L'oppio è estratto dal succo della capsula acerba del papavero, scientificamente conosciuto come Papaver somniferum. Può essere coltivato quasi in tutto il mondo e in molti paesi lo è per i semi o i bei fiori, invece che per il suo contenuto di oppio. I semi vengono spremuti per ricavarne l'olio, che si può usare per dolciumi e torte. Il papavero è una pianta annuale, probabilmente originaria della regione mediterranea e del Medio Oriente. Dal punto di vista medico l'oppio è stato molto importante per il suo effetto narcotico e anestetizzante. Oggi viene però utilizzato quasi esclusivamente come materia prima per la produzione di altre sostanze: morfina, codeina, eroina , metadone…
L'eroina, appunto, è un derivato semisintetico dell'oppio; è stata prodotta per la prima volta dall'industria farmaceutica Bayer nel 1898 come farmaco per curare la tossicomania da morfina (deve, infatti il suo nome all'"eroico" potere terapeutico che le veniva attribuito). È una polvere cristallina (cioè chimicamente strutturata in cristalli) con colore variabile dal bianco al bruno, solubile in acqua calda. L'eroina può essere inalata (sniffata), fumata o iniettata in vena (buco). L'effetto compare in pochi minuti (flash) e persiste per circa 2 ore. L'eroina, così come tutti gli oppiacei agisce sul cervello e anche su altri apparati. Agendo sul cervello produce una sensazione di piacere al momento dell'assunzione, un senso di tranquillità, diminuita apprensione, un rallentamento del pensiero e del linguaggio, sonnolenza e movimenti rallentati, una ridotta percezione della realtà nei confronti della quale prevale un senso di piacevole distacco, una sensazione di forte egocentrismo. Agendo su una zona specifica del cervello ci può essere anche nausea e vomito. Per quanto riguarda gli altri apparati l'assunzione di eroina determina: modificazioni respiratorie (rallenta il ritmo e diminuisce la capacità respiratoria), soppressione del dolore, rilassamento della muscolatura dello stomaco e dell'intestino, aumento della contrattura muscolare della vescica e dell'uretra con difficoltà a urinare, diminuzione dell'ovulazione e amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale).
Una delle caratteristiche principali delle cosiddette droghe pesanti è la loro capacità di dare tolleranza che significa che dopo poche assunzioni è necessario progressivamente aumentare la quantità di sostanza per ottenere lo stesso effetto. Questo porta, in un tempo relativamente breve, alla dipendenza da quella sostanza, il che significa che non è possibile farne a meno, che si è perso il controllo della capacità di gestire le assunzioni perché se l'assunzione viene a mancare si manifesta in breve il "calo" o sindrome di astinenza con le manifestazioni tipiche rappresentate da: freddo, caldo, brividi, nausea e vomito, dolori crampiformi diffusi, diarrea, starnuti, agitazione. E' importante ricordare che di sindrome astinenziale non si muore, ma è una situazione di estremo disagio in cui è necessario ricorrere o ad un ulteriore dose di sostanza o a qualcosa che la sostituisca (come per es. il metadone). Si muore, al contrario di overdose, data da un dosaggio troppo elevato di eroina e che è appunto una delle principali cause di morti in questo campo.
Sappiamo tutti che l'eroina pura non è presente sul mercato ma viene venduta "tagliata" con altre sostanze come zuccheri, bicarbonato di sodio, talco, mannite ecc., che possono essere presenti in quantità variabili e che possono essere causa di lesioni alle vene interessate e ai polmoni. L'eroina cosiddetta " da strada" contiene non più del 3-5% di eroina pura. L'adulterazione dell'eroina è, per i trafficanti, il modo più facile per aumentare i profitti.
L'impiego di siringhe ed altri materiali non sterili nell'assunzione per via endovenosa, può portare al rischio di contrarre l'AIDS, epatite e altre malattie virali.
Un tossicodipendente da eroina perde ogni tipo di valore etico, morale e di rispetto sia nei propri confronti e sia nei confronti delle persone che lo circondano; siano questi i genitori, la moglie, il marito e/o i figli. Il bisogno di soldi per poter soddisfare la quantità necessaria di droga giornaliera, portano la persona a pensare solo a racimolare i soldi che le permetteranno di avere la sua dose.
La parola "coca" deriva dal linguaggio degli Indios Aymara e significa pianta o albero. L'uso delle foglie di coca nelle Ande centrali risale a tempi molto antichi. Presso gli Incas veniva considerata sacra. L'analisi chimica delle foglie di coca ha dimostrato che queste sono particolarmente ricche di vitamine da poter essere impiegate in vari usi. 60 g di foglie di coca masticate ogni giorno sono sufficienti per dare, ad una persona adulta, le vitamine di cui ha bisogno. Le foglie di coca vengono, inoltre utilizzate dalle popolazioni del Sud America per la preparazione di un tè, chiamato mate, oppure come medicinali, per combattere ad esempio gli effetti che derivano dall'altitudine.
La cocaina è una polvere bianca che viene prodotta chimicamente utilizzando le foglie di coca lavorata con altre sostanze chimiche. La cocaina è una sostanza stimolante del sistema nervoso centrale. In passato veniva utilizzata in campo medico soprattutto per le sue proprietà di anestetico locale e di stimolante.
La cocaina può essere assunta per via inalatoria (sniffo) o per via endovenosa, talvolta mescolata con l'eroina.. Per via inalatoria l'effetto dura meno di un ora. Per via indovenosa l'effetto è più intenso, ma più breve, cioè dura meno di mezz'ora.
L'assunzione di cocaina provoca eccitazione, loquacità, disinibizione, potenziamento dell'attività mentale e incremento del lavoro muscolare con diminuzione del senso di fatica. Si manifesta inoltre una sensazione di vitalità, una particolare lucidità di coscienza, sicurezza e fiducia in se stessi. Il linguaggio diviene spedito e giocoso e anche la velocità del pensiero aumenta. Sono presenti inappetenza, aumento del desiderio sessuale, insonnia. L'uso prolungato, attraverso un particolare meccanismo cerebrale, fa insorgere una precoce tolleranza agli effetti più piacevoli che si manifestano per durata e quantità sempre minori, mentre fanno la loro comparsa sempre più precocemente gli effetti più spiacevoli legati a questa sostanza quali l'irritabilità, l'ansia, la suscettibilità e addirittura la sospettosità, fino a vere e proprie allucinazioni visive o uditive o tattili.
L'interruzione dopo un periodo di uso prolungato porta ad una situazione di malessere e di disagio che anche se non ha le stimmate di una vera e propria sindrome astinenziale le assomiglia molto, soprattutto per un malessere psicologico costituito da depressione, incapacità a provare piacere per altre cose, tristezza, malinconia e desiderio impellente di riprovare le sensazioni date dalla sostanza stessa. L'assunzione cronica può inoltre essere causa di tremori cefalea, dimagrimento, perforazione del setto nasale, impotenza, crisi epilettiche.
E' importante ricordare che anche nelle assunzioni singole si corrono dei rischi importanti quali: tachicardia (battito cardiaco molto accelerato) con extrasistoli e aritmie di vario tipo fino all'infarto cardiaco dovuto al fatto che al cuore arriva minor quantità di sangue e quindi di ossigeno; ictus e emorragia cerebrali per lo stesso motivo; epatite acuta su base tossica a causa di alcuni residui tossici che si formano nell'organismo.
La cocaina può creare una forte dipendenza. A conferma di quanto appena detto non ci sono solo i dati dell'esperienza diretta con persone che sono diventate dipendenti dalla cocaina, ma anche le recenti scoperte effettuate sui meccanismi cerebrali dove, in particolare, sono implicati i neurotrasmettitori legati al sistema dopaminergico.
Rispetto all'eroina la dipendenza fisica da cocaina si manifesta con sintomi meno intensi e, da questo punto di vista, la carenza è più facilmente gestibile, ma non è così per la dipendenza psicologica.
Le persone che hanno utilizzato cocaina quando interrompono l'uso della sostanza possono andare incontro ad una sindrome astinenziale caratterizzata da:
intenso craving (desiderio compulsivo di assumere droga), depressione del tono dell'umore fino a pensieri suicidi, irritabilità, astenia, rallentamento psicomotorio, nausea, tremori, appetito vorace e disturbi del sonno. I sintomi raggiungono l'apice 48-72 ore dopo l'ultima assunzione e possono durare per parecchie settimane.
Per quanto riguarda il trattamento dell'astinenza il paziente va tenuto sotto stretta osservazione per la depressione del tono dell'umore e le conseguenti idee di suicidio. Va rassicurato che la depressione è un effetto, limitato nel tempo, dell'astinenza da stimolanti.
Speedball (da non confondere con lo speed, il nome in gergo dell'anfetamina), noto anche come Powerball è un termine inglese utilizzato per indicare una combinazione di eroina o morfina con cocaina o crack.
Il termine può essere applicato all'uso simultaneo di qualsiasi oppiaceo in combinazione con un eccitante (cocaina, anfetamina, metanfetamina o, più raramente, ecstasy). Lo speedball può essere assunto sia tramite iniezione che tramite inalazione e causa una forte dipendenza fisica causando anche sindromi da astinenza. Una particolare variante, che rende il mix ancora più potente e pericoloso, prevede l'aggiunta di LSD al mix di eroina e cocaina; questa rara variante prende il nome di Frisco Speedball.
La co-somministrazione di cocaina e eroina ha lo scopo di fornire un intenso impeto di euforia, che dovrebbe combinare gli effetti di entrambi gli stupefacenti, e far ridurre gli effetti dell'ansia. Si tratta di un mix potenzialmente letale per i suoi effetti anche su cervello e metabolismo del fegato: la cocaina agisce da stimolante sul sistema nervoso simpatico, aumentando il battito cardiaco, ma il suo effetto svanisce più rapidamente di quello dell'eroina, notoriamente un depressivo, che a sua volta rallenta il battito cardiaco agendo sul sistema nervoso parasimpatico. Questa eccessiva e irregolare stimolazione del cuore può provocare aritmia cardiaca, una pericolosa alterazione del ritmo cardiaco normale. Il risultato è una possibile overdose ritardata che potrebbe causare una grave depressione respiratoria, quando l'effetto dello stimolante plana e l'eroina ne prende il posto, questo è noto come il più comune meccanismo di morte da speedball. Altri effetti collaterali causati da un'overdose di questa mistura possono includere sincope, crisi epilettiche e infarto.
In generale, l'uso congiunto con la cocaina viene fatto per evitare l'effetto sedativo dell'eroina. Mescolare un depressivo con un eccitante, causa uno stato di smarrimento generale, incoerenza, visione offuscata, stupore, sonnolenza e confusione generale. Questo legame comporta abilità motorie incontrollate e non coordinate, con il rischio di eccitazione eccessiva di morte. Ci possono essere deliri paranoici, così come depressione intensa, allucinazioni visive e sensoriali.
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