sabato 4 luglio 2015

IL MIRTILLO



I mirtilli sono piccoli arbusti. Il gigante tra i mirtilli, il Vaccinium arboreum del Nordamerica, è un piccolo albero, che può arrivare a 9 m. Altri mirtilli sono arbusti che superano il metro, mentre molti (tutti quelli presenti in Italia) sono di piccole dimensioni o addirittura striscianti.

Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) fiorisce in maggio e fruttifica in luglio-agosto, ha foglie ovali e frutti bluastri, che si consumano freschi o trasformati in marmellata. Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) ha foglie coriacee sempreverdi, con fiori bianchi o rosa, riuniti in grappoli terminali; produce bacche rosse commestibili ma amarognole, anch'esse adatte ad essere trasformate in marmellata.

I fiori hanno una forma tipica a orcio rovesciato, con petali saldati tra loro. Questa forma è comune a tutte le Ericaceae.

I frutti hanno l'aspetto di bacche, ma in realtà sono false bacche, come le banane e i cocomeri, perché si originano - oltre che dall'ovario - da sepali, petali e stami.

La maggior parte delle specie vive nell'emisfero settentrionale e soprattutto in climi temperati e freddi, ma non mancano mirtilli propri di aree tropicali come le Hawaii, il Madagascar, Giava.

In Italia il genere Vaccinium è rappresentato solo nel Nord e sui monti del Centro.

Molte specie di mirtilli producono bacche commestibili, più o meno aspre secondo la specie e il grado di maturazione. Tra le altre, citiamo il mirtillo nero (il più usato) e il mirtillo rosso.

Vaccinuim myrtillus o Mirtillo nero: spontaneo in Europa: alto 20-40 cm, con fusti angolosi e ramosi; fiorisce in maggio e fruttifica in luglio-agosto; presenta bacche solitarie o accoppiate, nere, ricoperte da pruina e con polpa colorata. Si trova nelle Alpi e negli Appennini fino all'Abruzzo, fino a circa 2.000 metri; i frutti possono essere consumati freschi o trasformati in marmellate o gelatine.
Vaccinium vitis idaea o Mirtillo rosso: spontaneo in Europa; alto 10-40 cm, sempreverde, con fiori bianchi o rosa, riuniti in grappoli terminali; produce bacche rosse, acide, amarognole; è diffuso nelle Alpi e nell'Appennino settentrionale.
Vaccinium uliginosum o Mirtillo blu: spontaneo in Europa, alto 15-25 cm, a foglia caduca, fiori bianco-rosso; produce bacche di color nero-bluastro, pruinose, con succo incolore e insipide.
Vaccinium australe o Southeastern highbush blueberry, cui appartengono le prime varietà selezionate.
Vaccinium oxycoccus o Mortella di palude: spontaneo in Europa e nel Nord America; pianta sempreverde strisciante, con fusti filiformi lunghi 20-30 cm; produce bacche rosse e globose.
Vaccinium angustifolium: spontaneo nell'America del Nord; ha taglia ridotta (fino a 50 cm) e produce bacche pruinose, di colore blu più o meno scuro, dolci e profumate.
Vaccinium ashei o Mirtillo conilopide: spontaneo nel Sud degli Stati Uniti, è una pianta alta fino a 6 metri, con bacche nere, senza o quasi pruina, riunite in corti racemi; è meno resistente al freddo del Mirtillo gigante americano.
 Vaccinium macrocarpon o Cranberry o Bacca delle gru.
Le varietà di mirtillo nero oggi coltivate sono soprattutto quelle derivate dal mirtillo gigante e dal cranberry.
Il mirtillo vegeta bene nei terreni acidi (pH 5-5,5), privi di calcare attivo, ben dotati di sostanza organica, fertili, freschi, tendenzialmente sciolti.
Viene propagato per talea legnosa o erbacea.

Il mirtillo, in generale, contiene discrete quantità di acidi organici (citrico, malico, etc.), zuccheri, pectine, tannini, mirtillina (glucoside colorante), antocianine, vitamine A e C e, in quantità minore, vitamina B. Si sottolinea l'influenza favorevole delle antocianine sui capillari della retina e su tutti gli altri capillari in generale.

Il succo di mirtillo è consumato sempre di più per via delle sue proprietà benefiche.

Alcune sostanze presenti nel mirtillo sono considerate utili per la circolazione sanguigna, tant'è che numerosi farmaci indicati nelle situazioni di fragilità capillare o per problemi vascolari sono a base di mirtillina.

Sono inoltre indicati per gli occhi (miopia e retinopatia), contro l'affaticamento visivo notturno e contro il diabete.

Il frutto è indicato, inoltre, come antisettico urinario e, soprattutto se essiccato, ha proprietà astringenti e può essere utilizzato come antidiarroico.

I frutti del mirtillo, di colore nero azzurrognolo, sono particolarmente ricchi di antociani (glicosidi dalle spiccate virtù antiossidanti), tannini catechinici (sostanze dotate di attività vasocostrittrice e blandamente antinfiammatoria), vitamina C e pectine (fibre alimentari solubili).
Per la presenza di tannini ed antocianine, i frutti freschi interi vengono consigliati nel trattamento della diarrea (20-60 grammi al giorno) e, come decotto, nei casi di infiammazione di bocca e gola; godono inoltre di proprietà ipoglicemizzanti (più evidenti nel decotto di foglie).
Gli antocianosidi sono utili nella terapia del danno retinico e della fragilità e permeabilità capillare dell'occhio. Secondo un racconto popolare risalente alla seconda guerra mondiale, i piloti della RAF (Forza militare aerea della Gran Bretagna) erano soliti consumare marmellata di mirtilli per affinare la visione notturna durante le missioni; nonostante ciò, gli studi clinici più recenti non hanno confermato l'efficacia del frutto nella cura dei problemi associati alla visione crepuscolare e notturna.
L'effetto positivo degli antocianosidi di mirtillo sull'aumento della resistenza e sulla diminuzione della permeabilità vascolare (azione antiedemigena), associata alla loro azione blandamente diuretica, rendono il mirtillo un alimento particolarmente utile nel trattamento della cellulite, della ritenzione idrica, delle emorroidi e delle vene varicose. Indicazioni minori relative al mirtillo suggeriscono il suo impiego anche in caso di dismenorrea (mestruazioni dolorose).
Secondo la scala ORAC, messa a punto dal dipartimento dell'agricoltura statunitense per quantificare il potere antiossidante degli alimenti, i mirtilli sono tra le migliori fonti naturali di queste sostanze, secondi soli al succo d'uva nera. L'enorme interesse verso gli antiossidanti deriva dalla loro capacità di contrastare efficacemente i fenomeni degenerativi associati all'invecchiamento, al danno cardiovascolare e persino a numerose forme tumorali.
Ai glicosidi antocianici vengono attribuite proprietà antinfiammatorie ed antiaggreganti piastriniche che, unitamente all'azione vasodilatatoria ed antiossidante, costituiscono un vero toccasana per l'intero sistema cardiovascolare.
Nonostante l'effetto terapeutico sia inferiore, anche i frutti del mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea Fam. Ericacee) trovano impiego in ambito fitoterapico; la loro applicazione principale rimane comunque quella alimentare, dove vengono utilizzati per la preparazione di gustose gelatine e marmellate di frutta.

Il mirtillo nero, in particolare, è quello a cui vengono riconosciute il maggior numero di proprietà benefiche per l'organismo umano; il suo colore è dovuto alla presenza di antociani, che sono dei pigmenti blu aventi diverse funzioni nella pianta, tra cui quella di difenderla dai radicali liberi e dai raggi ultravioletti. Le sostanze principali che troviamo in questo piccolo frutto sono costituite da zuccheri, diversi tipi di acidi tra cui l'acido citrico e l'acido idrocinnamico. Inoltre, il mirtillo nero, contiene la vitamina B9, i tannini e in grande quantità sono presenti le antocianine che rendono i tessuti capillari più forti ed elastici. L'acido ossalico è quello che conferisce il tipico sapore asprigno del mirtillo.
Secondo studi condotti  da scienziati della Tufts Univerity è emerso che per attuare e mantenere una difesa efficace contro i batteri è sufficiente mezzo bicchiere al giorno di succo di mirtillo per un periodo di sette settimane. Dopo questa "cura", il 73 % delle pazienti prese in esame nello studio ha visto scomparire i sintomi della cistite. Dopo aver sospeso questa cura, il 50% delle pazienti  ha visto ricomparire l'infezione nel giro di tre settimane.
 
Il mirtillo è indicato per tutte le forme di disturbi intestinali, disturbi del fegato, tendenza alle emorragie per fragilità dei capillari, disturbi della circolazione in genere e per i problemi alla vista. L'acido idroccinnamico presente nel mirtillo è molto importante per il nostro organismo, in quanto è in grado di neutralizzare le sostanza cancerogene prodotte nell'apparato digerente. Il consumo di alimenti ricchi di sostanze antiossidanti, assume un importantissimo ruolo per quanto riguarda la salute del nostro organismo; queste sostanze, infatti, sviluppano uno scudo protettivo nei confronti della nostra pelle e soprattutto nella lotta ai radicali liberi. Oltre al loro potere antiossidante, i mirtilli, vengono usati anche per altre proprietà terapeutiche; sono infatti in grado di curare l'affaticamento visivo e la fragilità dei vasi capillari.
La antocianine  agiscono sul cuore e sono in grado di aumentare la resistenza stessa del muscolo; grazie al suo effetto antisettico e anti infiammatorio, il mirtillo riduce la flatulenza e combatte in modo deciso la diarrea.
In campo oculistico, il consumo di mirtillo, favorisce la produzione della rodopsina, una proteina che migliora notevolmente la capacità di vedere in condizioni di luce bassa e ne migliora l'adattamento all'oscurità. Infine, il succo fresco di mirtillo ha proprietà in grado di migliorare la diuresi.

Da molti anni le persone che sono soggette a disturbi ed infezioni legate alle vie urinarie, consumano succo di mirtillo per prevenire eventuali rischi. Finalmente, grazie ai continui studi in merito, gli scienziati sono riusciti a comprendere in che modo il mirtillo agisce e quale sia la sua azione per contrastare le infezioni.

La scoperta arriva dal Worcester Polytechnic Institute, dove, un gruppo di ricercatori, ha rivelato che il succo di mirtillo è in grado di mutare le proprietà termodinamiche dei batteri presenti nelle vie urinarie creando una barriera che impedisce ai microrganismi di avvicinarsi ai potenziali obiettivi cellulari. In pratica due tipi di batterio sono stati esposti a diverse concentrazioni di succo di mirtillo; anche a basse concentrazioni si è visto che il succo riusciva a modificare alcune proprietà che hanno la funzione di indicare la capacità dei batteri di legarsi alle cellule. Senza succo di mirtillo questi valori risultavano negativi, proprio ad indicare che l'attacco alle cellule sarebbe stato alquanto probabile. Al contrario, grazie al succo di mirtillo, il valore è risultato positivo, rendendo la probabilità di attacco alle cellule, molto improbabile.

Presso la tradizione nordica il mirtillo era considerato una pianta in grado di proteggere dalla malasorte. In Scandinavia i suoi rami venivano utilizzati nella cerimonia del "Piccolo Yule" (il 13 dicembre), un rito associato alla stella del solstizio d'inverno, conosciuta nella tradizione nordica come "portatrice di torcia".


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