venerdì 16 ottobre 2015

IL REGGISENO



Gli antichi romani apparentemente non apprezzavano la vista dei seni femminili troppo grandi quindi le signore adottavano una serie di accorgimenti atti a ridurre il seno:
il mammillare era una fascia di cuoio che serviva per appiattire e contenere la crescita,
lo strophium sosteneva senza comprimere, mentre, per seni più abbondanti, si ricorreva al cestus, un corpetto di cuoio morbido, o addirittura ad una specie di corsetto, che dall'inguine arrivava alla base del petto (il mito narra che fu Venere ad inventarlo e a consigliarlo a Giunone, notoriamente prosperosa, al cui nome si deve l'aggettivo giunonica)
Il primo esempio documentato di reggiseno, nella sua concezione odierna, è stato ritrovato nel 2008 nel castello di Lengberg, in Tirolo, e risale alla metà del XV secolo.

Il reggiseno è nato ufficialmente nel 1889 dalle mani di Hermine Cadolle, bustaia di Parigi. Il primo esemplare era formato da due triangoli di seta rosa, legati da nastri in tinta che si allacciavano sulla schiena. In realtà, questo non era affatto il primo reggiseno della storia. Le antiche romane, per contenere “le grandezze indecorose”, facevano grande uso di fasce che fermavano poi con una cintura da indossare sopra la tunica, alla base del seno. Un’abitudine, quest’ultima, diffusa anche nel XIV secolo, quando le donne di alto rango per alzare il seno ne stringevano la parte inferiore con un’alta fascia. Poi arrivarono gli anni castigati del tardo Medioevo, tempo di corsetti in stoffa rigida e addirittura di armature metalliche.
Nel 1596 Scipione Mercurio dipinge, nella sua opera La commare, un reggiseno per nutrici sorretto da nastri sottili che si legano sul dorso, e da un altro da allacciare intorno al collo. E’ il primo prototipo di reggiseno che a poco a poco prende piede. Dopo i modelli della parigina Cadolle, verranno i “seni falsi”, imbottiti, brevettati in Germania per proteggere dagli urti le sportive (1929). Poi è la volta dei reggiseno gonfiabili (1933) e di quelli abbottonati davanti (1937).

Nel 1907, il reggiseno comparve per la prima volta sulla rivista Vogue, anche se si era ancora lontani dal reale abbandono del corsetto, al quale Paul Poiret e altri sarti innovatori dichiararono guerra, creando una nuova figura femminile non più ad anfora ma con vita molto alta, appena sotto il seno.
In America nel 1913, da un’ideazione di Mary Phelps Jacob, meglio nota come Carezza Crosby, si vide il primo reggiseno di concezione moderna, consistente in una sorta di tracolla in grado di separare il seno servendosi di due fazzoletti e di fasce per neonato.
Nel novembre dell’anno seguente l'inventrice ottenne il brevetto e tentò di commercializzare la sua invenzione, ma fu un fallimento.

Fu solo con l'avvento della Grande Guerra, quando gli uomini erano al fronte e le donne necessitavano di miglior libertà di movimento per lavorare e quindi di un abbigliamento comodo, il reggiseno iniziò ad imporsi sul mercato.
Nel primo dopoguerra, con l’emancipazione femminile, la moda ridusse le differenze fisiche tra uomo e donna, così negli anni '20 le donne iniziarono a portare capelli corti, a fumare sigarette e a portare i pantaloni, che fino a quel momento erano riservati solo al sesso forte.
Il reggiseno si trasformò in una tracolla che appiattiva il seno e gli “donava” un profilo informe: era la moda della donna alla “garçonne”, della quale ne fu testimonial Greta Garbo.

Arrivarono poi gli anni ’30, importanti per la vita del reggiseno poiché proprio in quel periodo si svilupparono tessuti elastici, come la batista o la mussolina in latex; venne inoltre scoperto il nylon e soprattutto il rayon, prima fibra sintetica della storia, il cui aspetto era simile alla seta, ma dai costi meno elevati. Questo fece sì che anche le donne meno abbienti potessero permettersi l’acquisto del reggiseno.
Arriva il secondo dopoguerra e in quel periodo ad andare di moda sono le tanto amate “pin-up”, donne con seno tornito, sferico, ben spinto verso l’alto. Un seno così nella società denutrita del periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale risultava molto rassicurante, un'immagine esteriore da invidiare e tentare di raggiungere. Nasce così il reggiseno Very Secret costituito da cuscini d’aria in grado di aumentare il décolleté persino delle più magre.
Donne famose che incarnavano questo prototipo di bellezza erano Marilyn Monroe, Jane Russell, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Anita Ekberg. Donne ancora oggi considerate icone di bellezza a livello mondiale, oltre ogni moda e tempo.



Più la società si sviluppa e le persone mangiano a sazietà, e più purtroppo diviene quasi obbligatoria la magrezza nelle donne, vista come sinonimo di bellezza. In piena società dei consumi non stupisce che la bellezza coincida con il fisico asciutto della celebre indossatrice Twiggy. In questo periodo si può dire che il reggiseno sia quasi superfluo.

Altra grande svolta ci fu negli anni Cinquanta con la scoperta della lycra, tessuto fine, morbido, che si presentava come una seconda pelle, assicurando vestibilità e comfort.
Nel 1968 il reggiseno visse un momento particolare, alcune femministe gli diedero simbolicamente fuoco. Era una manifestazione dell’emancipazione femminile, del desiderio bruciante di liberare la donna da tutti gli impedimenti e di differenziarsi dalle generazioni precedenti.

Ma comodità non significa dover rinunciare al reggiseno: nel 1970 in Francia venne lanciato sul mercato il primo reggiseno modellato e senza cuciture, saldato ed impunturato in tutte le sue parti con gli ultrasuoni.
A seguito delle grandi crisi economiche degli anni '70, gli anni ’80 segnano il ritorno di seni fiorenti e donne in carne; nel 1981 si ebbe un vero big-bang dell’intimo. Sul mercato spopolava la varietà di modelli, colori e stampe, uniti a comodità e finezze mai viste.

Nel 1988 la Huit lanciò il reggiseno in felpa di velluto. Era l’era del reggiseno portato a vista, una moda lanciata dalla famosissima cantante Madonna, agli esordi della sua sfavillante carriera. La metà degli anni '90 è ricordata per la straordinaria invenzione che ha permesso alle donne di tutto il mondo di esibire un décolleté sfrontato, anche in mancanza di curve abbondanti: il Wonderbra, letteralmente “reggiseno delle meraviglie”, che grazie al sistema push-up regala quasi una taglia in più.
E da qui si sono sviluppate, una dopo l'altra, tecniche sempre più innovative per sorreggere il seno e dargli risalto, in modo il più possibile comodo. E allora si vedono sul mercato reggiseni ad olio, al silicone, ad aria e così via.



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