Nel XII secolo gli Arabi introdussero in Europa le prime cartiere, dove per lavorare la carta era necessario utilizzare materie prime formate da stracci di lino, cotone e canapa. Gli stracci venivano raccolti e puliti da operai chiamati cenciaioli. Con Regio Decreto del 18.6 1931 n° 773, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26.06.1931 n°146, il cenciaiolo doveva iscriversi in un apposito registro presso l'autorità di pubblica sicurezza. Dal XV secolo al XVIII, a causa della penuria di stracci, la professione del cenciaiolo divenne sempre più importante ed indispensabile, tanto da costringere il produttore di carta a rivolgersi alle autorità, per garantire la tutela della figura professionale del raccoglitore di stracci. Nel 1884 lo scrittore e librettista Ferdinando Fontana nelle pagine del suo libro intitolato New-York scrive sui cenciaioli e spazzaturai emigrati in America: " razza più eletta dell'umanità, quella italiana, costretta a lustrare le scarpe a un "negro".
Nel dopoguerra considerata la carenza di lavoro, era possibile avviare il mestiere di cenciaiolo con pochissimo denaro, visto il basso costo degli stracci, provenienti prevalentemente dagli Stati Uniti. Gli operatori addetti allo sfoderamento degli stracci erano per lo più ragazzini, pagati pochissime lire. Una delle città famose per la raccolta di stracci, fu Prato che divenne economicamente ricca, grazie ai suoi cenciaioli.
Lo Straccivendolo è quella persona che con la propria bicicletta se ne va per le strade a raccogliere stracci vecchi e usati per poi rivenderli. Una professione sviluppata nel periodo del secondo dopoguerra, anni 1950.
Al contrario degli altri ambulanti, lo straccivendolo non offriva nessuna prestazione di manodopera, ma girava in paese per raccogliere principalmente ossa, ferro e stracci; alcuni giungevano spingendo un carretto a due ruote, altri su un carro trainato dal cavallo. Raccoglieva materiale di scarto e in cambio offriva: filo, aghi, ditali, sapone, mollette per capelli, ed altri oggetti che custodiva in una cesta. I bambini, quando lo vedevano arrivare, correvano da tutte le parti per cercare qualcosa da dargli. In cambio ottenevano dolciumi o biglie.
In Europa la diffusione della carta creò dei problemi per il reperimento della materia prima, gli stracci. Nel XVII secolo nacque nei Paesi Bassi il primo impianto metallico che riduceva gli stracci in poltiglia. In Germania la storia dei raccoglitori di stracci (Lumpensammler) risale al XVII secolo e ne è rimasta traccia fino agli anni cinquanta, soprattutto nella Germania Est. In Bretagna i cenciaioli erano solitamente dei bambini (Pilhaoners), particolarmente numerosi nella città di Botmeur.
Oggi, grazie all'apporto dei cenciaioli, i comuni e gli Ato realizzano economie non indifferenti e la loro attività permette il recupero di un'importante categoria di rifiuti riciclabili. Nella città di Prato, lo straccivendolo fa parte della cultura cittadina, tanto che gli è stato dedicato un monumento. Cenciaioli è anche il nomignolo scherzoso con cui vengono chiamati i cittadini pratesi da parte degli abitanti delle città di Firenze e Pistoia e dei comuni vicini come Campi Bisenzio.
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