amputazioni di orecchie (conchectomia) e della coda (caudotomia) sono legali solo quando eseguite a scopo terapeutico da un Medico Veterinario che ne certifica- sotto la propria responsabilità- l’esecuzione e la finalità.

Per la caudotomia valgono anche le prescrizioni del Consiglio Superiore di Sanità che ha ammesso il taglio della coda a scopo di prevenzione in alcune razze da lavoro, in quanto esposte a rischio di traumi e compromissioni del benessere. Al riguardo la Fnovi ha prodotto specifiche linee guida veterinarie su divieti ed eccezioni consentite.


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