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sabato 14 marzo 2015

IL CODIBUGNOLO

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È un piccolo passeriforme con una lunghezza di appena 13 cm e 15 in lunghezza compresa la coda molto lunga che da sola raggiunge la lunghezza di 7–9 cm. Il codibugnolo è nero e marrone sopra e biancastro nella parte inferiore con fianchi rossicci. Ha una corona bianca. Le sottospecie del Nord Europa (A. c. caudatus) hanno teste e fianchi completamente bianchi. Nel codibugnolo europeo è più marcata la differenza tra il bianco e il nero, mentre nel codibugnolo italiano è meno marcata la differenza di colore che è un po' grigiastro. Esiste anche un incrocio tra codibugnolo europeo e codibugnolo nordico, il quale ha la testa completamente bianca, visibile anche in Italia, non va confuso con il codibugnolo nordico di cui è rarissima la presenza in Italia.

È una specie che durante il giorno tende a spostarsi costantemente in piccoli gruppi, alla ricerca degli insetti con cui si alimenta.

Il loro richiamo è un srih-srih-srih alto e trisillabico.

Sono uccelli essenzialmente insettivori. Nel periodo invernale si nutrono anche di piccoli semi e frutta (cachi)

Costruiscono tra i cespugli di sambuco, di nocciolo e di moro un nido ovale con erbe e muschio, coperto di licheni e intessuto di piccole piume. Depongono dalle sei alle dodici uova. Gli uccelli adulti si recheranno in un nido di parenti e aiuteranno i loro nipoti a nutrirsi, se il loro nido viene depredato.

È una specie stanziale. È strettamente imparentato con le cince e in inverno lo si può rinvenire spesso con gruppi di cince.

Il codibugnolo può essere osservato in buona parte dell'Europa centro-meridionale e in Asia.
Nidifica in quasi tutta l'Italia, tranne la Sardegna, in ambienti di montagna, ricchi di vegetazione.

LEGGI ANCHE : http://pulitiss.blogspot.it/p/e-dog-sitter-dalla-passeggiata.html

                              http://asiamicky.blogspot.it/2015/03/parco-dei-mulini.html

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sabato 7 marzo 2015

SAMBUCO NERO

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Il sambuco comune (Sambucus nigra L.) è una pianta angiosperma dicotiledone legnosa a foglie decidue. È una specie molto diffusa in Italia soprattutto negli ambienti ruderali (lungo le linee ferroviarie, parchi, ecc.), boschi umidi e rive di corsi d'acqua.

Il sambuco è un arbusto alto 4–6 m. I rami portano delle foglie composte, di colore verde scuro, lunghe 10–30 cm. Le foglie sono imparipennate con margine dentato-seghettato; la forma delle foglioline è lanceolata con apice acuminato, la fillotassi è opposta. I fiori sono ermafroditi e portati in infiorescenze (corimbi) molto vistose, larghe 10–23 cm. I singoli fiori sono formati da 5 petali fusi alla base (fiori gamopetali), calice anch'esso gamesepalo, ovario infero, 4 stami sporgenti. Fiorisce tra aprile e giugno. I frutti sono delle bacche nerastre, lucide.

Il sambuco presenta proprietà medicinali-erboristiche riscontrabili nei frutti e nei fiori. Tutto il resto della pianta (semi compresi) è velenoso poiché contiene il glicoside sambunigrina (C14H17NO6, Numero CAS 99-19-4)). Estratti da corteccia, foglie, fiori, frutti e radici erano usati nel trattamento di bronchiti, tosse, infezioni del sistema respiratorio superiore e febbre. Un piccolo (N=60) trial clinico pubblicato nel 2004 ha mostrato una riduzione della durata e della gravità dei sintomi para-influenzali in pazienti che assumevano un estratto di sambuco.

Viene usato come aroma nel pane per fare il "pane col sambuco".
Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante, che è molto usata in Tirolo e nei paesi nordici. La si può anche far fermentare, ottenendo così una specie di spumante. Lo sciroppo entra anche nella preparazione di cocktail, come l'Hugo.
Le bacche sono eduli solo dopo cottura e vengono impiegate per gelatine e marmellate, di cui non abusare, a causa delle proprietà lassative. Le bacche vengono utilizzate anche per minestre dolci, come la Fliederbeersuppe del nord della Germania.
La pianta viene utilizzata anche a scopo ornamentale, mentre dal tronco si ricava un legno duro e compatto, utilizzato come combustibile e per lavori al tornio; il legno dei giovani rami al contrario è tenero e fragile e non trova applicazioni pratiche.
Le bacche e il loro succo, fresco o fermentato, sono usati per produrre inchiostri che, a seconda della specie, delle condizioni della pianta e della ricetta, possono apparire blu, blu/nero, marrone, lilla, rosso.

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