venerdì 10 giugno 2016

I CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO

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Il primo europeo di calcio nacque per sostituire la Coppa Internazionale, che racchiudeva soltanto gli stati dell'Europa centrale. Esso fu formato grazie alla geniale idea di Henri Delaunay, che, in qualità di primo segretario dell'UEFA, fu il promotore della prima edizione della manifestazione.

Alle qualificazioni per la nuova competizione calcistica parteciparono 17 squadre. Dopo un turno preliminare che vide la Cecoslovacchia avere la meglio sull'Irlanda in due incontri, si formò il tabellone degli ottavi di finale. Gli incontri furono URSS-Ungheria, Polonia-Spagna, Danimarca-Cecoslovacchia, Romania-Turchia, Francia-Grecia, Norvegia-Austria, Jugoslavia-Bulgaria, Germania Est-Portogallo. Uscirono vittoriose, in gare di andata e di ritorno, le corazzate URSS, Spagna, Cecoslovacchia, Francia, Jugoslavia, Portogallo, oltre alle sorprendenti Romania e Austria, che non era più quella dei tempi migliori.

Nei quarti l'URSS si vide la strada spianata in quanto la Spagna non volle fare la trasferta in Russia e la UEFA diede all'URSS il passaggio del turno a tavolino, nonché la qualificazione ad Euro 60. Negli altri incontri, come negli ottavi le squadre si affrontavano in gare di andata e di ritorno, la Cecoslovacchia si sbarazzò della Romania, la Francia dell'Austria e la Jugoslavia del Portogallo. Così le prime storiche convocate alla fase finale dell'appena nata competizione europea furono: URSS, Cecoslovacchia, Francia e Jugoslavia.
Dalla prima edizione fino al 1976 le qualificate per la fase finale erano solamente 4 dopo aver intrapreso i turni di qualificazione a eliminazione diretta, accedendo direttamente alle semifinali. La scelta del paese ospitante era tra una delle nazioni già qualificate.

La UEFA decise di far disputare il primo Europeo in Francia, poiché era il paese che offriva più garanzie in termini di organizzazione.

Il sorteggio accoppiò l'URSS alla Cecoslovacchia e la Francia alla Jugoslavia. La prima storica gara si disputò il 6 luglio 1960 allo Stade Vélodrome di Marsiglia e l'arbitro fu l'italiano Cesare Jonni. L'URSS strapazzò i cecoslovacchi per tre a zero grazie alla doppietta di Ivanov e al gol di Ponedelnik e si qualificò per la finale. Poche ore dopo al Parco dei Principi di Parigi si affrontarono Francia e Jugoslavia nella partita più bella di questa manifestazione continentale. La Jugoslavia passo in vantaggio, dopo 11', con Galić, ma venne subito raggiunta dal gol di Vincent.

Tra il termine del primo tempo e l'inizio del secondo la Francia mise a segno uno spettacolare uno due grazie alle marcature di Heutte e Wisnieski. Tuttavia la Jugoslavia non si arrese ed accorciò immediatamente le distanze con Žanetić, ma ancora Heutte poco dopo mise a segno il gol del 4-2. Ma la Jugoslavia in quattro minuti, tra il 75° e il 78°, realizzò tre reti: una con Knez e due con Jerković e raggiunse così l'URSS in finale.

A Cecoslovacchia e Francia non restò altro che disputare la finalina per il 3º posto, che fu vinta dai cecoslovacchi per 2-0 (gol di Bubník e Pavlovič).

La finalissima si tenne allo stadio dei Principi di Parigi il 10 luglio 1960. La Jugoslavia passò in vantaggio al termine del primo tempo, andando a segno con Galić. I sovietici pareggiarono ad inizio ripresa con Metreveli, ma il punteggio non si schiodò dall'1-1 fino al 90°. L'equilibrio fu interrotto al 114º minuto dal gol di Ponedelnik, che regalò il primo trofeo continentale ai sovietici.

I capicannonieri della competizione furono: François Heutte della Francia, Valentin Kozmič Ivanov e Viktor Ponedelnik dell'Unione Sovietica e Milan Galić e Dražen Jerković della Jugoslavia con 2 gol.

Il gol più veloce fu messo a segno da Milan Galić, nella partita Jugoslavia-Francia, dopo 11 minuti.

La media-gol del torneo fu di 4,25 reti a partita.

In seguito alle qualificazioni di Spagna, Ungheria, Danimarca e Unione Sovietica, vincitrice della prima edizione, la UEFA decise di far ospitare l'edizione 1964 della manifestazione, anche per problemi organizzativi degli altri stati, alla Spagna.

Il sorteggio oppose la Spagna all'Ungheria ed i campioni d'Europa in carica, l'URSS, alla Danimarca.

La Spagna ebbe non poche difficoltà a superare la forte Ungheria, visto che i tempi regolamentari erano terminati 1-1 con reti di Pereda per gli iberici e di Bene, proprio allo scadere, per gli ungheresi, ma un gol al 112' minuto di Amancio regalò alla Spagna la prima finale della sua storia (compreso anche il campionato del mondo). Dall'altra parte del tabellone, invece, l'URSS batté tre a zero i danesi con le reti di Voronin, Ponedelnik e Ivanov. La finale per il terzo e quarto posto vide trionfare gli ungheresi per 3-1, anche se il risultato scaturì dopo i tempi supplementari. La finalissima per il titolo subito si accese, in quanto al gol al 6' di Pareda per gli spagnoli, replicò il gol di Khusainov all'8'. Ma quando sembrava che i giochi dovessero essere svolti nei supplementari, arrivò il gol allo scadere di Marcelino, che consegnò il trofeo agli spagnoli.

L'edizione del 1968, che la UEFA fece ospitare all'Italia, è stata certamente la più difficile tra le prime tre edizioni, dato che vi parteciparono l'Inghilterra, campione del mondo in carica, che sconfisse i campioni in carica della Spagna nelle qualificazioni, l'URSS, vincitrice della prima edizione e finalista della seconda, la Jugoslavia, finalista della prima edizione e l'Italia, che ottenne la sua prima qualificazione ai campionati europei ma che allora vantava un palmarès di tutto rispetto con due coppe del mondo, due coppe internazionali ed un'olimpiade.

La Jugoslavia sconfisse l'Inghilterra grazie ad un gol di Dzajić e si qualificò per la sua seconda volta in finale. Dall'altra parte del tabellone, in un San Paolo di Napoli gremito in ogni ordine di posto, Italia ed URSS diedero vita ad un match che nella storia mai più si è verificato e mai più si verificherà. I 90 minuti regolamentari terminarono sullo 0-0, ma anche i tempi supplementari si conclusero con il risultato di 0-0, così l'arbitro Kurt Tschenscher chiamò i capitani delle due squadre negli spogliatoi per adoperare il sorteggio con la monetina, visto che al termine di una partita terminata in parità all'epoca non erano previsti i calci di rigore. Gli azzurri erano quasi tranquilli, poiché Giacinto Facchetti, capitano dell'Italia, era molto fortunato nel gioco ed anche stavolta lo fu, visto che scelse testa e ritornò trionfante sul campo di gioco, così facendo scatenò l'entusiasmo di tutti i tifosi italiani. L'Italia alla sua prima partecipazione alla competizione continentale si qualificò per la finale. L'Inghilterra riuscì a battere per 2-0 i sovietici e ad ottenere il terzo posto.

La finalissima si disputò all'Olimpico di Roma l'8 giugno 1968. La Jugoslavia passò in vantaggio a fine primo tempo con un gol di Dzajić, ma Domenghini pareggiò il conto all'80º minuto. Il risultato rimase invariato anche nei tempi supplementari, così si dovette procedere alla ripetizione della partita, non essendo previsti i calci di rigore. La finale due si tenne il 10 giugno sempre a Roma, ma questa volta non ci fu storia, dato che l'Italia batté gli slavi per 2-0 con gol di Riva ed Anastasi e si laureò campione d'Europa tra l'entusiasmo dei tifosi italiani, che non vedevano la nazionale trionfare dal lontano 1938, anno della vittoria del secondo mondiale di calcio.

L'edizione belga del 1972 vide la Germania Ovest, trionfare, grazie alle vittorie per 2-1 contro il Belgio in semifinale e per 3-0 contro l'URSS in finale. In questa competizione si mise in mostra Gerd Müller, capocannoniere con 4 gol, che trascinò la Germania al successo. Il Belgio fu 3°, mentre l'Ungheria si classificò al 4º posto. Clamorosa assente della competizione fu l'Italia, campione d'Europa in carica, che non superò le qualificazioni (fu eliminata nei quarti dal Belgio).

La Jugoslavia fu scelta per ospitare l'edizione 1976, ma la squadra di casa perse tutte e due le partite (quindi anche la finalina) ed ottenne un misero 4º posto, visto che a contendersi la finale furono Cecoslovacchia e Germania Ovest, che superarono le semifinali ai tempi supplementari rispettivamente contro Jugoslavia e Paesi Bassi, che poi divenne terza battendo la Jugoslavia nella finale per il 3º e 4º posto. La partita tra Germania Ovest e Cecoslovacchia terminò 2-2 dopo 120' ed, essendo previsti i calci di rigore, si procedette all'esecuzione.

Da essi ne uscirono vittoriosi i cecoslovacchi e decisivo fu l'errore del tedesco Hoeness. Il capocannoniere dell'edizione fu Dieter Müller (4 gol). I tedeschi sfiorarono un incredibile 'triplete', avendo vinto dapprima l'Europeo di quattro anni prima, il mondiale casalingo del 1974 ed essendo arrivati nuovamente in finale in questa edizione.
Il campionato europeo del 1980 fu il primo torneo dove la nazione che voleva ospitare gli europei poteva presentare la propria candidatura e la propria nazionale aveva diritto a partecipare alla competizione senza dover svolgere le qualificazioni. Per questa edizione l'Italia fu scelta come paese ospitante.



Questa edizione è importante anche per un altro aspetto, visto che si passò da 4 a 8 squadre partecipanti, situazione che si ripeté fino agli Europei svedesi del 1992. Il regolamento prevedeva due gironi da quattro squadre, dove le prime classificate si affrontavano in finale, mentre le seconde si giocavano il 3º posto.
Nel Gruppo A terminò prima la Germania Ovest a discapito di Cecoslovacchia (seconda), Paesi Bassi e Grecia. I Paesi Bassi furono terzi solo per una peggiore differenza reti, in quanto terminò a 3 punti così come i cecoslovacchi. Dal gruppo B ne uscì vincitore il Belgio solo per un numero maggiore di gol, infatti l'Italia, a pari punti con i belgi, ebbe la loro stessa differenza reti ma segnò meno gol. Inghilterra e Spagna terminarono rispettivamente terzi e quarti. La finalina per il terzo posto tra Italia e Cecoslovacchia è destinata a restare per sempre nella storia del calcio, per l'esito e perché fu l'ultima disputata in un Campionato Europeo. I tempi regolamentari terminarono 1-1 (al gol di Jurkemik, replicò per gli azzurri Graziani) ed il risultato non variò nemmeno durante i supplementari. Ma la sequenza di rigori fu incredibile ed alla fine vinsero i cecoslovacchi per 9-8, decisivo fu l'errore di Collovati sull'8-8. Questa annata vide consacrare per la seconda volta i tedeschi che batterono per 2-1 il Belgio grazie alla doppietta di Hrubesch e anche il capocannoniere della competizione fu un tedesco, Klaus Allofs, con 3 reti.

L'edizione francese del 1984 ricevette un nuovo cambiamento: i gironi rimasero sempre due da quattro squadre, ma la prima di un girone si incontrava con la seconda dell'altro nelle semifinali, inoltre fu abolita la finalina per il 3º e 4º posto. Nel gruppo uno la Francia terminò prima e la Danimarca seconda, furono invece eliminati Belgio e Jugoslavia. Nell'altro girone Spagna e Portogallo si qualificarono a discapito di Germania Ovest e Romania. La Spagna si qualificò come prima per numero di gol realizzati, in quanto sia la Spagna che il Portogallo ottennero la stessa differenza reti. Gli accoppiamenti in semifinale furono Francia - Portogallo e Danimarca - Spagna. La Francia sconfisse il Portogallo per 3-2, dopo chi i tempi regolamentari erano terminati 1-1, mentre la Spagna dovette far ricorso ai calci di rigore per battere la Danimarca. La finalissima fu dominata dalla Francia che batté gli iberici per 2-0 con gol di Platini e Bellone. Il trascinatore dei padroni di casa fu Platini che con i suoi 9 gol fu anche il capocannoniere della competizione. Nessun giocatore è mai più riuscito a segnare tanti gol in una singola competizione.

Il Campionato europeo di calcio 1988 fu svolto nella Germania dell'Ovest. Il gruppo A fu dominato da Germania Ovest e Italia che terminarono con 5 punti, ma la Germania ottenne il primato del girone per una maggiore differenza reti. Furono eliminate Spagna e Danimarca. Nell'altro gruppo URSS con 5 punti e Olanda con 4, ebbero la meglio su Irlanda e Inghilterra. Nelle semifinali l'Olanda sconfisse in rimonta i padroni di casa: dopo il gol di Matthäus per i tedeschi, l'Olanda pareggiò con Koeman e si portò in vantaggio proprio in extremis con un eurogol di Van Basten. Nell'altra semifinale l'URSS vinse la sfida a discapito degli azzurri per 2-0, i marcatori russi furono Litovchenko e Protasov. Tuttavia la finale fu senza storia e l'Olanda asfaltò i sovietici (che nella partita d'esordio avevano avuto la meglio sugli orange) grazie a un gol dei fuoriclasse Gullit e a un'altra prodezza da antologia di Van Basten, che divenne capocannoniere della competizione con 5 reti.

Svezia 1992 fu un campionato europeo molto strano. Dal gruppo 1 passarono Svezia e Danimarca, che fu ammessa a discapito della Jugoslavia (esclusa per motivi bellici). Eliminate illustri di questo girone furono Francia e Inghilterra. Nel gruppo 2, invece, le favorite Olanda e Germania superarono il turno. 3° e 4° furono CSI (Comunità degli Stati Indipendenti, la nazionale che rappresentò la Russia appena dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica), e Scozia. Nella prima semifinale la Svezia costrinse agli straordinari la Germania che poi, però, vinse per 3-2, mentre, dall'altra parte del tabellone, la sorprendente Danimarca batte ai rigori, dopo una partita emozionante terminata 2-2, l'Olanda per 7-6 (5-4 ai tiri dal dischetto). Sulla carta la finale doveva essere senza storie e così è stato, ma a favore della squadra non favorita, infatti i Danesi si laurearono campioni d'Europa dopo avere battuto la Germania per 2-0 (reti di Jensen e Vilfort). La Danimarca ottenne così il suo unico e storico trionfo. Said alzò la coppa.

L'edizione 1996 si svolse in Inghilterra e ricevette il raddoppio delle partecipanti: da 8 a 16. Ciò comportò la formazione di quattro gironi da quattro squadre, le prime due di ogni girone accedevano ai quarti di finale, per poi incontrarsi nelle semifinali ed in finale. Tale formula è rimasta invariata fino al 2012.

Dai quattro gironi tutte le favorite riuscirono ad accedere ai quarti: Inghilterra e Paesi Bassi dal gruppo 1, Francia e Spagna dal 2, Germania dal 3 e Portogallo dal 4. L'Italia vice-campione del mondo in carica del 1994 inserita nel girone dei tedeschi fu l'unica grande nazionale a non superare il turno e cedette il posto ai cechi (vincitori del confronto diretto, regola pure introdotta in quest'edizione); dal gruppo 4 passò il turno anche la Croazia. Nei quarti Inghilterra e Francia batterono Spagna e Olanda ai rigori, mentre Germania e Repubblica Ceca regolarono, con il minimo scarto, Croazia e Portogallo. Nelle semifinali la Germania sconfisse ai rigori l'Inghilterra padrona di casa, mentre sempre ai rigori i cechi batterono i francesi. La Repubblica Ceca tentava di vincere il suo primo europeo dopo la separazione dalla Slovacchia, ma nel match decisivo ebbe la meglio l'esperienza tedesca che reagì al gol su rigore di Berger con la rete di Bierhoff e lo stesso Bierhoff segnò, al 5º minuto del primo tempo supplementare, il primo golden gol della storia, che regalò il terzo trionfo continentale alla Germania, il primo trofeo dopo la riunificazione. Il capoccannoniere della competizione fu Alan Shearer con 5 gol.

Gli Europei di calcio del 2000 rappresentarono la prima competizione (nel 2002 si fece la stessa cosa anche nei mondiali) organizzata da due paesi ospitanti: Belgio e Paesi Bassi.

Nel combattutissimo gruppo A, il girone di ferro della manifestazione, superarono il turno Portogallo e a sorpresa, come seconda, la Romania. Infatti la qualificazione dei rumeni era complicata in quanto nel loro girone erano presenti anche le corazzate Inghilterra e Germania, entrambe eliminate sorprendentemente nel girone iniziale. Nel gruppo B l'Italia vinse tutte e tre le partite (2-1 alla Turchia, 2-0 ai padroni di casa del Belgio e 2-1 alla Svezia), mentre al secondo posto terminò la nazionale turca. Dal terzo girone andarono ai quarti Spagna e Jugoslavia e dal quarto le fortissime Olanda e Francia.

Nei quarti di finale il Portogallo, guidato da Nuno Gomes, che segnò una doppietta, batté la Turchia 2-0, con lo stesso risultato l'Italia sconfisse la Romania con gol di Totti ed Inzaghi. Dall'altra parte l'Olanda travolse 6-1 gli slavi e la Francia 2-1 la Spagna.

Il 28 giugno a Bruxelles si giocò la prima semifinale; Portogallo-Francia: l'incontro fu parecchio equilibrato. Alla rete iniziale di Nuno Gomes al 19esimo minuto di gioco, rispose Thierry Henry, a mezz'ora dal termine. Ma nei supplementari, a soli tre minuti dal termine, l'arbitro concesse un dubbio calcio di rigore ai francesi, che Zidane non sbagliò. La Francia riuscì così a raggiungere la finale. Il giorno successivo ad Amsterdam, l'Olanda ricevette l'Italia. La partita fu a senso unico; gli Orange spinsero come forsennati, e la difesa azzurra rischiò più volte di capitolare. A peggiorare le cose, l'espulsione di Gianluca Zambrotta per doppia ammonizione in nemmeno 30 minuti. Ma a questo punto la forza di volontà della squadra riuscì a sopperire alla minoranza numerica; gli azzurri realizzarono quello schema che ha reso famoso il calcio italiano nel mondo: "catenaccio e contropiede". L'Olanda intanto continuò a spingere sull'acceleratore e la difesa azzurra fu costretta ad usare anche le maniere forti per evitare di soccombere. L'arbitro tedesco Markus Merk, che diresse l'incontro, concesse due rigori (di cui il primo molto dubbio) agli olandesi, ma uno venne parato da Francesco Toldo a Frank de Boer, e l'altro fu indirizzato da Kluivert sul palo. Ai supplementari le cose non cambiarono, ma l'Italia riuscì a resistere e costrinse gli olandesi ai calci di rigore. Ai rigori si confermò eroe della serata Toldo: parò il primo rigore nuovamente Frank De Boer, e dopo avere visto quello di Stam volare alto sopra la traversa e quello di Kluivert insaccarsi, beffò Bosvelt e l'Olanda intera parando il quarto rigore con un tuffo alla propria destra. L'Italia andò per la seconda volta in una finale europea, dopo quella del 1968. L'incontro verrà ricordato anche per lo storico rigore calciato da Francesco Totti, il famoso penalty a pallonetto detto "cucchiaio".

La finale si giocò il 2 luglio a Rotterdam: Italia-Francia fu la riedizione dell'incontro di due anni prima ai mondiali francesi, dove i transalpini batterono gli azzurri ai calci di rigore. La partita fu dominata dalla squadra azzurra, che, però, riuscì a segnare solo ad inizio ripresa con Marco Delvecchio, sprecando numerose palle gol. Dopo il vantaggio l'Italia si comportò da squadra presuntuosa, come ammesso dallo stesso pilastro della difesa azzurra Fabio Cannavaro, e continuò a sbagliare altre occasioni, ma proprio nell'ultimo dei quattro minuti di recupero Wiltord segnò il gol dell'1-1, che portò la gara ai tempi supplementari. L'Italia era scarica sia mentalmente, che fisicamente, al contrario i francesi erano in ottime condizioni psicologiche per avere recuperato una partita ormai persa. Infatti, al termine del primo tempo supplementare, Trézéguet segnò il golden gol che sconfisse beffardamente l'Italia e fece vincere alla Francia il suo secondo europeo.

Per Euro 2004 il Portogallo fu scelto come organizzatore della competizione. Nel gruppo A, i portoghesi padroni di casa, dopo aver perso all'esordio contro la Grecia, riuscirono ad ottenere il primo posto, la Grecia fu seconda a discapito di una delle favorite, la Spagna, e della Russia. Francia (prima) e Inghilterra (seconda) superarono agevolmente il gruppo B, mentre Croazia e Svizzera furono eliminate. Il gruppo C fu il più insicuro, in quanto, ad una giornata dalla fine, Svezia e Danimarca risultavano prime in classifica a quattro punti e l'Italia seconda a 2 punti (pareggi con Danimarca e Svezia per 0-0 ed 1-1, quest'ultimo subìto nel finale per un super gol di tacco di Zlatan Ibrahimovic) ed erano rimaste da giocare Svezia-Danimarca e Italia-Bulgaria: se la partita tra Svezia e Danimarca fosse finita 2-2, le due squadre si sarebbero qualificate, anche in caso di successo dell'Italia. L'Italia batté 2-1 i bulgari (a fatica e dopo essere passata in svantaggio), ma Svezia-Danimarca terminò 2-2 (non a caso poi si utilizzò il termine "biscotto", in uso nell'ippica, per stigmatizzare la presunta combine), con gli scandinavi ai quarti di finale e Italia eliminata per il minor numero di reti fatte negli scontri diretti (seconda volta dopo il 1996); si trattò di una delle spedizioni più negative degli azzurri tra Europei e Mondiali. Dal gruppo D uscirono vittoriosi Repubblica Ceca, prima a punteggio pieno, e Olanda. Germania e Lettonia uscirono fuori dalla manifestazione.

Il primo quarto di finale tra Portogallo ed Inghilterra fu entusiasmante. I tempi regolamentari finirono 1-1. Ai supplementari al gol di Rui Costa per i portoghesi, replicò Lampard, così si andò ai rigori. Grazie ai rigori falliti da Beckham e Vassell, il Portogallo accedette alla semifinale. Nel secondo quarto la sorprendente Grecia sconfisse i campioni in carica della Francia per 1-0 con gol di Charisteas. Nel terzo quarto l'Olanda dovette far ricorso ai calci di rigore per battere la Svezia, mentre Repubblica Ceca - Danimarca, ultimo quarto di finale, terminò con un netto 3-0.

Nella prima semifinale il Portogallo si sbarazzò dell'Olanda grazie ai gol di Cristiano Ronaldo e Maniche, a nulla servì l'autogol di Andrade, poiché la partita terminò 2-1 per i lusitani. Nella seconda semifinale la Grecia costrinse ai supplementari la Repubblica Ceca e la sconfisse tramite il silver gol realizzato da Dellas nell'ultimo minuto del primo tempo supplementare.

La finale si giocò a Lisbona tra i padroni di casa del Portogallo e la stupefacente Grecia di Rehhagel. La partita fu equamente dominata dalle due squadre, ma a far vacillare l'equilibrio ci fu l'incredibile gol di Charisteas, che consegnò alla Grecia il suo primo e storico trionfo a livello internazionale. In quella edizione la nazionale greca riuscì a battere 2 volte il Portogallo, riuscì a pareggiare con la Spagna e a battere anche Francia e Repubblica Ceca. Il capocannoniere dell'edizione fu il ceco Milan Baroš con i suoi 5 gol. Insieme all'edizione 1992, questo è stato l'Europeo delle sorprese.

Austria e Svizzera si aggiudicarono l'organizzazione di Euro 2008, dopo essersi confrontate con le altre candidature che si sono proposte per ospitare la manifestazione: Grecia/Turchia, Scozia/Irlanda, Russia, Ungheria, Croazia/Bosnia-Erzegovina e la candidatura nordica a 4 composta da Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia. L'Austria si era già candidata in passato (assieme all'Ungheria) per ospitare gli Europei di calcio in occasione dell'assegnazione per il 2004, poi vinta dal Portogallo.

Prima delle ultime votazioni rimasero in gara le candidature di Austria/Svizzera, Ungheria e Grecia/Turchia; quest'ultima venne scartata, mentre le altre due si contesero l'assegnazione nella votazione finale.

Ai nastri di partenza della 13ª edizione della manifestazione continentale, le candidate all'assegnazione del trofeo erano Italia, campione del mondo in carica, Francia vice-campione del mondo, Germania, che come sempre nelle manifestazioni importanti riesce a dare il meglio di sé, Portogallo e Spagna, le due squadre che esprimevano il miglior gioco e forse quelle che avevano l'organico più completo. Grande assente di questa edizione fu la nazionale Inglese, che non riuscì a qualificarsi per le fasi finali degli Europei 2008.

Il Gruppo A non riservò grandi sorprese, fatta eccezione per la Turchia, in quanto il Portogallo si qualificò agevolmente, mentre la Turchia grazie a due vittorie sopraggiunte in extremis contro la Svizzera, padrona di casa, e la Repubblica Ceca riuscì ad agguantare la qualificazione. Il Gruppo B fu, a sorpresa, dominato dalla Croazia che ottenne 9 punti, al secondo posto terminò la Germania. Furono, invece, eliminate Austria e Polonia. Il Gruppo C fu da tutti ritenuto il girone di ferro (le partecipanti furono Italia, Paesi Bassi, Romania e Francia). Nella prima giornata la Francia fu bloccata sullo 0-0 dalla Romania, mentre l'Italia fu travolta dall'Olanda per 3-0. Nella seconda giornata la Francia fu sconfitta 4-1 dall'Olanda, ma l'Italia non seppe far altro che pareggiare per 1-1 con la Romania. Tra l'altro la Romania fallì nei minuti conclusivi un rigore con Mutu, tale segnatura avrebbe portato la Romania alla qualificazione e l'Italia all'eliminazione. Ad una giornata dal termine la situazione del girone fu la seguente: Olanda 6 punti (già qualificata), Romania 2, Italia e Francia 1. Nell'ultima e decisiva giornata un Olanda già qualificata batté la Romania per 2-0 e l'Italia sconfisse la Francia con lo stesso risultato, in un remake dell'ultima finale mondiale (gol di Pirlo su rigore e De Rossi): questò portò anche l'Italia alla qualificazione come seconda e condannò i francesi all'ultimo posto. Il Gruppo D fu dominato dalla Spagna che totalizzò tre vittorie, mentre al secondo posto terminò la sorprendente Russia di Arshavin. Tornarono a casa la Grecia, campione d'Europa in carica, e la Svezia di Zlatan Ibrahimovic, la quale aveva battuto proprio i greci nella gara d'esordio.

Gli accoppiamenti per i quarti di finale furono: Portogallo-Germania, Croazia-Turchia, Paesi Bassi-Russia e Spagna-Italia. Il primo quarto di finale vide una sorprendente Germania sbarazzarsi del Portogallo per 3-2 (dopo che si era portata in vantaggio per 2-0, Schweinsteiger e Klose, Nuno Gomes firmò il gol del 2-1, ma nella ripresa Ballack portò i tedeschi sul 3-1. A nulla servì il gol all'ultimo minuto di Postiga). Croazia - Turchia fu una partita che non riservò grandi emozioni, ma si accese nel finale, esattamente al termine del secondo tempo supplementare. Infatti al 119º minuto Klasnić portò in vantaggio la Croazia, ma al 122º minuto Semih Şentürk con un suo gol fece proseguire la partita ai calci di rigore. Un errore di Modric spianò la strada delle semifinali alla sorprendente Turchia. La Russia a sorpresa dominò il terzo quarto di finale sulla fortissima Olanda e, dopo essersi portata in vantaggio ad inizio ripresa con Pavljučenko, sprecò numerose occasioni e poi un gol di Van Nistelrroy portò la gara ai supplementari. Ma la Russia non fu più sprecona e con due reti, Torbinskij e Aršavin, si qualificò in semifinale. Il quarto di finale fra Italia e Spagna fu abbastanza noioso, visto che dopo 120 minuti di gioco si era ancora sullo 0-0, così si dovettero tirare i rigori. Gli errori di De Rossi e Di Natale consegnarono alla Spagna la terza semifinale della sua storia, dopo quella del 1964 e del 1984. Per la prima volta gli spagnoli superarono l'Italia in una partita di una fase finale di un torneo.

Nella prima semifinale una Turchia decimata si portò in vantaggio con Boral, ma in un contropiede la Germania pareggiò con Schweinsteiger. Nel secondo tempo la Germania si portò in vantaggio all'80º minuto con Klose, ma la Turchia pareggiò all'86º minuto con Semih Şentürk. Tuttavia proprio al 90° un gol di Lahm consegnò alla Germania la qualificazione per la finale. L'altra semifinale fu senza storie, infatti la Spagna si sbarazzò della Russia con un secco 3-0 (gol di Xavi, Güiza e Silva).

Nella finale di Vienna la Germania partì alla grande e dominò i primi 20 minuti, ma dopo ciò la partita non ebbe più storia e gli spagnoli vinsero il loro secondo titolo europeo, dopo 44 anni, grazie ad un gol di Fernando Torres al minuto 33' del primo tempo. Il capocannoniere della competizione fu lo spagnolo David Villa con 4 realizzazioni.

Il trionfo delle Furie rosse segnò l'inizio di un periodo spumeggiante e storico per la nazionale spagnola, che culminerà, tra l'altro, nella vittoria al Mondiale di Sudafrica 2010, la prima Coppa del Mondo nella sua storia.

Gli europei 2012 si sono svolti in Polonia e Ucraina, che nel 2007 si aggiudicarono l'assegnazione battendo le candidature di Italia e quella congiunta di Croazia-Ungheria.

Alla vigilia del calcio d'inizio della rassegna, le principali favorite alla vittoria finale erano la Spagna campione del mondo e d'Europa in carica, i Paesi Bassi vice-campione del mondo e la solita Germania, vicecampione d'europa e terza alle ultime due edizioni dei mondiali.

Il Gruppo A, formato dai padroni di casa della Polonia, dalla Grecia, dalla Russia e dalla Repubblica Ceca, ha visto pareggiare per 1-1 all'esordio i polacchi contro la Grecia ed a sorpresa la Russia travolgere per 4-1 i cechi; nella seconda giornata la Repubblica Ceca batte 2-1 la Grecia, mentre i russi pareggiano contro i padroni di casa per 1-1, ma la vera sorpresa è all'atto conclusivo: infatti i greci battono incredibilmente la favorita Russia per 1-0 con un gol di Karagounis, qualificandosi come seconda alle spese proprio dei russi, si tratta per i greci del miglior risultato ad un europeo dopo il trionfo ad Euro 2004. Prima la Repubblica Ceca, che con lo stesso risultato stende la Polonia.

Il gruppo B è sicuramente stato il girone di ferro di questo europeo, comprendente le fortissime Germania ed Olanda, l'insidioso Portogallo e la Danimarca. E le sorprese non si fanno attendere. Alla prima giornata gli orange che non perdevano in gare ufficiali dalla finale mondiale 2010, cadono conto i danesi, mentre un gol di Mario Gómez permette ai tedeschi di battere il Portogallo, il quale nella seconda partita sconfigge non senza difficoltà la Danimarca per 3-2, rendendo più avvincente l'esito finale del girone. L'Olanda, tuttavia, perde 2-1 contro la Germania ed è già quasi fuori dall'europeo dopo le prime due partite, anche se non matematicamente. I tedeschi già qualificati, vincendo l'ultima gara per 2-1 contro la Danimarca chiudono in testa il girone a 9 punti, per il secondo posto la sfida Portogallo-Olanda è decisiva: infatti, l'Olanda battendo i portoghesi e data la sconfitta della Danimarca, avrebbe potuto permettersi di passare lo stesso alla fase ad eliminazione diretta, ma invece perde anche l'ultima partita (sempre per 2-1) e la spuntano i lusitani. Gli olandesi vicecampioni mondiali chiudono malamente ultimi nel raggruppamento con tre sconfitte consecutive, deludendo ogni aspettativa.

La favoritissima Spagna è inserita nel terzo gruppo insieme a Italia, Croazia e Irlanda. A Danzica, si sfidano subito le due candidate al passaggio del turno, Spagna e Italia. L'Italia, che viene da deludenti prestazioni nelle amichevoli prima del torneo, mette in mostra un bel gioco ed una solidità difensiva passando a sorpresa in vantaggio al 61' con Antonio Di Natale che lanciato da un illuminante Pirlo brucia il portierone spagnolo Casillas. Ma il vantaggio azzurro dura solo tre minuti, quando Fàbregas fa 1-1, che sarà il risultato finale. Un ottimo pareggio per gli azzurri contro i campioni di tutto, che sorprendono date le iniziali poco incoraggianti aspettative. La Croazia invece, esordisce battendo per 3-1 gli irlandesi. Nella seconda giornata, l'Italia colleziona un altro pareggio, questa volta meno entusiasmante, contro i croati, sempre per 1-1 (alla rete di Pirlo su punizione a fine primo tempo risponde Mandžukić nella ripresa); la Spagna invece si sbarazza dell'Irlanda per 4-0, condannandola all'eliminazione anticipata. L'ultima giornata è decisiva per le sorti del gruppo. L'Italia teme come già successo nel 2004, un 'biscotto' degli spagnoli con i croati per mandare a casa gli azzurri. Fortunatamente i fantasmi del passato non si ripetono, la Spagna, che sarebbe passata anche con un pareggio, grazie ad un gol di Jesús Navas a due minuti dalla fine mette al tappeto i croati, mentre l'Italia fa il suo dovere contro l'Irlanda di Giovanni Trapattoni, battendola per 2-0 con reti di Antonio Cassano e Mario Balotelli, anche se non entusiasmando. La Spagna chiude prima nel girone a 7 punti, alle spalle l'Italia con 5, terza la Croazia con 4 e l'Irlanda ultima a zero. Pronostici rispettati.

L'ultimo raggruppamento comprendeva Francia, Inghilterra, Ucraina (alla sua prima partecipazione in un europeo, qualificata automaticamente come paese ospitante) e la Svezia di Ibrahimović. Come successo per il gruppo C, le due squadre favorite (Francia e Inghilterra) si scontrano subito e pareggiano per 1-1. I padroni di casa dell'Ucraina, grazie ad una doppietta di Shevchenko battono 2-1 la Svezia. La seconda giornata delinea già l'esito della classifica, la Francia batte 2-0 l'Ucraina, mentre l'Inghilterra sconfigge per 3-2 la Svezia. Le ultime partite vedono gli inglesi imporsi per 1-0 sui padroni di casa con gol di Rooney (anche se con polemiche per un gol fantasma non convalidato agli ucraini) e la Francia cadere per 2-0 contro la Svezia. Ciò non compromette però ai transalpini il passaggio del turno. Prima arriva l'Inghilterra a 7 punti, segue la Francia con 4, mentre Svezia ed Ucraina chiudono a quota 3.

I quarti di finale sono Repubblica Ceca-Portogallo, Germania-Grecia, Spagna-Francia ed Inghilterra-Italia. Il Portogallo batte la Repubblica Ceca con un gol di Cristiano Ronaldo e vola in semifinale, la Germania travolge la Grecia per 4-2, la Spagna liquida la Francia per 2-0, mentre più avvincente è l'ultimo quarto di finale, nel quale l'Italia mostra un ottimo calcio, dominando gli inglesi per l'intera partita, ma non riuscendo ad andare in gol. Saranno decisivi i calci di rigore, nei quali gli azzurri, dopo l'errore iniziale di Montolivo riescono ad avere la meglio per 4-2. Gli errori dal dischetto inglesi sono di Young (traversa) e Cole (parata di Buffon). Da segnalare il rigore a cucchiaio del fantasista azzurro Andrea Pirlo, che di fatto cambia l'andamento dei tiri dagli undici metri. Pirlo, verrà nominato dall'UEFA man of the match.

Le semifinali mettono di fronte Portogallo-Spagna e Germania-Italia. La Spagna, ha la meglio sui portoghesi ai calci di rigore, dopo che il match era terminato dopo 120' minuti noiosi sullo 0-0. Da segnalare il rigore a "cucchiaio" del difensore iberico Sergio Ramos. Nella seconda semifinale, una sorprendente e maestosa Italia mette ancora una volta al tappeto i tedeschi, che avevano ancora vivo il ricordo della cocente delusione del mondiale 2006, battendoli per 2-1 grazie ad una doppietta di Balotelli nel primo tempo. Gli azzurri nella ripresa hanno diverse occasioni per chiudere definitivamente il conto, ma non riescono ad andare a segno per la terza volta. Inutile il rigore messo a segno da Özil a tempo scaduto. L'Italia è in finale dell'europeo per la terza volta nella sua storia, dopo 12 anni dall'ultima disputata.

A Kiev però, la Spagna travolge un Italia spenta e stanca per 4-0 con reti di David Silva, Jordi Alba nel primo tempo e di Fernando Torres e Juan Mata nella ripresa, dopo che gli azzurri erano rimasti in dieci l'ultima mezz'ora di gara per l'infortunio di Thiago Motta, a cambi esauriti. La Spagna compie così l'impresa di vincere tre grandi tornei di fila, europei, mondiali e nuovamente europei, un tris mai riuscito a nessuno prima, entrando nella leggenda. Con questa vittoria eguaglia la Germania a quota 3 vittorie nel torneo continentale. Fernando Torres è il primo giocatore ad andare in gol in due finali degli europei consecutive; il 4-0 con cui gli spagnoli trionfano ad Euro 2012 è il risultato più ampio che sia mai avvenuto in una finale tra europei e mondiali. Le furie rosse raggiungono l'apice del loro periodo vincente, rimanendo in testa al Ranking FIFA per ben 6 anni (dal 2008 al 2014).

Euro 2016 sarà la quindicesima edizione di un trofeo nato cinquantasei anni or sono e che, nel tempo, ha registrato evidenti cambiamenti strutturali.

Il paese transalpino ospita per la terza volta (un record) la manifestazione, dopo l’edizione 1960 vinta dall’URSS e quella del 1984 che laureò campioni i Bleus capitanati da Michel Platini e che rappresenta, per i galletti, la prima affermazione in ambito internazionale. In due occasioni, il torneo si è svolto in Italia, a distanza relativamente ravvicinata: nel 1968 furono proprio gli Azzurri di Valcareggi ad avere la meglio su URSS e Jugoslavia, mentre dodici anni più tardi, nel 1980, gli uomini di Bearzot si fermarono alle semifinali, lasciando che il Belgio contendesse, senza successo, il titolo ai futuri campioni della Germania Ovest.

Hanno, invece, ospitato una sola edizione Spagna, Belgio, Jugoslavia, Germania Ovest, Svezia, Inghilterra e Portogallo, oltre alle tre volte in cui l’organizzazione è stata assegnata a due nazioni, ossia Belgio e Olanda (2000), Austria e Svizzera (2008) nonché Polonia e Ucraina (2012).

Per quello che concerne l’albo d’oro, due squadre hanno vinto per tre volte il titolo: la Spagna (1964, 2008 e 2012) e la Germania (1972, 1980 e, da nazione unificata, 1996). Due vittorie sono andate ai francesi (1984 e 2000), mentre un successo è stato colto da URSS (1960), Italia (1968), Cecoslovacchia (1976), Olanda (1988), Danimarca (1992) e Grecia (2004). Nei piazzamenti, sono ancora i tedeschi a farla da padroni: otto in totale, con tre finali e due terzi posti, oltre alle tre vittorie.

Infine, parlando di marcatori, la storia degli Europei incorona ancora Michel Platini, campione con la Francia nel 1984, che, con nove reti in sole cinque presenze, può vantare un record assai invidiabile anche per la media di realizzazione.
Di seguito i primi cinque cannonieri di ogni tempo nella manifestazione:

Michel Platini (Francia) 9 reti in 5 partite
Alan Shearer (Inghilterra) 7 reti in 9 partite
Ruud van Nistelrooy (Olanda) 6 reti in 8 partite
Patrick Kluivert (Olanda) 6 reti in 9 partite
Thierry Henry (Francia) 6 reti in 11 partite
Le squadre vincitrici agli Europei di calcio: la storia dell'Italia
La Nazionale italiana è riuscita a conquistare il titolo di Campione d'Europa in un'unica occasione, nel 1968, quando il torneo, alla sua terza edizione, si tenne proprio nello Stivale.
Le partite degli Europei del 1968, disputate presso lo Stadio Comunale di Firenze, lo Stadio San Paolo di Napoli e lo Stadio Olimpico di Roma, videro la partecipazione di 4 formazioni: URSS, Inghilterra, Jugoslavia e, per l'appunto, Italia.

Gli Azzurri riuscirono a conquistare il titolo e l'ambita Coppa Henri Delaunay (dal nome del primo segretario generale della UEFA e fautore dell'idea di un torneo per le nazionali europee) al termine del match disputato contro la Jugoslavia il 10 giugno a Roma. L'incontro era in realtà una ripetizione della finale dell'8 giugno, conclusasi con un pareggio dal momento che il regolamento dell'epoca non prevedeva la possibilità dei tiri di rigore. Trattandosi della sola finale disputata due volte, la partita che assegnò la vittoria agli italiani rimane un evento unico nella storia degli Europei di calcio.

La finale venne aggiudicata grazie alle reti segnate da due grandi nomi del calcio italiano: Luigi “Gigi” Riva, che mise a segno un gol a soli 12 minuti dall'inizio della partita, e Pietro Anastasi, che al 31o minuto calcio la palla della vittoria. La formazione degli Europei del 1968 entrò di diritto nella storia del calcio tricolore oltre che nel cuore di milioni di tifosi e, due anni più tardi, sfiorò la vittoria contro il fortissimo Brasile di Pelè nei Mondiali di Messico 1970.

La Nazionale italiana ha sfiorato la possibilità di tornare ancora una volta tra le vincitrici degli Europei di calcio solo nel due volte: nel 2000, quando perse la finale contro la Francia per 2 a 1 e nell'ultima edizione, quella del 2012, quando venne sconfitta dai campioni in carica, gli spagnoli, con un pesante 4 a 0.

Il Campionato europeo di calcio del 2016 potrebbe vedere gli Azzurri tornare ai vertici del calcio internazionale, sorprendendo rivali e tifosi con delle performance superiori alla attese: le ottime prove offerte nel corso delle qualificazioni sono di sicuro un segnale molto positivo, nonché la dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal commissario tecnico Antonio Conte.

Nel corso delle 14 edizioni sino ad oggi disputate degli Europei di calcio e dei 56 anni della loro storia sono molti i fatti interessanti o semplicemente curiosi che si sono consumati sui rettangoli di gioco ma anche attorno a questa importante competizione internazionale, spesso unendo vicende sportive ad eventi politici e piccole rivoluzioni sociali e culturali.

La primissima edizione, quella del 1960, vide la vittoria a tavolino dell'URSS contro la Spagna ai quarti di finale, perché il generale Franco, allora dittatore spagnolo, diede precise disposizioni ai dirigenti sportivi iberici di non presentarsi all'incontro, per motivazioni puramente politiche.

La vittoria dell'Italia agli Europei del 1968 fu dettata in parte anche dalla pura fortuna: la semifinale giocata contro l'URSS si concluse con un pareggio ai tempi supplementari e, non essendo prevista l'opzione dei rigori, la vittoria venne assegnata con il lancio di una moneta. Fu grazie alla scelta fortunata del capitano Facchetti (che optò per testa) che gli Azzurri poterono disputare il match contro la Jugoslavia e guadagnarsi la vittoria.

Il capocannoniere degli Europei di calcio, ovvero il giocatore che ha segnato il maggior numero di reti nel corso della medesima edizione, rimane Michel Platinì, che nel 1984 guidò la Francia alla vittoria con ben 9 gol in sole 5 partite disputate.

Ogni edizione del Campionato europeo è ricordata per le divise sfoggiate per l'occasione dalle diverse formazioni: anche l'edizione del 2016 riserverà alcune sorprese, con maglie ufficiali degli Europei destinate ad entrare nella storia e altre che non mancheranno di far discutere per la loro audacia.



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