sabato 14 febbraio 2015

PASTORE TEDESCO : UN NOSTRO GRANDE AMICO



Il cane da pastore tedesco (detto anche Deutscher Schäferhund o German Shepherd Dog), comunemente abbreviato in pastore tedesco, secondo la classificazione cinologica FCI risponde allo standard nr. 166/10.08.2010-D (D=Germania); appartiene al 1º gruppo di razze canine (Cani da pastore e bovari) con riferimento alla sezione 1, cani da pastore con brevetto da lavoro ed impiego come cane da utilità, da difesa e per usi molteplici.

Il primo esemplare di cane da pastore tedesco storicamente riconosciuto fu "Hektor von Linksrhein" nel 1899. Un esemplare canino di oltre 4 anni di età iscritto nel libro dell'allevamento della neo costituita associazione per il cane da pastore tedesco con la sigla S.Z. 001 (Schäferhund Zuctbuch 001).

Il nome che però comparve sul registro dell'allevamento fu "Horand von Grafrath" rifacendosi all'affisso cinofilo del suo proprietario. L'associazione per il cane da pastore tedesco (S.V.) prese corpo in occasione della prima riunione dei soci fondatori svoltasi in Augsburg a cavallo del 23-24 aprile 1899 col benestare della V.D.H. (Verband für das Deutsche Hundewesen).

In Horand confluivano ottimamente le doti caratteriali ed i pregi morfologici idealizzati dai pionieri della costituenda associazione canina, ricercate tra le varietà di cane da pastore già presenti nei vari distretti zonali facenti capo all'intero territorio germanico, che avessero maturato una certa identità tipologica, ritenute le più idonee allo scopo. Dalla sua attività di riproduzione incominciò a delinearsi la dirittura sulla quale venne improntata una selezione sistematica, volta a fissare nelle nuove generazioni di esemplari canini determinati parametri di razza.

L'esigenza di redigere uno standard ben presto si fece necessaria, perciò alle prime indicazioni avanzate dal Cap. von Stephanitz  e dal segretario A. Mayer in occasione della prima riunione generale dei soci tenutasi a Francoforte sul Meno in data 20 settembre 1899 - si implementarono gli emendamenti scaturiti dal VI Raduno generale dei soci.

Dalle risultanze ottenute, di fatto, il 28 luglio del 1901 fu stilato il primo standard del cane da pastore tedesco composto da 11 punti; il documento ufficiale dal quale venne imbastita un'attività di allevamento regolamentata. Seguirono nel tempo svariati avvicendamenti ai punti salienti dello standard (vedi note storiche standard del cane da pastore tedesco) dettati dalle esigenze cinotecniche che venivano a determinarsi dai riscontri espositivi che culminavano annualmente in occasione del Campionato tedesco per l'allevamento del Cane da pastore tedesco. A tutela della produzione cinotecnica "regolamentata", all'iscrizione nel libro dell'allevamento si affiancò una verifica attitudinale.

Nel 1921, ad opera di Herr Otto Kämpfedel - responsabile del registro per l'allevamento del P.T. (Zuchtbuchführer) venne introdotto il “Körschein” - ovvero - un documento che attestava l’effettiva idoneità caratteriale e morfologica del soggetto canino iscritto allo Zuchtbuch - requisito essenziale - se destinato a fini riproduttivi. L'esigenza di introdurre un'ulteriore normativa si rese necessaria a seguito della crescente produzione di esemplari canini, che molto spesso disattendeva le più ovvie cautele previste dalle direttive societarie in materia di allevamento. In questo particolare contesto s'inserirono dei “commercianti di cani” senza scrupoli, che con il loro comportamento poco ortodosso e fuorviante contribuirono significativamente a inflazionare la produzione razziale, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. La S.V. fu costretta a prendere le opportune contromisure normative tese a preservare e persino innalzare i requisiti peculiari di razza così da eliminare le bieche iniziative commerciali, indotte da un’elevata richiesta d’esemplari da parte dei sempre più numerosi estimatori della razza.
Il Capitano di Cavalleria Friedrich Emil Max Von Stephanitz alla fine del XIX secolo si era prefisso di ottenere una razza canina da impiego, di struttura media, buona robustezza d'ossatura e muscolatura forte, ma al contempo resistente allo sforzo.

Questi, intese attingere il materiale genetico ricercandolo tra le varietà di cani da pastore autoctone (germaniche), ritenute le più idonee allo scopo, che avessero sufficientemente fissato determinati doti e specifiche peculiarità tipologiche e morfologiche.

Le varietà sulle quali si orientarono prevalentemente i primi allevatori furono il cane da pastore del Württemberg, di Turingia e della Svevia, nelle diverse tipologie di manto e taglia, ceppi ritenuti ottimali per progredire verso un modello morfologico che si perpetuasse adeguatamente, in osservanza alle prime indicazioni allevatoriali del tempo; infatti, la storiografia ufficiale li indica tra quelli usati per gli incroci che poi hanno condotto alla nascita di Hektor Linksrhein.

Oltre cento furono gli esemplari iscritti allo Zuchtbuch generati da Horand – il più importante tra essi fu certamente il due volte Sieger BSZS 1901/02, SZ 13 "Hector von Schwaben” - la cui madre, SZ 159 “Mores on Plieningen” HGH, era una ”cagna da gregge" del Württemberg.

Ma ritornando agli albori della nascente razza canina ideale; ripetuti accoppiamenti e ulteriori intenti selettivi furono intrapresi durante l'esperienza della società canina speciale Philax, fondata nel 1891 in Wildungen (presso Kassel, una ridente località termale a nord della regione dell'Assia) da facoltosi personaggi e studiosi delle origini del cane da pastore, in particolar modo delle varietà presenti nel territorio germanico.

A posteriori, il Cap. von Stephanitz definì la società Philax come utile premessa alla nascita del cane da pastore tedesco.
Il pastore tedesco è un cane di taglia medio-grande, dalla struttura leggermente allungata, di buona robustezza e muscolatura. Il carattere è equilibrato, dai nervi saldi, sicuro di sé, di indole normalmente tranquilla con i familiari. È docile, ma altresì caratterizzato da buona combattività, tempra e coraggio, doti che lo rendono facilmente addestrabile a tutti gli impieghi, dalla guardia alla difesa, dalla pastorizia all'accompagnamento.

La testa vista dall'alto è cuneiforme, la fronte leggermente convessa, presenta un solco mediano appena accennato. Le rime labiali devono essere preferibilmente tese e di colore scuro. La forma degli occhi è a mandorla, il colore varia preferibilmente dallo scuro sino al marrone. Le orecchie sono di forma triangolare, erette, rivolte in avanti. La canna nasale è dritta col tartufo di colore nero. La mascella e la mandibola sono robuste, dotate di buona muscolatura. La formula dentaria conta 42 denti e la chiusura degli incisivi deve essere a forbice. Il collo è forte e robusto, la linea dorsale che discende dal garrese sino alla groppa, deve essere solida e regolare, senza presentare alterazioni che possano disturbare il suo decorso.

Gli arti anteriori visti da tutti i lati, sono diritti e visti dal davanti, assolutamente paralleli tra loro. La spalla è robusta, inserita al tronco grazie ad una solida muscolatura. Gli arti posteriori sono forti, dotati di una valida muscolatura, fornendo un consistente impulso al movimento del pastore tedesco. I piedi sono chiusi e leggermente arcuati (maggiormente quelli anteriori rispetto i posteriori), La pianta del piede presenta dei cuscinetti di cute ispessita di colore scuro.

La coda deve essere folta, la parte superiore ricoperta da pelo scuro, più chiaro nella parte ventrale. La sua lunghezza è determinata dal numero di vertebre presenti (che variano da 18 sino 22), comunemente si attesta all'altezza del garretto. Lo sviluppo in lunghezza del pelo accresce progressivamente a partire dall'attaccatura al sacro sino alla sua estremità. La coda è sostenuta da una base ossea e da diversi fasci muscolari che garantiscono tutta una serie di movimenti. Grazie all'interpretazione delle varie posture o movenze è possibile realizzare lo stato emotivo del cane.

Il pelo del manto è semiduro, di lunghezza media, fitto, ben aderente con abbondante sottopelo; il colore è nero con focature rosso-bruno, brune fino al grigio; tuttavia la gamma cromatica ammessa può essere anche nero monocolore, grigio uniforme con focature più o meno più scure. Il colore bianco non è ammesso, tuttavia nel contesto di un manto dal colore regolare sono tollerate (ma non auspicabili) solo piccole aree di pelo chiaro (sterno, punta dei piedi).

Non sono ammessi accoppiamenti fra esemplari di diversa varietà di manto. Anche per quanto concerne le classi di esposizione i giudizi restano separati. La classe degli esemplari a pelo lungo è identificata con la lettera L (Langhaarig). Con il passare dei decenni le dimensioni sono leggermente aumentate rispetto allo standard di razza, oggigiorno l'altezza media al garrese per i maschi varia dai 62 ai 68 cm. e il peso va dai 30 ai 45 kg. In media per le femmine l'altezza al garrese misura tra 55 e 63 cm. a fronte di una mole compresa tra 22 e 36 kg. Occorre rimarcare tuttavia, che in questi ultimi decenni di selezione, misure e pesi del cane da pastore tedesco, sia maschio che femmina, tendenzialmente si sono attestati ai valori massimi.

Il cucciolo già da quando lo si ritira dall'allevamento (fase post-svezzamento) ha bisogno di socializzare con altri cani, animali e persone; pertanto è opportuno condurlo in luoghi dove possa ampliare il proprio bagaglio di esperienza in stimoli e sensazioni (parchi cittadini, strade e quartieri trafficati, ecc). Possibilmente, sarebbe opportuno aiutare i cuccioli di pastore tedesco a socializzare con cani adulti di grossa taglia, in modo che i cuccioli possano essere in qualche modo "influenzati" o "educati" da questi grazie al loro utile esempio. Allo stesso tempo si sconsiglia di lasciare che questo specifico momento nell'addestramento del pastore tedesco sia lasciato a cuccioli oppure a cani di piccola taglia di indole completamente diversa. Non è un cane per principianti sebbene la duttilità ad ambientarsi ad una determinata condizione di vita sia compatibile in funzione dell'attaccamento verso il proprio riferimento umano. Proprio per questa ragione il pastore tedesco è un cane col quale convivere e condividere esperienze e situazioni.
Non a caso, i primi selezionatori della razza vollero concepire l'allevamento del pastore tedesco affinché si consolidasse nel genotipo una certa attitudine all'impiego ausiliario verso le attività umane. Il cucciolo, una volta giunto nella famiglia (umana) di adozione, deve sentirsi perfettamente integrato avendo ben chiaro quale ruolo e posizione gerarchica rivestire. Cedimenti in tal senso, gap gestionali e qualsivoglia mancanza da parte dei riferimenti umani, alle volte possono determinare delle anomalie comportamentali alle quali dover porre rimedio in tempi brevi e nel modo più consono possibile facendo riferimento alle competenze specialistiche on-site o presso le opportune sedi (tutor addestrativo, comportamentista, campi di addestramento, ecc.).

Le conseguenze in tal senso possono essere svariate, a partire dall'atteggiamento prevaricatore del cucciolone di 6-8 mesi nei confronti dei componenti della famiglia più timorosi (donne e bambini), mordicchiamento ludico insistente all'estremità corporee esposte della persona (mani e caviglie), eccessiva espansività verso amici o invitati, ecc. - per contro - si possono annoverare piccoli atti di coercizione nei confronti del cucciolo determinati da buffetti reiterati su collo e testa impiegando giornali arrotolati o piccoli oggetti di pari consistenza, scrollamenti energici alla pelliccia per distoglierlo dallo sporcare in casa, ecc. - ovvero, approcci errati i cui esiti possono solo renderlo sottomesso e timoroso. In definitiva, il pastore tedesco deve essere addestrato secondo le consuetudini e le necessità del "branco umano" d'adozione, comprendere che a un comando vocale si deve immediatamente adeguare nel comportamento avendo compreso la richiesta. Allo stesso modo deve essere in grado di recepire le differenze fra un "cucciolo d'uomo" e l'adulto quindi rapportarsi (alle volte fin troppo pazientemente) di conseguenza.

La gestione del suo carattere, rapportata al contesto familiare d'appartenenza, deve armonizzarsi sinergicamente con la sua indole affinché le doti del pastore tedesco possano evincersi al meglio.

Dal punto di vista prettamente clinico, le patologie più ricorrenti dovute più che altro ad uno spregiudicato allevamento commerciale piuttosto che ad una predisposizione morfologica, sono la displasia congenita dell'anca, del gomito e del ginocchio, complicanze al tratto di rachide lombare o comunque interessare la parte finale del tratto dorsale (lordosi e cifosi del dorso). Di recente, si sono visti aumentare notevolmente nel cane da pastore tedesco i disturbi a carico del complesso cute-manto (piodermite profonda, dermatite atopica fistole perianali, ecc); eventi patogeni da ricondursi in parte alle micotossicosi alimentari.

I lavaggi frequenti non sono richiesti, tuttavia al termine della stagione fredda è possibile utilizzare shampoo dermatologicamente testati (pH compatibile 8,2 - 8,6) allo scopo di detergere e rinfrescare la cute.

In ogni modo, il mantello di un esemplare di pastore tedesco, in buone condizioni di salute, richiede di essere pettinato e spazzolato quotidianamente; quanto ciò per far fronte alle più comuni esigenze di pulizia. A tale scopo è opportuno impiegare accessori da toletta idonei (pettine con rima dentata in metallo non troppo fitta e una spazzola dotata di setole semi dure, meglio se naturali). Il cane va abituato alla tolettatura fin dalla tenera età per facilitarne lo svolgimento anche in età matura, ma anche per imbastire un opportuno sodalizio tattile. Non in ultimo per importanza, il rassetto giornaliero del manto si rende un'ottima occasione per verificare le condizioni generali di salute del cane per mezzo di un'attenta osservazione dei vari distretti anatomici durante l'operazione di pettinatura o spazzolatura del mantello.

Ad esempio, nei primi mesi caldi, al ritorno da una passeggiata nei prati, sarà cura del proprietario verificare che le zecche non si siano allignate sul manto del cane; idem per i temibili forasacchi, i quali se non rimossi possono apportare seri danni alla salute del cane (interno orecchio, orifizio nasale, spazi interdigitali, ascelle, ecc.).
I pastori tedeschi sono eccellenti compagni dell'uomo in varie discipline cinofile. Sono conosciuti soprattutto come "cani poliziotto": efficienti nel tracciare criminali e sostanze illegali grazie al fiuto. Anche nell'esercito sono preziosi nell'individuare esplosivi e altri pericoli per i soldati. Nella Seconda Guerra Mondiale sono stati impiegati come "cani messaggeri", cani da salvataggio e da protezione.

Il pastore tedesco è una delle razze preferite per fiutare tracce: dal ritrovamento e il salvataggio di persone scomparse, fino a fiutare tracce di droghe, esplosivi, mine antiuomo. Questo per il loro fiuto sensibile e la loro capacità di concentrazione durante il lavoro.
Vengono addestrati anche come cani guida per non vedenti alcuni centri di addestramento  spiegano che è perché molti dei loro clienti si sentono più sicuri con un cane da pastore, indicando che il cane non solo li guida, ma li protegge. E’ un’assunzione culturale che i cani da pastore sono più aggressivi verso persone potenzialmente cattive.

LEGGI ANCHE: http://pulitiss.blogspot.it/p/e-dog-sitter-dalla-passeggiata.html

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