lunedì 27 aprile 2015

LA PALLACANESTRO

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La pallacanestro nasce nel 1891 a Springfield (Massachusetts), da un’idea di John Naismith (Almonte, Canada 1861 – Lawrence, USA, 1939), medico ed insegnante di educazione fisica. Naismith lavorava come insegnante di educazione fisica presso la Young Men’s Christian Association (YMCA) International Training School (Scuola Internazionale di Allenamento dell’Associazione Giovanile Maschile Cristiana) di Springfield (Massachusetts).

Il capo del dipartimento di educazione fisica dell’istituto, Luther Halsey Gulick, chiese a Naismith di trovare qualcosa che potesse divertire gli studenti durante le lezioni invernali di ginnastica, poiché le temperature rigide li costringevano a fare lezione al coperto.

Gulick in particolare chiedeva un gioco in luoghi chiusi, facile da imparare, con poche occasioni di contatto, il cui costo non gravasse sulle spese della scuola.
Naismith trovò l’ispirazione da un gioco che aveva conosciuto nella sua infanzia in Canada, “Duck on a rock” (l’anatra su una roccia), in cui la regola principale era il tiro a parabola di un sasso. Attinse anche da giochi più antichi, come l’azteco Tlachtli, (in cui si passava una palla cercando di non farla mai cadere a terra, e vinceva chi riusciva a farla entrare in un anello sopraelevato), ed il maya Pok-Ta-Pok, oltre ad analizzare gli sport più praticati all’epoca, quali il football americano, il rugby, il lacrosse ed il calcio.

Dopo due settimane, Naismith formalizzò le prime cinque regole del nuovo gioco:

1) si doveva usare un pallone rotondo, che poteva essere toccato solo con le mani;

2) non si poteva camminare con il pallone fra le mani;

3) i giocatori potevano posizionarsi e spostarsi ovunque nel campo;

4) non era permesso il contatto fisico tra i giocatori;

5) l’obiettivo era posizionato orizzontalmente, in alto.

Il gioco della pallacanestro vede la luce il giorno 15 dicembre 1891: Naismith tradusse questi principi in tredici regole di base. Nello stesso giorno organizzò la prima partita sperimentale della storia disputata dal cosiddetto First Team (la prima squadra), un gruppo di diciotto giocatori (gli studenti della classe di Naismith), divisi in due squadre di nove ciascuno. La partita fu giocata con un cesto di vimini, usato per la raccolta delle pesche, che venne appeso alle estremità della palestra della scuola.

Le tredici regole vennero pubblicate dal giornale studentesco “The Triangle” (Il triangolo) il 15 gennaio 1892, data ufficiale della nascita del Basketball (palla del cesto). Il 20 gennaio si svolse la prima partita dalla pubblicazione delle regole, che terminò con il risultato finale di 1-0, grazie al canestro di un certo William “Willie” Chase.

La prima partita pubblica ufficiale fu fissata da Naismith l’11 marzo 1892 fra una squadra di docenti e una di studenti: vinsero i primi 5-0. Lo sport cominciò a diffondersi presto negli Stati Uniti, proprio perché esercitato negli YMCA. Inoltre, gli allievi di Naismith, al termine degli studi, divennero missionari, e mentre portavano il messaggio cristiano in tutto il mondo, insegnavano anche ai giovani il nuovo gioco.

Nel 1904 fu disputato un torneo non ufficiale di pallacanestro durante le Olimpiadi di St.Louis. Invece nel 1936 lo sport del basketball fu aggiunto al programma delle Olimpiadi di Berlino. In questa occasione Naismith ebbe l’onore di consegnare la medaglia d’oro agli Stati Uniti, che avevano sconfitto in finale il Canada, e fu nominato presidente onorario della Federazione Internazionale Pallacanestro (FIBA), sorta nel 1932.

Nel 1946 nacque negli Stati Uniti la National Basketball Association (NBA, Associazione nazionale di pallacanestro), al fine di organizzare squadre professionistiche e rendere lo sport popolare.

Naismith comunque fu il primo allenatore della storia del basket. Guidò infatti i Kansas Jayhawks dal 1898 al 1907: in nove stagioni sedette in panchina 115 volte, vinse 55 incontri e ne perse 60. Ad oggi, il suo libro “Basketball: Its Origin and Development” (“La pallacanestro: origini e sviluppo”, uscito dopo la sua morte nel 1941) resta il caposaldo della bibliografia della pallacanestro. A lui sono stati intitolati in Canada e negli Stati Uniti riconoscimenti, Hall of Fame, statue e premi. Ogni anno il miglior giocatore della NCCA (National Collegiate Athletic Association, l’associazione atletica nazionale dei college) riceve il “Premio Naismith”.

Da allora le regole sono state perfezionate, e l’NBA mantiene delle differenze sostanziali rispetto alla FIBA, ai Campionati Mondiali e alle Olimpiadi. Questo perché negli USA si vuole rendere il gioco più spettacolare. In particolare, con la globalizzazione degli ultimi anni, sono entrati in gioco gli sponsor che creano un business pubblicitario molto elevato. Per questo la pallacanestro è diventata più fisica, a dispetto della prima regola impostata da Naismith, e dal puro divertimento si è passati al vero e proprio agonismo.

Il 15 dicembre 1891 Naismith pubblicò le tredici regole del nuovo sport, che da allora si evolsero fino a renderlo uno sport molto differente dall'originale.

Inizialmente, si giocava in un campo grande circa la metà di quello attuale, quindi circa 7 metri di larghezza per 14 di lunghezza. Alle estremità del campo erano poste due ceste di vimini per le pesche, appese al muro e chiuse di sotto. Ogni volta che si segnava un punto, la palla doveva essere recuperata con l'aiuto di una scala installata dietro il tabellone. Le squadre erano formate da nove giocatori. La prima palla era quella usata per il calcio.

Delle 13 regole originali di Naismith, alcune sono rimaste fino ad i giorni nostri: la regola uno è rimasta identica; la prima parte della regola cinque è molto simile; la realizzazione dei punti è rimasta identica, compresa l'impossibilità degli avversari di opporsi illegalmente alla realizzazione del canestro; chi rimette la palla all'interno del campo durante una rimessa laterale, ha ancora solo cinque secondi a disposizione; ovviamente, la vittoria è sempre ad appannaggio della squadra che segna il maggior numero dei punti.
Tra le novità apportate al gioco, nel 1893 fu introdotto un pallone simile a quello attuale ma di colore marrone, sostituito solo negli anni cinquanta dal pallone arancione di Tony Hinkle, che ebbe una diffusione mondiale. Nel 1894 fu introdotto l'uso del tabellone dietro al canestro, che inizialmente venne sostituito da un anello metallico al quale era attaccata una rete, anch'essa chiusa, e poi, nel 1912, ne venne tagliato il fondo.

Il numero dei giocatori andò progressivamente diminuendo, passando dai nove giocatori per squadra a sette e infine ai cinque attuali. Nel 1933 vennero introdotte le regole dei 3 e 10 secondi. Nel 1954 vennero introdotti i 24 secondi.

Nei primi anni si perse subito la qualifica di no-contact game che aveva caratterizzato il gioco nei pensieri di Naismith; infatti la sua idea era proporre qualcosa di diverso dal football, a cui tutti potessero partecipare non in base alla forza o alla stazza ma proprio in base all'abilità di infilare una palla in un cesto a 10 piedi del pavimento. Con il primo professionismo, il gioco divenne perfino violento: i giocatori indossavano paramenti per difendersi dai colpi.

La pallacanestro veniva chiamata the Cage Game ovvero il Gioco della Gabbia, perché le partite si disputavano all'interno di alte recinzioni. Lo scopo di tutto questo era proteggere gli sportivi dal lancio di oggetti da parte del pubblico, molto più vicino al campo rispetto ad altri sport: volavano bottiglie, monete, sedie. D'altra parte, si voleva anche difendere il pubblico dai giocatori, che erano già molto più grandi e grossi della media (chi giocava nel ruolo di centro raggiungeva i 195 cm circa, mentre al giorno d'oggi ci sono centri di 220 cm e oltre) e non avevano problemi a ricambiare i doni del pubblico.

Le 13 regole originali di James Naismith:
La palla può essere lanciata in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani.
La palla può essere colpita in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani, ma mai con un pugno.
Un giocatore non può correre con il pallone, deve lanciarlo dal punto in cui lo ha preso.
La palla deve essere tenuta in una mano o tra le mani; le braccia o il corpo non possono essere usate per tenerla.
Non è possibile colpire con le spalle, trattenere, spingere, colpire o scalciare in qualsiasi modo un avversario; la prima infrazione da parte di qualsiasi giocatore di questa regola è contata come un fallo, la seconda squalifica il giocatore fino alla realizzazione del punto seguente o, se è stata commessa con il chiaro intento di infortunare l'avversario, per l'intera partita; non sono ammesse sostituzioni.
Un fallo consiste nel colpire la palla con il pugno, nella violazione delle regole tre e quattro e nel caso descritto dalla regola 5.
Se una squadra commette tre falli consecutivi, conterà come un punto per gli avversari; consecutivi significa senza che gli avversari ne commettano uno tra di essi.
Un punto viene realizzato quando la palla è tirata o colpita dal campo nel canestro e rimane dentro, a meno che i difensori non tocchino o disturbino la palla; se la palla resta sul bordo e l'avversario muove il canestro, conta come un punto.
Quando la palla va fuori dalle linee del campo, deve essere rimessa in gioco dalla persona che per prima l'ha toccata; nei casi dubbi, l'umpire deve tirarla dentro il campo; chi rimette in campo la palla ha cinque secondi: se la tiene più a lungo, la palla viene consegnata agli avversari; se una squadra continua a perdere tempo, l'arbitro darà loro un fallo
L'umpire è il giudice dei giocatori e prende nota dei falli, comunicando all'arbitro quando ne sono commessi tre consecutivi; ha il potere di squalificare un giocatore secondo la regola 5.
L'arbitro è il giudice della palla e decide quando la palla è in gioco, all'interno del campo o fuori, a chi appartiene e tiene il tempo; decide quando un punto è segnato e tiene il conto dei punti con tutte le altre responsabilità solitamente appartenenti ad un arbitro.
La durata della gara è di due tempi da quindici minuti, con cinque minuti di riposo tra di essi.
La squadra che segna il maggior numero di punti nel tempo utile è dichiarata la vincitrice dell'incontro. Nel caso di pareggio, il gioco può continuare, se i capitani sono d'accordo, fin quando non viene segnato un altro punto.



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