venerdì 17 marzo 2017

LA CALLA

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Le calle sono il fiore simbolo dello stile liberty.

La Zantedeschia è un genere di piante appartenente alla famiglia Araceae, originario dell'Africa.

Le specie appartenenti al questo genere sono conosciute in italiano col nome di calle o gigli del Nilo.

Il genere Zantedeschia comprende sette specie a radice rizomatosa, alte fino ad oltre 1 m, delle quali la più conosciuta come pianta ornamentale è la Zantedeschia aethiopica (sin.: Richardia africana), originaria dell'Africa meridionale tra il Sudafrica e il Malawi. Chiamata comunemente Calla, è una pianta perenne a foglie sempreverdi o decidue, dotata di un rizoma oblungo, di grandi dimensioni, foglie basali largamente sagittate, con lunghi piccioli, infiorescenze primaverili, solitarie, di colore bianco, composte da una lunga spata a forma d'imbuto, e da uno spadice biancastro eretto, fiori monoici. Altre specie coltivate sono la Zantedeschia elliottiana originaria dell'Africa nord-orientale, con fiori colorati di giallo, poco rustica teme le basse temperature; la Zantedeschia nelsonii dai fiori giallo-zolfo con una macchia purpurea, la Zantedeschia rehmannii con i fiori colorati di bianco sfumati di rosa.

Il botanico tedesco Kurt Sprengel (1766 - 1833) dedicò questo genere a Giovanni Zantedeschi (1773-1846), medico e botanico Italiano di Molina (VR).

Essendo piante molto amate dai fioristi e, ultimamente, anche nei giardini, gli ibridatori si sono molto impegnati nella ricerca di nuove cultivar di colori, forme e dimensioni diverse.
Sono per lo più utilizzate come fiori da taglio o piante da vaso. Risultano infatti di non semplice coltivazione perché poco rustiche.

Le calle bianche sono di coltivazione molto semplice; si pongono a dimora, in autunno, in un buon terreno soffice e fresco, abbastanza ricco, in un angolino semiombreggiato del giardino; queste piante non temono il freddo, anche perchè nelle zone con clima invernale rigido le calle tendono a perdere l'intera parte aerea, entrando in riposo vegetativo per tutta la stagione fredda. Ricominceranno a svilupparsi all'arrivo dei primi tepori primaverili; non appena le calle ricominciano a sviluppare i primi germogli è bene riprendere le annaffiature, e mantenere il terreno leggermente umido, anche se possono sopportare brevi periodi di siccità.
Quindi le annaffiature verranno intensificate all'arrivo del caldo estivo, per evitare che la pianta deperisca rapidamente; in genere può risultare utile porre a dimora la nostra calla in un luogo vicino a un corso d'acqua o al laghetto presente in giardino. Ogni 10-12 giorni forniamo un buon concime per piante da fiore.
Il cespuglio di foglie costituito da una calla bianca in completo sviluppo può raggiungere tranquillamente i 90-100 cm di altezza, ed i 70-90 cm di larghezza; se lasciati costantemente a dimora questi rizomi tendono a produrre periodicamente nuovi rizomi, causando l'allargarsi del cespo di calle; volendo è possibile, in settembre-ottobre, dissotterrare i rizomi, e dividerli, in modo da ottenere più cespi di calle.
I fiori di calla possono venire utilizzati come fiori recisi, poiché si mantengono freschi per molti giorni.
La coltivazione della calla non è tra le più semplici, soprattutto nel caso non si disponga di un ambiente adatto.
Si deve tenere presente che sono vegetali originari delle paludi tropicali la cui caratteristica peculiare è di asciugarsi completamente di tanto in tanto. Bisognerebbe quindi, anche in coltivazione, cercare di replicare questi ritmi per ottenere fioriture rigogliose.
Generalmente possono essere suddivise in due categorie principali: quelle a fioritura precoce e quelle a fioritura tardiva.
Le prime sono più rustiche e più tolleranti in generale. Fanno parte di questa categoria le più diffuse e in particolare Zantedeschia aethiopica. Fioriscono tra febbraio e maggio.
Le seconde invece hanno dimensioni più contenute, producono le spate tra aprile ed ottobre e necessitano di un clima più caldo, intorno ai 20°C.



Le calle colorate tendono ad essere leggermente più delicate rispetto a quelle bianche; questo si traduce in cespi meno ampi, fiori di dimensioni più contenute, rizomi più piccoli, e spesso ogni singolo rizoma tende a produrre un solo fiore. Inoltre le calle colorate tendono a temere maggiormente il freddo, quindi vengono spesso coltivate in vaso, in modo da poter riporre il contenitore in luogo riparato durante la stagione invernale.
Anche queste calle prediligono posizioni semiombreggiate,e temono il sole diretto, soprattutto nelle giornate più calde; in genere tendono a svilupparsi un poco più tardi rispetto alle zantedeschie aethiopiche, cominciando a produrre il fogliame in primavera inoltrata, o già in estate.
Possiamo spesso trovare le calle colorate già in piena vegetazione anche in inverno, in vivaio, questo perchè si usa molto coltivare questa piante in appartamento, dove possono venire tranquillamente forzate a fiorire in qualsiasi periodo dell'anno.
Le calle colorate necessitano di annaffiature abbondanti e regolari, e prediligono un terreno fresco e profondo, ricco in materia organica.
Se coltivate in vaso attendiamo sempre che il substrato nel contenitore asciughi prima di annaffiare nuovamente.
Durante i mesi invernali, se viviamo in luoghi con temperature minime molto rigide, è opportuno coltivare queste piante in serra, oppure coprire il terreno occupato dai rizomi con uno spesso strato di materiale pacciamante, in modo che i rizomi non entrino in contatto con il gelo intenso.
In generale queste calle ibride sono di colore vario, dal rosa al giallo, dal fucsia al viola; in effetti esistono anche calle ibride bianche, non appartenenti alla specie aethiopica. Quando acquistiamo una calla quindi informiamoci dal vivaista sulla specie a cui appartiene, per non rischiare di perdere il rizoma all'arrivo dell'inverno.

In linea generale l’annata si divide in due periodi: quello vegetativo e il periodo di riposo.
Durante il primo (che inizia con la fine dell’inverno e termina quando i fiori cominciano ad appassire) si deve irrigare abbondantemente. Inizialmente le dosi di acqua aumenteranno gradatamente per poi mantenersi costanti fino a quando la pianta non smetterà di emettere spate. A quel punto si tornerà a dilazionarle sempre di più.
Il loro habitat di provenienza sono gli stagni nelle aree tropicali e subtropicali. Necessitano quindi, per vivere bene, anche di una buona percentuale di umidità nell’aria. Se la nostra casa risultasse troppo secca possiamo vaporizzare le foglie utilizzando possibilmente acqua demineralizzata o piovana (per evitare che si macchino). Diversamente possiamo utilizzare dei sottovasi in cui abbiamo posto uno strato di argilla espansa e due dita di acqua.
Quando le foglie cominciano ad ingiallire gli interventi andranno quasi totalmente sospesi. Si interverrà solo nel caso il terreno diventi troppo secco.

Le zantedeschie possono essere moltiplicate principalmente tramite divisione (che consente di mantenere le caratteristiche della pianta madre) e tramite semina (dagli esiti imprevedibili).
Nel primo caso si dovrà procedere al termine del periodo vegetativo (cioè settembre-ottobre), contestualmente al rinvaso. Si dividerà il rizoma in più sezioni (ponendo attenzione che ognuna di esse sia dotata di almeno un occhio). Andrà poi messa a dimora separatamente. È sicuramente consigliabile spolverarle leggermente con dello zolfo in maniera da scoraggiare l’instaurarsi di patogeni. Ideale è lasciarle in una ambiente caldo e asciutto per circa 5 giorni prima di metterle a dimora in maniera che si disperda l’eventuale eccessiva umidità.
La profondità ideale nel vasetto è 10 cm. Si dovranno tenere ad una temperatura di circa 20 gradi fino a quando non produrranno le prime foglioline. A quel punto potremo spostarli in contenitori più grandi e tenerli fino alla primavera in un locale poco riscaldato.
Le calle si possono, come abbiamo detto, moltiplicare anche per seme. Quelli della aethiopica, la cui maturazione avviene in agosto, vanno collocati in terrine in un composto che andrà sempre mantenuto ben umido.
La zantedeschia elliottiana, invece, si semina a dicembre. In questo caso i rizomi andranno trapiantati a partire dal secondo anno, quando saranno diventati molto resistenti.

Perché queste erbacee possano vivere e fiorire a lungo, mantenendosi negli anni, è importante concedere loro dei periodi di riposo dopo che hanno prodotto le spate e le foglie. Sarà necessario ridurre drasticamente le annaffiature.
È altrettanto importante intervenire verso settembre dividendo i rizomi principali dai tubercoli laterali. Questi, infatti, ne riducono di molto la vitalità; di conseguenza nell’annata successiva avremmo una forte predominanza di produzione fogliare a tutto discapito della fioritura.

Può capitare che vengano attaccate da insetti (quali cocciniglie o afidi) oppure da acari. Nel primo caso si interverrà con insetticidi specifici. Se questo inconveniente si verificasse con una certa regolarità, per le piante in vaso, è possibile ricorrere anche a pastiglie di fitofarmaco da inserire direttamente nel terreno. Di solito durano circa tre mesi e hanno un’azione continua.
Per il ragnetto rosso, invece, soprattutto in caso di affezioni forti, si rende necessaria la distribuzione di acaricidi specifici. Per evitare l’insorgere di questa problematica si possono porre gli esemplari in una zona meno esposta e aumentare considerevolmente l’umidità ambientale.



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