Elegante pianta di paludi e zone inondate, ha fusti eretti, alti fino ad un metro e più, privi di foglie e portanti i piccoli fiori in pannocchie ampie, molto ramificate, quasi trasparenti. I delicati fiorellini, grandi meno di 1 cm, sono inconfondibili perché formati da 3 petali rosa pallido. Le foglie sono tutte basali, con lamina ovale e lungo picciolo eretto, molto simili a grandi cucchiai che si ergono dal pelo dell’acqua.
Le foglie nascono dal rizoma, hanno un picciolo piuttosto lungo che si slarga a guaina e racchiude i piccioli delle foglie più interne. La lamina delle foglie è tondeggiante, la base è leggermente cuoriforme e l'apice è acuto.
I fiori normalmente sono otto, inseriti in un penduncolo sottile; il calice è formato da tre piccoli sepali verdi; la corolla ha tre petali di colore rosa o bianco, ovali o rotondi, lunghi il doppio dei sepali.
Fiorisce da maggio ad agosto.
Il frutto è composto da acheni, compressi disposti ad anello intorno al centro del fiore.
Si trova esclusivamente nei luoghi umidi e più spesso in quelli dove l'acqua stagna o ha una lieve corrente: bordi dei fossi e dei laghi fino ai 1300 m di quota.
Le foglie sono usate in medicina, come risolventi sulle contusioni. Le foglie hanno oltretutto scopo sudorifero, depurativo, e diuretico. Le foglie allo stato fresco hanno delle sostanze che potrebbero irritare la pelle della persona.
Poiché contiene un succo acre, in passato la pianta veniva usata per alleviare i dolori con applicazioni esterne, ma oggi non è più utilizzata per la facilità con cui causava serie vesciche. Anche gli usi popolari del rizoma, come astringente e diuretico, sono stati abbandonati. Questi impieghi dimenticati dimostrano la grande conoscenza che un tempo l’uomo aveva dei vegetali, quando doveva arrangiarsi con quello che aveva vicino.
Il nome plantago-aquatica si riferisce alla somiglianza delle sue foglie con quelle delle diverse piantaggini terrestri: si tratta solo di una somiglianza di forma che non richiama nessuna parentela tra queste specie molto distanti. E anche il nome comune di mestolaccia è chiaramente riferito alla forma di mestolo o di cucchiaio, delle foglie.
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