Il pidocchio del pube, volgarmente noto anche come piattola per la sua forma schiacciata, è un insetto parassita dell'uomo.
Gli esemplari adulti sono grandi 2-3 mm. La forma del corpo è arrotondata, con sei zampe uncinate, testa ovaloide con due grandi antenne laterali e corpo munito di escrescenze pelose. Il colore è biancastro, quasi vetrificato. Sono state notate varianti cromatiche di "adattamento" alle varie etnie della specie umana (per esempio di colore marrone in Africa).
Dopo l'accoppiamento le femmine depongono giornalmente da 4 a 10,5 uova, dette lèndini, di forma allungata e colore biancastro. Le lendini sono attaccate ai peli dalla genitrice mediante la saliva che contiene composti cheratinici, pertanto la lendine è resistente sia all'acqua che alle spazzole, ma non all'acido acetico diluito e caldo. Dalle lendini si formano, dopo tre cicli evolutivi della durata di una o due settimane, i parassiti adulti.
Questi insetti si trasmettono per contatto diretto (in letti poco puliti, spogliatoi-bagni di locali pubblici) e colonizzano principalmente la zona genitale. In parassitosi intense si possono localizzare anche nei peli delle gambe, del petto e sotto le ascelle.
Pthirus pubis attraversa tre stadi vitali:
Lendine: si schiude dopo una settimana dalla deposizione
Ninfa: già simile all'adulto, è comunque più piccola. Si nutre già di sangue, molto avidamente. Prima di trasformarsi in insetto adulto, vive in questo stadio per una settimana.
Adulto: la forma è simile a quella di un granchio (nei paesi anglosassoni è infatti chiamata crab) e vive per circa due settimane sull'ospite, riproducendosi e nutrendosi.
Il primo sintomo è un prurito intenso nella zona pubica e con un buona vista si potranno notare dei piccoli insettini color brunastro muoversi tra i peli.
Si possono anche notare le lendini, che appaiono come dei piccoli "pacchetti" bianchi attaccati alla base dei peli. Il contagio avviene nella maggior parte dei casi per via sessuale: i pidocchi passano da un pube all'alto per strofinamento (fortunatamente non saltano).
Un altro modo può essere quello di indossare una biancheria infestata, o dormire in lenzuola contaminate. Queste piccole creature a sei zampe si nutrono di sangue umano. Il loro morso causa una irritazione intensa, tanto che per il prurito si può graffiare la zona permettendo a germi di infettare le lacerazioni, rendendo il fastidio ancora più intenso.
I pidocchi del pube possono arrivare ad infettare la zona anale, e può essere frequente che riescano a trovarsi la strada per arrivare tra i peli del petto maschile, o nelle ascelle. Qualcuno può addirittura arrivare ai capelli o le sopracciglia, creando un disagio particolarmente intenso nelle persone colpite.
Questi pidocchi sono in grado di vivere per un po' negli asciugamani, sulle lenzuola, e nella biancheria: di per se è una ottima ragione per non condividere la biancheria personale. Inoltre è buona norma non provare nei negozi costumi da bagno o biancheria, senza qualcosa che possa servire come protezione.
A livello mondiale le persone che dichiarano di averne sofferto varia tra il 2 ed il 10%, ma nei paesi sviluppati sono molto meno frequenti.
Un gran numero di persone, tuttavia, non riporta il disturbo al proprio medico e si cura da solo con il consiglio del farmacista. È consigliabile, se si pensa di soffrirne, consultare una clinica per disturbi sessuali od un ginecologo/andrologo poiché hanno più familiarità con questo genere di infezione, e la possono diagnosticare rapidamente. Medici meno esperti possono, di tanto in tanto, confondersi con scabbia o con altro genere di infezione cutanea.
L'autotrattamento tuttavia è molto praticato. Possono essere usati diversi agenti (permetrina in crema, ad esempio) ma è sempre bene consultare il farmacista poiché non tutte le lozioni per i pidocchi possono essere adeguate (ad esempio in caso di allattamento o gravidanza).
Normalmente il medicinale deve essere spalmato su tutto il corpo ed essere lasciato agire per 12 minuti, per poi ripetere il trattamento dopo 7 giorni. È una buona idea, poi, sbarazzarsi del pelo e di spazzolare bene i capelli per rimuovere le lendini saldamente aggrappate. Molti medici poi consigliano il trattamento per tutta la famiglia (o per tutti i coinquilini) di chi dovesse essere infettato (o almeno comunicare loro di controllare).
Queste bestioline appaiono principalmente intorno a piccole comunità di studenti e coinquilini, in particolare dove la giovane età porta a lasciarsi andare più facilmente nei rapporti sessuali. La biancheria e tutto l'abbigliamento deve essere lavato con cura, utilizzando acqua calda. Coperte e lenzuola, più difficili da lavare, andrebbero conservate sigillate in un sacco di plastica per una settimana; tempo sufficiente a far morire i pidocchi. Fino a quando lenzuola e soggetti interessati non avranno completamente debellato l'infestazione, è buona cosa non avere rapporti sessuali.
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