martedì 15 dicembre 2015

I PIDOCCHI

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Il pidocchio ha piccole dimensioni, 2-3 mm, mostra un corpo appiattito di colore giallo-marrone, è dotato di sei arti alla cui estremità si trova un'unghia a forma d'uncino con la quale si fissa sul capello. L'apparato buccale è costituito da un rostro pungente atto alla suzione. Il rostro introdotto nella cute si fissa attraverso piccoli denti mobili.
Durante la puntura il pidocchio secerne una sostanza che ha la proprietà di anestetizzare la cute in modo da non infastidire l'organismo ospite e limitarne quindi qualsiasi reazione avversa. Il pidocchio inietta inoltre una sostanza anticoagulante che rende il sangue fluido durante la suzione che si protrae per diverse ore; la quantità succhiata è di circa 1 mg, un'enormità rispetto alla massa del parassita. Il pidocchio compie l'operazione descritta due volte al giorno e per tutta la durata della sua vita.
La testa presenta due piccole antenne che hanno il compito di rilevare la temperatura ed orientare il parassita nell'individuare: il cibo ed il partner. Il pidocchio presenta anche un rudimentale apparato visivo che probabilmente ha lo scopo di percepire soltanto le variazioni di luce, infatti la deposizione delle uova avviene al buio.
Le uova, resistenti a molti insetticidi, sono fissate alla radice dei capelli mediante una secrezione vischiosa insolubile all'acqua. La schiusa delle uova avviene dopo circa dieci giorni, il giovane pidocchio diventa riproduttivo dopo due settimane durante le quali compie tre mute.
L'aspettativa di vita del pidocchio è di venti giorni per il maschio e quaranta per la femmina. La giusta temperatura dell'organismo ospite è un fattore di vitale importanza, infatti il pidocchio abbandona immediatamente la testa in caso di forte rialzo termico.
L'efficacia della presa del pidocchio sul capello è fattore d'estrema importanza per la sua sopravvivenza, perché fuori dal suo habitat non avrebbe che poche ore di vita poiché morirebbe per fame e freddo. Il parassita, per assicurare la sopravvivenza della specie, ha dovuto sviluppare la sua capacità riproduttiva, infatti la femmina deponendo circa dieci uova al giorno per tutta la sua esistenza, può assicurarsi oltre trecento discendenti diretti.
In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa 45.000 individui, che dopo due mesi arriverebbero all'impressionante cifra di 6.750.000. Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.
Il pidocchio è una delle poche specie viventi che non ha subito contraccolpi al variare del clima e delle abitudini di vita dell'uomo. Il cuoio capelluto è una piccola nicchia ecologica che ha subito solo minimi cambiamenti nel corso dei secoli; l'aumentato numero degli individui della specie umana ha costituito, per questi parassiti, un aumento sensibile opportunità di vita e riproduzione.
Le ragioni della recrudescenza di questa fastidiosa infestazione sono molteplici: la loro efficiente capacità riproduttiva; la dispersione nell'ambiente a causa di spazzolature, grattamenti, tuffi; l'uso promiscuo di baveri, poltrone, poggiatesta, cappelli, cuffie, pettini...; la capacità, se espulsi, di trovare un nuovo organismo ospite.
La probabilità di contagio viste le attuali abitudini di vita sono aumentate enormemente rispetto al passato, infatti la lunga permanenza in posti affollati (luoghi di lavoro, scuole, mezzi di trasporto, palestre....) non rientrava nelle abitudini di vita dei nostri progenitori. I bambini hanno maggiori probabilità di contagio per i loro giochi e per una più intensa vita sociale.


Il pidocchio si nutre di sangue che aspira pungendo il cuoio capelluto, causando così un forte prurito. Il pidocchio se allontanato dalla testa, non avendo più nutrimento, muore dopo qualche ora.

Il modo più sicuro per prevenire l'infestazione da pidocchi è di osservare giornalmente lo stato del cuoio capelluto, nel caso si dovesse riscontrare la presenza di lendini, esse devono essere sfilate immediatamente. Questa operazione può essere fatta manualmente o aiutandosi con un pettine fitto bagnato di aceto caldo. L'aceto grazie al ph acido discioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini al capello.
L'uso di antiparassitari a scopo preventivo non è consigliato perché sono moderatamente tossici e inefficaci. Il pidocchio non fa distinzione tra una testa appena lavata e una sporca.

Nel caso d'infestazioni da pidocchi è bene applicare uno shampoo o delle polveri antiparassitarie. È inutile ripetere l'applicazione prima di una settimana.
La pediculosi non è una malattia, non fa distinzioni tra classi sociali o tra persone che hanno più o meno cura della propria igiene.
Se un membro della famiglia è affetto da pediculosi è consigliabile controllare la testa a tutti. Quando è colpito un bimbo occorre avvertire immediatamente la scuola, in modo che anche gli altri compagni di classe siano controllati.

Il mercato offre una gran varietà di prodotti, sono tutti abbastanza sicuri ed efficaci se usati con attenzione e senza esagerare nelle applicazioni. Si ritiene che lo shampoo, per la praticità d'uso, sia la forma farmaceutica da consigliare. Fare un'applicazione di balsamo dopo lo shampoo facilita la rimozione delle lendini, perché rende più facile l'uso del pettine fitto bagnato con aceto caldo.

L'uso di prodotti ad uso topico contenenti permetrina può essere considerato il trattamento di prima scelta contro la pediculosi.
L'uso massiccio di prodotti antipediculosi sta rendendo i pidocchi sempre più resistenti sia alla permetrina sia agli altri antiparassitari, ciò ha portato a studiare altri approcci terapeutici.
115 bambini, di età compresa tra 2 e 13 anni, sono stati assegnati ad uno studio comparato su tre gruppi: 39 sono stati trattati con creme alla permetrina 1%, due applicazioni per 10 minuti a distanza di una settimana l'una dall'altra; 36 sono stati sottoposti a terapia orale con trimetoprim/sulfametossazolo (Bactrim, Abacin, Eusaprim, Chemitrim, Gantrim), 10 mg/kg/die in due dosi al giorno per 10 giorni; in 40 è stato eseguito il trattamento di combinazione: applicazione creme all'1% di permetrina e trattamento orale con trimetoprim/sulfametossazolo. I controlli dei bambini sono stati eseguiti dopo 2 e 4 settimane.
Alla prima visita di controllo, i successi sono stati dal 79,5% tra i bambini trattati con crema alla permetrina 1%; l'83% tra quelli sottoposti a somministrazione orale di trimetoprim/sulfametossazolo; il 95% nel gruppo di trattamento combinato, locale (permetrina) ed orale trimetoprim/sulfametossazolo.
Alla visita della quarta settimana, i successi registrati negli stessi tre gruppi sono stati rispettivamente del 72%, 78% e 92%. Non si sono avuti rilevanti effetti collaterali, soltanto tre bambini hanno dovuto interrompere il trattamento a causa dell'insorgenza di rasch correlato all'uso di trimetroprim/sulfametossozolo.
Si è dimostrato che l'associazione di permetrina con trimetroprim/sulfametossazolo è una cura più efficace della sola permetrina.
Ad essa conviene ricorrere quando i tradizionali trattamenti si sono dimostrati inefficaci. I possibili effetti collaterali del trimetropim/sulfametossazolo ne sconsigliano l'uso come trattamento di prima scelta. Il trimetroprim/sulfametossazolo assunto dal pidocchio attraverso il sangue succhiato agisce distruggendone la flora intestinale.

Le sostanze chimiche alla base di tutti i prodotti topici si suddividono in 3 categorie:

piretrine naturali,
i piretroidi (piretrine di sintesi),
il malathion.
Esistono poi altre sostanze che vengono impiegate, sempre a livello topico, la cui azione però è meno efficace di quella delle sostanze appena citate. Un composto antipediculosi è considerato buono se è in grado di eliminare sia le lendini (le uova), sia le ninfe ed i pidocchi adulti: in altre parole se riesce ad avere un’attività pediculocida ed ovicida insieme.



Fra queste sostanze più blande si può citare il crotamitone che agisce per lo più sui sintomi: lenisce il prurito ma ha un effetto pediculocida scarso.

Il dimeticone, derivato dal silicone e noto per le sue proprietà antimeteoriche che deve essere applicato sul cuoio capelluto e per tutta la lunghezza dei capelli. Ricoprendo il pidocchio completamente ne favorisce l’eliminazione per soffocamento. Quest’ultimo principio attivo è stato scoperto da poco: essendo ben tollerato e privo di effetti collaterali è indicato per i bambini piccoli (dopo i 6 mesi di età) ed in gravidanza.

Lo stesso principio di azione è condiviso da altre sostanze come il dimeticonolo, il bicarbonato di sodio e il biossido di silicio.

Le piretrine naturali sono degli esteri ( composti chimici derivati dall’unione di una molecola di alcool ed una di acido) che si estraggono dal piretro, ricavato dai fiori di alcune specie di Chrisantemum.

Si possono citare la piretrina I e II, la cinerina I e II, la jasmolina I e II. Queste sostanze sono sensibili all’esposizione diretta di luce ed al calore e la loro attività antiparassitaria si esaurisce con la rimozione dalla zona di applicazione; è forse per questo che i prodotti a base di piretrine naturali sono in genere ben tollerati e non danno fenomeni di resistenza.

Vengono scarsamente assorbiti tramite la cute dell’uomo, infatti sono rari i casi di dermatiti e/o riniti. Queste sostanze uccidono il pidocchio in quanto neurotossiche per il sistema nervoso del parassita, che assorbendole per contatto muore paralizzato. Esistono poi dei prodotti a base di piretrine naturali potenziati dall’aggiunta di piperonilbutossido, sostanza che facilita l’accumulo del principio attivo nel parassita, determinando così una maggiore efficacia di azione e nello stesso tempo permettendo l’utilizzo dello stesso in una percentuale ridotta rispetto ad un altro prodotto non potenziato.

I piretroidi, piretrine di sintesi, sono uguali nell’efficacia e nel meccanismo di azione alle piretrine naturali, tuttavia risultano più stabili (sono meno sensibili al calore ed alla luce) ed hanno un’azione più prolungata nel tempo che rimane anche dopo la rimozione del prodotto.

Questo aspetto è positivo per quanto riguarda l’efficacia, che risulta migliorata, ma costituisce anche un potenziale problema in quanto può indurre fenomeni di resistenza. Fra i piretroidi più utilizzati ci sono la permetrina (miscela di sei piretrine modificate), la fenotrina, la sumitrina, la cipermetrina e la deltametrina.

Per questi prodotti si rende necessario ripetere il trattamento dopo una settimana, questo perché le piretrine artificiali svolgono la loro azione prevalentemente sul pidocchio adulto e sono meno efficaci sulle uova.

I piretroidi in genere possono causare irritazioni e pruriti locali che scompaiono nel giro di un giorno. Si è sperimentato che un’ingestione o un’esposizione prolungata ed ad alte dosi di permetrina può indurre alcuni sintomi come nausea e vomito, ipersalivazione, dolori addominali, rialzo termico, tremori e convulsioni fino ad arrivare a paralisi. Per quanto riguarda la tossicità in gravidanza non ci sono studi che dimostrino una sua mutagenicità.

Il malathion è un anticolinesterasico organofosforico, che provoca la paralisi respiratoria del pidocchio. I suoi effetti collaterali sono più marcati rispetto alle piretrine: se viene assorbito per via cutanea può provocare ipersudorazione, ipersalivazione e ipermobilità intestinale. Se nell’adulto è molto difficile che accada, per i bambini il suo uso è sconsigliato vista la maggiore permeabilità del cuoio capelluto in età pediatrica.

Se viene ingerito accidentalmente è invece grave il rischio di crisi respiratoria. In commercio si trovano gel a base di malathion (0,5%) disciolto in isopropanolo (usato come solvente), alcol infiammabile che ne esalta la potenza. Di solito questi prodotti a base di malathion vengono scelti solo se altri trattamenti non hanno dato gli esiti sperati, visti questi possibili effetti collaterali di superiore gravità.

Se le infestazioni da pidocchi si dimostrano molto resistenti, il medico può decidere di prescrivere dei prodotti ad uso orale. Uno dei due prodotti più usati è un antibiotico, il sulfametossazolo+trimetropim (Bactrim), che una volta ingerito dal parassita tramite il circuito ematico uccide la flora batterica a livello gastrointestinale, causando la morte del pidocchio per deficit di vitamina B.

Questo prodotto è quasi sempre tollerato anche se sono state riscontrate delle reazioni allergiche in soggetti predisposti.

L’altro prodotto noto è l’ivermectina, in Italia commercializzato solo per uso veterinario, che agisce solo sulle ninfe e sul pidocchio adulto e non sulle lendini.



Alcuni oli essenziali come il timo, la lavanda,l’origano, l’anice e la noce di cocco hanno proprietà antimicrobiche ed insetticide dimostrate da prove in vitro. In particolare uno studio ha messo in evidenza che una miscela di anice, noce di cocco e ylang-ylang ha avuto un effetto pediculocida superiore a quello del già citato malathion. Molti di questi oli entrano già nella composizione di shampoo e schiume per capelli. Gli oli essenziali, inducendo crisi respiratoria nel parassita, favoriscono il distacco delle uova. Tra i prodotti contenenti queste sostanze ricordiamo per esempio Paranix.

Anche l’Olio di Neem si è dimostrato efficace nella lotta contro i pidocchi.

I prodotti naturali come l’aceto, la maionese ed altre cose simili sono rimedi popolari che però non sono efficaci nel debellare la pediculosi, tuttalpiù possono alleviare i sintomi come prurito ed irritazione cutanea.

E’ allo studio di un equipe americana un pettine-phon, ossia un pettine a denti fitti in grado di emanare aria calda a 60° che passandolo tra i capelli per una mezz’ora sarebbe in grado di distruggere il 98% delle lendini ed l’80% dei pidocchi adulti. Sembra che il suo principio d’azione sia proprio il calore che, passando sul parassita, ne induce un’alterazione strutturale costringendolo a morire per disidratazione. Non è purtroppo ancora disponibile in Italia.

Infine il tagliare i capelli non è un’azione molto utile, se non si opta per il taglio a zero dei marines…

Alcune persone svilupperanno una infezione secondaria della pelle dovuta ai graffi: in questi casi degli antistaminici prescritti dal medico possono all’occorrenza contribuire a liberare dal prurito ed un eventuale trattamento antibiotico locale porterà alla risoluzione dell’infezione.

Per prevenire i pidocchi è necessario un continuo controllo, soprattutto sui bambini che frequentano gli asili e la scuola. Una volta diagnosticata la pediculosi si deve procedere immediatamente ad un trattamento farmacologico; è poi molto utile:

pettinarsi spesso ed accuratamente con pettini a denti molto fitti, che contribuiscono a staccare le lendini;
lavare scrupolosamente con detersivo tutto ciò che è entrato in contatto con il soggetto colpito;
controllare i familiari a stretto contatto;
chiudere ermeticamente in sacchetti di plastica per 2 settimane tutti quegli oggetti che non si possono lavare, come alcuni giocattoli ad esempio.
E’ da ricordare che non serve a niente trattare preventivamente i soggetti che non hanno ancora contratto i parassiti, è invece controproducente perché potrebbe indurre resistenza per un futuro trattamento.

Mai condividere spazzole per capelli, pettini, accessori per capelli, cappelli, biancheria da letto, asciugamani, o indumenti con qualcuno che ha pidocchi.

Se il bambino ha i pidocchi, assicuratevi di controllare le politiche delle scuole, delle baby-sitter, degli asili e degli asili nido. Molti non consentono ai bambini infetti di essere a scuola fino a quando i pidocchi sono stati completamente debellati.

Alcune scuole possono avere politiche per accertarsi che l’ambiente sia pulito dai pidocchi. A volte, gli insetti o le loro uova si nascondono in posti come i tappeti. La frequente pulizia dei tappeti e di tutte le altre superfici nei centri dove ci si prende cura dei bambini, impedisce la diffusione di tutti i tipi di malattia, tra cui i pidocchi.

I pidocchi del pube si rinvengono tra i peli delle regioni pubica e perianale, ma in caso di forti infestazioni non è raro trovarne in tutte le altre aree pilifere del corpo quali torace, cosce, ascelle, ciglia, sopracciglia, barba e baffi, ma mai nei capelli. La preferenza di questi habitat si spiega con il fatto che i grandi uncini del parassita pubico sono adatti per aggrapparsi a peli più grossolani e robusti dei capelli. Il pidocchio del pube si trasmette per contatto intimo in particolare negli adulti, ma non è raro trovare bambini con i parassiti in comunità molto infestate.

Per quanto riguarda il pidocchio del pube, il sistema più semplice è rasare i peli delle parti interessate, per rimuovere uova e adulti. Naturalmente, possono essere impiegate le lozioni e le polveri descritte nei casi precedenti frizionandole intorno ai peli. Alcuni di questi prodotti impongono di non lavare le parti trattate per almeno 24 ore dopo l'applicazione. Se queste non sono state sufficienti, possono essere ripetute dopo 4-7 giorni di intervallo.

La pediculosi del corpo è ormai piuttosto rara in Italia, e in genere riguarda singoli individui o piccole comunità. In questo caso, le persone infestate devono lavarsi accuratamente con insetticida. I vestiti vecchi vanno lavati con acqua bollente e insetticida. Anche quelli nuovi dovrebbero essere trattati con insetticida prima di essere indossati.

La migliore formulazione per il trattamento contro il pidocchio del corpo è quella in polvere aspergibile. Per i trattamenti individuali sono sufficienti pochi grammi di polvere insetticida, che va applicata sulle superfici interne degli indumenti, con particolare attenzione a cuciture, pieghe, toppe e tasche. Un trattamento unico degli indumenti come descritto sopra è in genere sufficiente, ma un secondo intervento dopo 8-10 giorni è consigliato. Anche i letti delle persone infestate vanno trattati, aspergendo accuratamente materassi, cuscini e coperte. Lenzuola e vestiti devono essere lavati con acqua bollente, o sterilizzati a secco esponendoli a una temperatura di 70°C per un'ora.




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