Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato". Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, è stata molto chiara.
“Non tutti i dipendenti pubblici però sono fannulloni- ci tiene a precisare Madia – e non bisogna cadere nelle trappola del "luogo comune"”.
In dodici mesi 1.274 dipendenti pubblici hanno guadagnato con il doppio lavoro, illegale e rigorosamente “in nero” una vera fortuna, anzi, un tesoretto da mini manovra finanziaria: 6 milioni di euro. Assicuratori, idraulici, consulenti, elettricisti e persino badanti che prestavano i loro servizi a pagamento sia durante l’orario di lavoro, dopo aver timbrato il cartellino, che a chiusura giornaliera degli uffici. Mansioni e lavoretti che hanno creato un danno allo Stato italiano di oltre 15 milioni di euro, a tanto infatti ammonta il valore delle sanzioni che la Guardia di Finanza gli ha contestato. Questo è accaduto nel 2013.
Ma dal monitoraggio della Funzione Pubblica, dati relativi proprio al 2013, emerge come su quasi 7 mila procedimenti, quelli conclusi con licenziamento, siano solo 220 e tra questi solamente un centinaio per assenteismo. Un dato vergognoso davanti a prove davvero schiaccianti come quelle che vengono fornite dalle telecamere piazzate nel corso delle indagini effettuate dalla Finanza.
E sulla questione assenteismo e fannulloni, interviene anche l'ex ministro della P.A, Renato Brunetta, che ricorda come la legge per mandare a casa e licenziare definitivamente i dipendenti pubblici che non lavorano esiste già ed è il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009. Insomma, per l'attuale presidente dei deputati di Forza Italia "c'è già tutto, basta applicare le leggi". In effetti il licenziamento disciplinare è espressamente previsto per la "falsa attestazione della presenza in servizio" e si fa cenno proprio "all'alterazione dei sistemi di rilevamento" e ad "altre modalità fraudolente", così da coprire tutti i possibili casi assenteismo e truffa ai danni della Pubblica amministrazione.
Ma la riforma della P.A. del Governo Renzi, prevede proprio un restyling della legge Brunetta, o meglio dell'azione disciplinare che oggi segue un meccanismo con diversi passaggi e attori. Il decreto attuativo che porterà a un nuovo testo unico sul pubblico impiego non farà però parte del primo pacchetto di provvedimenti applicativi della riforma. Bisognerà infatti aspettare il 2016.
Il malcostume di assentarsi dal luogo di lavoro per dedicarsi a fatti propri o addirittura per svolgere una seconda attività lavorativa risulta più facile da essere smascherato grazie ai sistemi di telecamere e videosorveglianza. Sono una consuetudine positiva le denunce delle forze dell'ordine che mirano a difendere i contribuenti sia dal punto di vista economico sia da quello dell'efficienza del servizio pubblico. Ricordando che l'assenteismo è un reato indicato dal codice penale come truffa più o meno aggravata ai danni dello Stato punita con la reclusione fino a cinque anni.
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