Le donne però hanno sempre mestruato, anche se molto meno di adesso, considerando che venivano trascorsi periodi molto lunghi nelle numerose gravidanze e successivi allattamenti, necessarie per proseguire la specie, considerando l’altissima mortalità infantile (oltre alla mortalità materna al momento del parto).
Le donne egizie utilizzavano papiro ammorbidito per creare assorbenti interni. Nella Grecia antica, gli assorbenti interni venivano fatti in casa con garza avvolta attorno a piccoli pezzetti di legno. Presso gli antichi romani, assorbenti esterni o interni erano fatti di morbida lana. In altre parti del mondo carta, muschio, lana, pelli animali ed erba sono stati utilizzati per escogitare modi di assorbire il flusso mestruale.
La protezione mestruale più semplice era fatta con tamponi rudimentali fatti con spugne, foglie e fibre vegetali prima (per esempio le pioniere americane usavano i fiori di cotone per la loro assorbenza) e poi con stracci e, per le donne più ricche, appositi avanzi di tessuto. Gli storici discutono però di come facessero le contadine a mantenere al loro posto questi antenati degli assorbenti, perché la mutanda, come la conosciamo noi, è rimasto indumento ignoto alle donne contadine, anche italiane, fino alla fine dell'Ottocento: probabilmente venivano fermati e legati a cinture tenute intorno alla vita sotto le gonne. Ancora le nostre nonne e bisnonne preparavano per i loro corredi delle “pezze” apposite, sagomate in cotone, lino o canapa, magari ricamate con le proprie cifre (se dovevano essere mandate a lavare fuori) con occhielli per fermarle ad apposite cinture.
Dal punto di vista antropologico è interessante notare come in tutte le religioni e le culture le donne mestruate venissero considerate “da tenere da parte”: i numerosi tabù delle civiltà contadine, presenti anche nelle nostre campagne fino a pochi decenni fa (le donne mestruate fanno inacidire le conserve e danneggiano le piante), se non altro permettevano alle donne di essere esentate almeno per alcuni giorni al mese da particolari incombenze.
Naturalmente l’evoluzione degli assorbenti femminili è parallela a quella dei pannolini per bambini: il passaggio epocale ai prodotti commerciali usa e getta risale alla fine dell’Ottocento in Germania e poi negli Stati Uniti, nonostante l’impatto ambientale cui si è iniziato a pensare molto più tardi ha comunque semplificato e facilitato enormemente la vita delle donne. Sembra che siano state le infermiere americane durante la Grande Guerra a sperimentare l’uso delle bende di cellulosa e cotone e quindi ad aver davvero lanciato su grande scala l’invenzione degli assorbenti usa e getta, seguiti poi negli anni Trenta dai tamponi interni, pare inventati da un medico americano per la moglie ballerina. In Europa però arrivano solo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale e in Italia decisamente dopo. I primi erano senza adesivo e da firmare con spille, fatti solo da cotone idrofilo pressato avvolto in una reticella, molto ingombranti e non certo pubblicizzati su giornali e sulla televisione. Anche oggi comunque, se ci fate caso, tutti i liquidi usati per le pubblicità di assorbenti sono azzurri, probabilmente perché il rosso del sangue è ancora un tabù e fa paura!
Nel 1950 avviene un importante sviluppo tecnico: la macchina annodatrice automatica introdotta a Falkenberg, in Svezia, rivoluziona il prodotto, che finalmente non dovrà più essere annodato a mano.
Nel 1960 l'assorbente diventa finalmente adesivo, abolendo l'esigenza di una cintura speciale e la superficie viene considerevolmente migliorata e resa super asciutta.
Nel 1980 viene introdotto l'involucro singolo, in modo tale che le donne potessero portare sempre con sè nella borsetta un assorbente.
Dagli anni 90 gli assorbenti migliorano di anno in anno. Vengono introdotte le "ali", lo spessore diminuisce sempre di più, l'evoluzione continua in modo tale che diventino sempre più adattabili al corpo e ai movimenti.
Attualmente ci sono una varietà di prodotti da cui le donne possono scegliere: assorbenti esterni, rivestimenti, assorbenti interni, e coppette mestruali. Considerando che in alcune zone del mondo le donne devono ancora isolarsi durante le mestruazioni a causa di norme religiose e/o culturali, la gamma di prodotti per l’igiene femminile cui la maggior parte delle donne ha facile accesso oggi ha davvero avuto un effetto liberatorio.
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