venerdì 27 marzo 2015

LA POIANA DI HARRIS

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La poiana di Harris, detta anche falco di Harris è un uccello facente parte della famiglia degli Accipitridi, ma non è in realtà né una poiana né un falco, è infatti l'unico parabuteo, ovvero "simile ad un buteo", "poiana"(Parabuteo unicinctus, (Temminck 1824)). Il nome "falco di Harris" è il meno corretto e deriva dalla traduzione letterale dell'inglese "Harris Hawk". Questo animale non ha molto in comune con un falco, mentre della poiana ha l'appartenenza alla famiglia degli Accipitridi.

È originaria del continente americano (Arizona, Texas e Argentina), la sua lunghezza varia dai 45 ai 58 cm ed il peso varia da 600 a 750 g per il maschio, mentre la femmina oscilla tra i 700 e 1200 g. Il maschio, infatti, come in tutti i rapaci diurni, è più piccolo della femmina. Dimensioni a parte, non sussiste un rilevante dimorfismo sessuale.

Raggiunge la maturità sessuale a circa tre anni; caccia piccoli mammiferi come topi, lepri, conigli selvatici, oppure uccelli, e all'occorrenza non disdegna rettili, insetti o carogne; gli attacchi possono essere in picchiata (dall'alto), diretti (cattura in volo) o indiretti (di rimessa), sebbene gli attacchi diretti con cattura in volo siano piuttosto rari.

Si è guadagnata il soprannome di falco lupo, poiché risulta l'unico accipitride a vivere in famiglie composte anche da 7/8 individui, (arrivando persino a gruppi di 15/20 individui), ed a cacciare in branco; solitamente il maschio, più agile, sferra il primo attacco alla preda ed in seguito viene raggiunto dalla femmina, più grossa e potente, che termina l'azione di caccia.

Non ha uno scatto bruciante come un astore, ma le ali più allungate gli consentono una maggiore precisione nelle virate repentine; inoltre è armato molto bene, possedendo infatti poderosi artigli.

Questo uccello viene usato spesso nella falconeria, per le sue straordinarie capacità in volo, per la sua curiosa caratteristica di cacciare in gruppo, ma soprattutto perché è uno dei rapaci più facili da addestrare. Questo rapace è detto anche "cane di harris", perché, come un cane con il suo padrone, si affeziona molto al falconiere, più facilmente rispetto ad altri rapaci, tanto che segue il proprio falconiere dappertutto.

Si ciba di un pò di tutto, carogne, pesci, mammiferi rettili e uccelli di varia taglia. Caccia tipicamente in gruppi di 5-15 individui.
Il suo habitat naturale è il deserto e semideserto.
E' una specie piuttosto semplice da riprodurre. La maggior parte delle coppie che vengono messe in voliera iniziano a corteggiarsi e costruire il nido già dopo il primo anno. Bisogna però aspettare la maturità sessuale che in media arriva al secondo terzo anno di età.

In Italia ci sono ancora solo pochi riproduttori di questa specie. E'  abbastanza sensibile alle temperature troppo basse, essendo adattata a climi desertici.
Da adulto :
Testa, collo, spalle e pancia di colore cioccolato-marrone
Copritrici e piume delle zampe di colore castano
Penne di volo scure sopra e sotto
Le copritrici sopra-alari sono di color castano e hanno la parte centrale più scura
Copritrici sottocaudali di colore bianco
Coda di colore nero con base e banda terminale di colore bianco
Da giovane :

Testa di color cioccolato-marrone e collo con striature sparse di colore bianco
Pancia bianca con striature di color cioccolato-marrone
Piume delle zampe bianche con barrature di color castano
Copritrici alari superiori e inferiori di color castano con parte centrale delle penne nera
Le basi delle primarie bianche creano una macchia bianca nella parte esterna dell’ala
Coda nera con base stretta e banda terminale bianche


I sessi sono simili, indistinguibili cromaticamente (nessun dicromismo sessuale), ma esiste un dimorfismo sessuale, le femmine sono infatti più grosse dei maschi (come in tutti i rapaci diurni).

In natura l'Harris si nutre di una vastissima quantità di prede che vanno dagli insetti  agli uccelli fino a piccoli e medi mammiferi (conigli, roditori, micromammiferi). Le tattiche di caccia sono molteplici, l'Harris può cacciare da appostamento (un albero, una roccia) oppure può usare il volo esplorativo per cercare le prede, gli attacchi possono essere in picchiata dall'alto, in scivolata, diretti (cattura in volo) o indiretti (di rimessa), sebbene gli attacchi diretti con cattura in volo siano piuttosto rari. Queste tecniche di caccia in natura hanno ovviamente un riflesso anche sulla falconeria pratica con l'Harris: questi rapaci infatti possono essere usati in molteplici modi, alcuni falconieri adoperano la partenza dal pugno a mò di Astòre, sebbene questa tecnica sia poco efficiente per via della non idonea anatomia alare dell'Harris per le forti accelerazioni da fermo, molto più usata è invece la tecnica che consiste nel farsi seguire da albero ad albero, mentre, piuttosto difficile ma estremamente efficiente è la tecnica del "volo d'attesa dall’alto" (“waiting on flight”), molto usata dagli Harris in natura.
Caratteristica peculiare della biologia dei questo rapace è la caccia di gruppo cooperativa (“Cooperative hunting”), che permette all’Harris di catturare prede più grosse e con maggiore efficienza rispetto ai risultati ottenibili da un singolo individuo. Gli Harris si riuniscono in gruppi che vanno da 2 a 6-7 individui e spesso si dividono in ulteriori sotto-gruppi che si spostano agilmente lungo tutto il territorio di caccia; il loro modo di volare è particolare in questa fase, essi infatti “saltellano” come delle rane dentro la vegetazione, tentando di fare scappare i lagomorfi (conigli) che si nascondono sotto la copertura vegetale. Mentre alcuni individui lavorano nel modo suddetto per stanare le prede, altri individui stanno appollaiati nelle vicinanze aspettando che qualche preda esca dai nascondigli.
Un’altra caratteristica della tattica di caccia cooperativa degli Harris è il lavoro di squadra durante l’inseguimento delle prede: se un individuo fallisce l’attacco, viene immediatamente sostituito da un altro membro del gruppo che continua l’attacco, ottenendo così di stancare maggiormente la preda che diventa quindi più vulnerabile. La caccia di gruppo quindi, con squadre cooperative di 2-7 individui di Harris ha una altissima efficienza e spesso porta alla cattura di un numero sufficiente di prede per bilanciare il dispendio energetico di tutti gli individui del gruppo.
La caccia di gruppo offre dunque delle spettacolari possibilità ai falconieri e anche degli ottimi risultati, se infatti si va a caccia con un gruppo di 3 Harris (che possono anche appartenere a 3 falconieri diversi che vanno a caccia insieme) ci saranno 6 occhi che esploreranno l'ambiente alla ricerca di prede e se un Harris fallisce l'attacco, arriverà subito un secondo Harris in sostituzione ed eventualmente anche un terzo a dare manforte. E’ da sottolineare come questa “socialità” degli Harris sia del tutto istintiva (di origine genetica) e dunque facendo volare insieme due Harris sin dalla prima volta essi tenderanno a collaborare, non senza aver prima superato la fase di “gerarchizzazione” del gruppo, fase durante la quale viene deciso chi dei due è il capobranco; solo durante questa fase il falconiere deve porre particolare attenzione affinché i due rapaci non si azzuffino provocandosi anche profonde ferite. Nei gruppi sociali di Harris allo stato selvatico c'è sempre una certa parentela tra tutti gli individui, si parla infatti di "gruppi familiari", formati da giovani e adulti; all'interno dei gruppi vige anche una certa "dominanza", c'è sempre un capobranco, i suoi secondi, i terzi e così via, seguendo una linea gerarchica. Questo fattore è interessante in quanto il falconiere potrà sfruttarlo durante l'addestramento, infatti, un pò come avviene anche con i cani, durante l'addestramento il falconiere si sostituirà al capobranco, e l'Harris sarà più portato ad ubbidire ed a "ricevere ordini" dal suo capobranco. Durante l'addestramento di più Poiane di Harris contemporaneamente gli adulti tenderanno a prendere istintivamente il comando e domineranno sui giovani. Questa socialità degli Harris ci spiega anche le loro frequenti e continue vocalizzazioni, che in natura servono proprio per tenere un contatto acustico tutti i membri del gruppo; queste vocalizzazioni non sono molto fastidiose e non possono essere eliminate, perchè sono un carattere naturale di questa specie; sono delle vocalizzazioni "di contatto" non sono da confondere con le vocalizzazioni tipiche degli imprintati, che sono ben più insopportabili e che, per fortuna, sono "prevenibili" e dunque evitabili; in genere comunque gli Harris imprintati smetteranno di gridare dopo la prima muta o comunque le loro grida diminuiranno di numero e di volume. Per ottenere i migliori risultati è comunque importante acquistare un Harris imprintato, infatti gli Harris allevati naturalmente dai genitori, magari in voliere completamente chiuse (Skylight) si è visto che non danno risultati molto buoni nell'addestramento e comunque possono divenire anch'essi degli urlatori. La chiave per risolvere il problema è il corretto imprinting, poichè esistono diversi tipi e metodologie per imprintare i rapaci durante l'allevamento a mano, ed il più consigliato per gli Harris è sicuramente il “crèche rearing” o “Imprinting sociale” durante il quale più pulli (della stessa nidiata o di nidiate differenti) vengono allevati insieme; in questo modo ogni pullus riceverà un doppio imprinting, in parte sull’uomo ed in parte sui suoi conspecifici. E’ da ricordare anche che la tendenza a diventare urlatori negli Harris (così come in molte altre specie di rapaci) dipende strettamente da quanto pesantemente si lavora con la gestione di questi animali: quanto più si tiene a dieta l’animale e/o quanto più la dieta è duratura e tanto più questi rapaci diventeranno urlatori.

Gli Harris sono estremamente intelligenti e soprattutto curiosi, e queste due caratteristiche li rendono particolarmente interessanti ed utili come rapaci da falconeria: i loro tempi di reazione ed apprendimento sono rapidissimi e la loro estrema curiosità li aiuta moltissimo durante l'azione di caccia. Un giovane Harris non esiterà ad attaccare anche una foglia mossa dal vento, ma impiegherà meno di un secondo a capire che una foglia non è un pasto, non si può mangiare e dunque in futuro non ripeterà lo stesso errore. La notevole intelligenza di questi rapaci è particolarmente vantaggiosa sia nelle fasi di addestramento sia nell'uso pratico a caccia: una Poiana di Harris infatti capirà subito l'abbinamento pugno-cibo, fischio-cibo, logoro-cibo e ciò renderà facile e lineare il suo condizionamento; in fase di caccia gli Harris possono non solo cercare ed individuare da soli le prede (quasi sostituendo l'azione del cane da caccia) ma sono anche in grado di stanarle. Non è raro assistere a scene in cui avendo mancato la preda al primo attacco, l'Harris si apposta nelle vicinanze del rifugio che ha usato la preda per nascondersi attendendo che esca di nuovo per catturarla o addirittura avvicinandosi al rifugio, penetrandovi e stanandola direttamente.
Da un punto di vista morfo-anatomico e di fisica del volo, la struttura di un Harris è una via di mezzo tra la struttura classica delle Poiane (coda corda ed ali lunghe e larghe) e quella dell’Astòre (ali corte e larghe, coda particolarmente lunga). Questa particolare struttura di volo consente rapide e repentine manovre anche in spazi ristretti ed ottime capacità di sfruttare il volo planato (anche con venti o correnti termiche molto deboli, sebbene non con le stesse prestazioni di una Poiana comune) ma ha lo svantaggio di non poter offrire nè elevate velocità di volo (come per esempio avviene nei falconi) nè accelerazioni brucianti (come avviene nell'Astòre, che ha anch'esso una coda lunga ma ali ben più corte e dunque più adatte allo spunto bruciante in una partenza da fermo). Queste caratteristiche anatomiche devono essere tenute ben presenti se si vuole ottenere il massimo dagli Harris addestrati per la caccia: infatti sarà perfettamente inutile e improduttivo lanciare un Harris dal pugno, ma converrà sfruttare al meglio la tecnica di caccia naturale di questa specie (voli esplorativi o spostamenti da posatoio in posatoio e caccia di gruppo).

E' tipica dell'Harris la riproduzione cooperativa, in gruppi di 2-7 individui; vengono deposte da 1 a 4 uova, a volte 5 ma più frequentemente 3-4. L'incubazione dura 30  giorni. Le uova sono di colore biancastro e prive di macchiettature. I giovani abbandonano il nido a circa 40-45 giorni di età ma rimarranno ancora per un anno o più con i genitori, essi hanno dunque un lunghissimo periodo di dipendenza che spiega anche perchè le loro vocalizzazioni di richiesta del cibo siano così intense per tutto il primo anno di età. Si parla di riproduzione cooperativa perchè molto spesso una singola femmina di Harris può accoppiarsi con due maschi ed il nido può essere costruito e gestito in cooperazione tra diversi individui. I nidi vengono costruiti nelle cime degli alberi o su piante di yucca o cactus. I giovani vengono cresciuti ed alimentati sia dalla femmina sia dal maschio o dai due maschi se la femmina si è accoppiata con entrambi.

Molti falconieri non raccomandano l'Harris ad un neofita, perchè è un rapace troppo semplice da addestrare ed il principiante non imparerà molto sull'addestramento dei rapaci in questo modo. Questo è assolutamente vero, un neofita dovrebbe sempre operare nel modo migliore per non perdere nè danneggiare il proprio rapace, ed iniziando con l'Harris si hanno molte più garanzie da questi punti di vista.

L'Harris è arrivato in Europa all'inizio degli anni 80, e si è subito diffuso enormemente soprattutto in Inghilterra, dove, negli anni successivi, si è registrata una vera e propria esplosione di richieste. In Italia i primi Harris si sono visti negli anni 90, e il fenomeno ha avuto lo stesso trend inglese, inizialmente pochi Harris in giro e man mano che veniva conosciuto e apprezzato le richieste aumentavano fino a raggiungere il culmine proprio in questi ultimi anni. I motivi che hanno reso questa specie così famosa, conosciuta e ricercata sono stati già citati sopra: multifunzionalità, facilità di allevamento e gestione, adattabilità, buon temperamento, grande intelligenza e facilità di addestramento.

La scelta migliore per il neofita è un giovane Harris imprintato correttamente. Il principiante però deve porre particolare attenzione nel maneggiare il suo primo Harris, soprattutto durante le fasi di contenimento per il montaggio dell'armatura, in quanto le ossa dei giovani rapaci sono ancora molto delicate e non si sono indurite sufficientemente, si rischierebbe quindi di provocare qualche frattura all'animale se viene contenuto in maniera troppo violenta.

Purtroppo, visto che inizialmente sono arrivati in Europa pochissimi esemplari di questa specie da usare per la riproduzione, oggi è abbastanza comune un certo livello di inbreeding (accoppiamento tra parenti) tra tutti gli Harris nati in cattività. Non è difficile trovare esemplari con problemi genetici dovuti all'inbreeding: deformazioni alle ossa, con penne cresciute male (storte o troppo delicate) o con deficienze vitaminiche (soprattutto, molto comune, è la deficienza di vitamina B).

La gestione del peso degli Harris addestrati è fondamentale: un Harris troppo magro non produrrà mai buoni risultati e diventerà anche un gridatore insopportabile, ma anche quelli tenuti troppo alti di peso diventeranno dei gridatori (in quanto non soddisfatti dei loro risultati a caccia), e si comporteranno praticamente come dei bambini, non avranno infatti un normale sviluppo mentale, e saranno poco concentrati durante gli esercizi. Un peso di volo troppo alto sarà d'impaccio al rapace, non gli farà guadagnare la fitness e l'agilità necessaria per ottenere buoni risultati nella caccia. E' dunque fondamentale un controllo corretto e perfetto del peso per poter ottenere i migliori risultati.

L'Harris è un rapace molto socievole e beneficerà molto del contatto con l'uomo, socializzando con lui immediatamente. L'addestramento degli Harris è estremamente rapido, ma per un neofita è consigliabile operare lentamente e gradualmente per essere sicuro di ogni passaggio. Non abituare mai l'Harris a stare a terra, ma farlo volare sul primo albero che capita appena possibile (già nei voli in filagna si può far partire l'Harris da un albero); ogni volta che l'animale vola a terra non bisogna premiarlo, altrimenti si rischierebbe di abituarlo male, ma bisogna tirarlo su immediatamente e rimetterlo sulla pertica o su un ramo d'albero. Gli Harris sono anche sufficientemente intelligenti per distinguere un fischio che vuol dire "seguimi" (quando sarete in giro sul campo di volo con l'Harris libero che vi segue) dal fischio che invece indica il cibo. Gli Harris comunque imparano da subito e quasi automaticamente a seguire il falconiere da un albero all'altro, mentre, capita spesso che abbiano qualche problema nel rapporto con la selvaggina e per questo motivo, se la vostra intenzione è quella di addestrare l'Harris alla caccia, bisognerà fargli conoscere da subito le sue prede, già durante i primi addestramenti al pugno in indoor.

Quando siete in giro col vostro Harris libero che vi segue, dovete lasciargli fare quello che vuole; si è già detto, infatti, che questi rapaci sono estremamente curiosi, ed è necessario che il falconiere assecondi la loro curiosità. Per fare un esempio: l'Harris capirà da solo che quel pezzo di legno che aveva adocchiato non è una preda e non si mangia, e, fatta questa esperienza e soddisfatta la sua curiosità, non sarà più attratta ed incuriosita da altri pezzi di legno.
Gli Harris sono dei cacciatori molto eclettici, in grado di catturare una enorme varietà di prede ed, in particolar modo, per il territorio Italiano (dove spesso mancano le prede di grossa taglia) i maschi sono ancora migliori delle femmine in quanto potranno catturare una molteplicità di prede stupefacente che va dai piccoli volatili fino ai fagiani o conigli (di taglia proporzionale alla mole del rapace, ovviamente). Non è però consigliabile "specializzare" un Harris, altrimenti si rischierà di perdere tutto il divertimento: gli si deve invece consentire di cacciare ogni tipo di preda. Ho visto harris catturare le prede più strane, dai serpenti alle talpe e addirittura, durante un raduno, un falconiere che si è allontanato col suo Harris è ritornato un'oretta dopo con un carassio che il suo Harris aveva catturato nel fiumiciattolo dentro il boschetto. Alcuni falconieri molto esperti ottengono anche degli ottimi risultati con i corvidi usando maschi di Harris. Le femmine di Harris invece si preferiscono per la loro potenza e vengono soprattutto usate per prede di grossa taglia come fagiani e soprattutto lepri, sebbene anche i maschi possono avere dei buoni risultati con queste prede.

Il controllo del peso, nei maschi, è un pò laborioso. Un maschio volato a peso troppo alto, sebbene ubbidiente, rifiuterà spesso le prede, soprattutto quelle che ritiene più difficili come i conigli o i fagiani; se viene invece volato ad un peso troppo basso si rischia di danneggiarlo, poichè la sua piccola taglia non gli consente una lunga autonomia energetica. Dopo una buona cacciata, al giusto peso, con un maschio non si si potrà permettere di tenerlo ancora basso di peso per riportarlo a caccia il giorno dopo, proprio a causa della sua piccola taglia, avrebbe molto probabilmente un calo di zuccheri nel sangue, che è molto pericoloso. Per questo motivo, vista la "laboriosità" nel controllo del peso dei maschi, per un neofita sarebbe consigliabile una grossa femmina come primo rapace.

Un Harris impiegherà circa 4-5 mesi di esperienza in volo libero sul campo per rendersi conto di tutte le sue potenzialità e per imparare a sfruttarle. Un Harris può praticare, come si è già detto, molti stili di caccia e di volo, ed anche in questo sta la sua forza e capacità di adattamento, sebbene alcuni stili di volo siano più difficili da imparare e da utilizzare ma estremamente più efficaci per il rapace e gratificanti per il falconiere, come per esempio il volo d'attesa, durante il quale l'Harris vola, planando e sfruttando le termiche e le sue ampie ali, sopra il falconiere in attesa che i cani o il falconiere stesso stani una preda.

Purtroppo gli Harris hanno un solo unico punto a loro sfavore e cioè il loro "odio" verso i cani. Ciò è dovuto al fatto che, in natura, il loro principale nemico è il coyote (un canide, appunto). Anche nella casistica sono segnalati numerosissimi casi di cani aggrediti dagli Harris. Abituare l'Harris a collaborare col cane è piuttosto semplice, grazie alla sua intelligenza, ma i loro rapporti saranno sempre conflittuali, sulle brevi distanze. L'Harris capirà immediatamente che il cane stana la selvaggina che lui potrà catturare. Il problema è di avere un cane estremamente corretto che non insegua la selvaggina una volta stanata, poichè in questo modo andrebbe ad interferire con l'azione del rapace. Se una volta stanato un coniglio l'Harris lo insegue e pure il cane, i due finirebbero per trovarsi a stretto contatto e sia il cane rischierebbe di beccarsi un'artigliata sul muso, sia l'Harris potrebbe iniziare a rifiutare di cacciare insieme a quel cane. Porre particolare attenzione ad evitare i contatti fisici, o di fare avvicinare troppo il vostro Harris ai cani. Inoltre, sebbene specie molto sociale, l'Harris odia anche le altre specie di rapaci e mai si dovrebbero far volare gli Harris insieme ad altre specie di rapaci: anche in questo caso la casistica è piena di esempi di Harris che hanno aggredito altri rapaci sul blocco. In particolare gli Harris odiano gli Astori e dunque è bene prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare il contatto, sebbene io abbia visto cacciare collaborativamente insieme Harris e Astori, ma credo che si tratti sicuramente di una rarissima eccezione.

E' possibile continuare a far volare gli Harris anche durante la muta, ma questo sicuramente rallenterebbe sia la muta sia il volo dell'Harris stesso.
In conclusione possiamo dire che cacciare o volare semplicemente con gli Harris è molto rilassante, non ci sono le stesse tensioni che si hanno quando si porta a volare un falcone d'alto volo o un Accipiter. Ed è per questo motivo che molti falconieri tradizionalisti e conservatori parlano spesso male dell'Harris. Ma i fatti dimostrano che questo rapace è un eccellente cacciatore ed un perfetto animale per i neofiti più diligenti.


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