Il termine giacca deriva da Jacques, soprannome dato ai contadini che durante le rivolte popolari del XIV secolo in Francia indossavano un vestito corto e dal taglio semplice. Da allora si usa il termine giacca per indicare un qualsiasi indumento apribile che si indossa sopra un indumento.
È un indumento prevalentemente maschile (ma non solo) e oggi attiene all'abbigliamento formale per lo più utilizzato in occasioni di lavoro o di eventi mondani quali cerimonie, riunioni e simili.
La giacca, come indumento diffuso, ha origine alla fine del '600 come sopravveste.
La foggia, i tessuti ed i colori delle giacche sono mutati seguendo le mode dei tempi.
Nelle sue ‘Croniques’ il francese Jean Froissart narra la storia della prima ‘jacqueries’ (sollevazione, rivolta dei contadini) scoppiata in Francia durante la guerra dei Cent’anni: una rivolta di contadini contro i proprietari di terre che li succhiavano fino all’osso e contro gli uomini d’arme che scorrazzavano per le campagne francesi dandosi al saccheggio. Questa fu la più clamorosa di una serie di rivolte sconsiderate e cruente degli eterni ‘umiliati e offesi’ della terra, coloro che scherzosamente venivano chiamati in Francia Jacques Bonhomme, sempre piegati sotto il tallone dei potenti, pronti a esplodere nel momento più caotico e inconsulto, qualora trovassero un capo; rivolte tutte destinate a spegnersi nel sangue e negli orrori così come nel sangue erano prosperate. Jacques (Giacomo) dunque era un nome comunissimo nelle campagne francesi, diffuso del resto ancora oggi in una terra che tiene alle proprie tradizioni e che non si è lasciata americanizzare come invece spesso è successo in Italia. Il nome Jacques fioriva fra i contadini, ma anche in genere tra i fanti, uomini della bassa forza, a servizio dei grandi signori feudali. Questi soldati (ma anche i contadini) solevano portare una sorta di maglia: il ‘giaco’ il cui nome risale all’arabo ‘shakk’. In Francia però si attuò una fusione fra la parola originaria e il nome Jacques; la maglia di ferro portata dai fanti e indossata anche dalla gran parte dei partecipanti alla prima rivolta si disse ‘jaque’: da cui venne ‘jaquette’, la nostra giacca, la cui forma e il cui uso subirono successive trasformazioni nel tempo.
In Italia il diminutivo giacchetta prevalse su giacca, che entrò in uso nell’Ottocento, tanto che il vocabolario del Tommaseo non registra la voce, al contrario del Boerio, nel 1829, che recita “giacheta”, ‘giacchetta’. Voce ora fattasi comune all’Italia, dal francese ‘jaquette’.
La confezione o produzione di una giacca è complessa e molta rilevanza ha il taglio del tessuto per far assumere all'indumento un aspetto in linea con la moda del momento.
In genere la giacca, specialmente per i capi invernali o di stagioni intermedie, ha una struttura composta da un tessuto esterno, spesso realizzato con lane pregiate, da tele di irrigidimento interne (interfodera) che servono a dare forma all'indumento, da imbottiture per le spalle, da una fodera interna di seta o di tessuto sintetico.
La giacca è spesso accompagnata da un paio di pantaloni che, quando sono della stessa stoffa, formano un abito completo da uomo. Possono essere composti anche abiti coordinati o spezzati realizzati con l'abbinamento di pantaloni e giacca in tessuti diversi.
Nella versione femminile, la giacca può essere abbinata ad una gonna di uguale stoffa componendo così un tailleur o anche (sempre più, per motivi di estetica, ma anche di praticità) ad un paio di pantaloni. Non mancano anche giacche realizzate in tessuti leggeri per i periodi estivi, spesso completamente sfoderate o di realizzazione destrutturata.
Sempre come abbigliamento estivo, sono confezionate giacche di foggia militare che, nella versione lunga e di color kaki, sono chiamate sahariane.
Storicamente la giacca è un capo di abbigliamento maschile ma nel tempo è diventata la protagonista della moda femminile e simbolo del cambiamento nelle rivoluzioni sociali. La rivoluzione francese fu il momento esatto per portare lo stile anche nella moda femminile e la giacca divenne il simbolo della lotta cittadina e dell’inizio della parità tra i sessi. Ma è nell’800 che la giacca interpreta lo stile del lavoratore Dandy, edonista e elegante che attraversa un percorso che lo porterà a concedere anche alle donne il lusso di indossare questo indumento.
La donna della fine dell’Ottocento inizia a difendere la propria personalità e comincia un lento percorso che le condurrà alla completa parità tra sessi. Le suffraggette daranno il via alle danze. Ma è Chanel che nel dopoguerra ideò un vero e proprio modello che sarebbe entrato a far parte del guardaroba femminile: una giacca iconica simbolo dell’indipendenza femminile. Da questo momento l’ingresso della giacca nel mondo femminile è una storia raccontata e rappresentazione di una figura che afferma il suo potere in un mondo maschilista.
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