Li ricordo come uno degli spettacoli più impressionanti di Roma al tramonto. Palle nere che si allungavano e prendevano ora la forma di bastone, ora di violino, fino a quando si squagliavano nel cielo
Tonino Guerra
Lo Storno è, fra gli uccelli, una delle specie più adattabili; la sua caratteristica più evidente è il comportamento gregario che si manifesta soprattutto durante l'alimentazione, i voli di spostamento ed i dormitori notturni. Si ciba prevalentemente a terra e la sua dieta onnivora si adatta alla stagione ed alla disponibilità contingente di cibo. In ogni periodo, la frazione di invertebrati è consistente, sebbene maggiore in primavera rispetto all'inverno, quando utilizza anche frutta e bacche, sia spontanee che coltivate (uva, olive, ciliegie, ecc.). Oggi è diffuso in quasi un terzo delle terre emerse, con una popolazione stimata in circa 600 milioni di individui. Attualmente, il suo areale di distribuzione si sposta gradualmente verso sud: in Europa si assiste ad una diminuzione nei Paesi del nord (Germania, Regno Unito, Paesi Scandinavi), anche superiore al 50%, mentre nei Paesi mediterranei (Francia, Spagna, Italia) è in aumento. In Italia la situazione è complessa: al nord alcune popolazioni sono estive (in inverno migrano più a sud), mentre al centro si ritiene che, almeno in parte, le popolazioni siano sedentarie, sebbene durante l'inverno si aggiungano grossi contingenti di individui provenienti dall'Europa settentrionale ed orientale. I primi Storni in migrazione raggiungono l'Italia a metà agosto, ma lo spostamento vero e proprio, che interessa alcune decine di milioni di individui, si verifica dalla fine di settembre alla prima decade di novembre, con picco massimo tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre.
Lo Storno trascorre le notti nei canneti e nei boschi, ma da alcune decine di anni mostra una spiccata preferenza ai dormitori localizzati in aree urbane. Ciò è legato sia a condizioni climatiche più favorevoli (temperatura più elevata, minore umidità e ventosità, ecc.) che permettono agli Storni di consumare meno energia per mantenere costante la temperatura corporea, che a maggiori condizioni di sicurezza dovute alla minore presenza di predatori naturali ed all'assenza di cacciatori.
In risposta ad una presenza sempre più numerosa di questi uccelli, negli ultimi anni nella città di Latina si osserva una maggiore frequentazione di predatori naturali: nelle ore pomeridiane è possibile vedere i Falchi pellegrini che cacciano lanciandosi in picchiata sui gruppi in volo, mentre nelle ore serali e notturne Barbagianni, Gufi comuni e Allocchi cacciano sfiorando le chiome degli alberi. Le zone alberate del centro di Latina, come per tante altre città italiane, sono diventate ideali per trascorre la notte.
La battaglia degli storni ha dunque più fronti. Su una cosa, però, la Lipu e il presidente del XVII Municipio sono perfettamente d’accordo: il problema va affrontato a monte, al suo inzio, quando gli uccelli nidificano in Scandinavia e nelle fredde regioni del nord come la Germania e la Russia. Come? Con la regolamentazione delle nascite, inserendo degli anticoncezionali nei mangimi. E per questo è stato anche richiesto un intervento del Consiglio d’Europa. Contingentando le nascite, infatti, non vi sarebbero più migrazioni così pesanti verso il sud, dove gli storni arrivano attratti dal tepore delle città. «Abbiamo inoltre contattato una ditta canadese - aggiunge Roberto Vernarelli - paese dove il problema come da noi è estremamente sentito. Il Municipio non ha fondi: così noi abbiamo offerto la nostra disponibilità a questa società del Nord america, non appena le apparecchiature avranno avuto tutte le omologazioni, a sperimentarle anche nella nostra zona, in modo da poter affronatre con altri metodi più incisivi questo problema».
Gli storni europei sono una specie invasiva non autoctona negli Stati Uniti, in quanto sono stati introdotti a New York nel 1890 come parte di un tentativo maldestro di introdurre in questo territorio ogni specie di uccello di cui aveva scritto William Shakespeare. Dato che gli storni hanno meno predatori naturali negli USA, si stanno diffondendo in maniera incontrollata, danneggiando gli ambienti e aggredendo le specie native. Le loro popolazioni sono particolarmente difficili da tenere sotto controllo a causa della loro abilità nel volo, ma si possono prendere delle misure per scoraggiarli a invadere la tua casa o la tua fattoria.
Le fattorie spesso attirano questi uccelli, in quanto possono nutrirsi del mangime per gli animali e diffondere malattie agli stessi. Usando dei mangimi e dei metodi di alimentazione che non attirano gli storni, puoi cercare di tenerli lontani dalla tua azienda agricola.
Procurati del mangime granulare o del pellet grande (dalle dimensioni di almeno 1,25 cm), che è più difficile da mangiare per gli uccelli.
Non mettere il cibo per gli animali direttamente sul terreno.
Prendi delle mangiatoie a prova di uccelli. Molte di queste fanno rumore "tintinnando" periodicamente oppure hanno delle coperture che gli uccelli non riescono ad aprire.
Nutri i tuoi animali in una zona coperta, come ad esempio nel fienile.
Fai in modo che le tue tecniche per alimentare gli uccelli siano adatte solo per le specie piccole. Se usi delle mangiatoie per uccelli per attirare quelli canori nel tuo giardino, potresti essere infastidito dagli storni che mangiano tutto il mangime che hai preparato per gli altri volatili, oltre al fatto che potrebbero spaventarli.
Metti una larga rete o una gabbia intorno agli alimentatori. Gli uccelli canori più piccoli riusciranno a penetrare attraverso i buchi, ma gli storni no.
Taglia i trespoli degli alimentatori molto corti, in modo che solo i piccoli volatili possano posarvisi sopra.
Procurati una mangiatoia che richiede agli uccelli di mangiare a testa in giù: gli storni non gradiscono mangiare in questo modo.
Non mettere il becchime direttamente sul terreno.
Limita la quantità di acqua negli abbeveratoi. L'acqua stagnante deve essere scaricata o ridotta a un livello di almeno 15 cm sotto il bordo del contenitore e la profondità deve essere almeno di 7,5 cm.
Spruzza le fonti di cibo con un prodotto anti-uccello. In commercio sono presenti diversi tipi di spray che sono sicuri per gli esseri umani. Questa si dimostra una soluzione particolarmente indicata se hai una coltura che piace agli storni, come l’uva o le bacche.
Prova a spruzzare l’antranilato di metile, un aroma di uva, sulle fonti di cibo.
Anche un olio a base di aglio può scoraggiarli. Applicalo al "mangime-esca", oppure spruzzalo sopra o attorno alle potenziali fonti di cibo per incoraggiarli a trasferirsi altrove.
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