L'origine dei pinguini è oscura. Probabilmente essi rappresentano l'evoluzione di uccelli simili ai gabbiani. Hanno vissuto in uno stato in cui erano in grado sia di volare che di nuotare; oggi non sanno più volare, ma sono ottimi nuotatori e tuffatori. Usano le ali come pinne per avanzare nell'acqua dove si muovono con agilità ed eleganza, saltando fuori ad intervalli regolari come i delfini, per respirare.
I pinguini hanno testa piccola e arrotondata munita di becco. Sono dotati di piccole ali, ma non riescono comunque a volare. Il piumaggio è molto folto ed è impermeabile.
Contrariamente alla classe dei volatili a cui appartengono, non hanno ossa cave (pneumatiche). Sono però muniti di ginocchia che utilizzano in modo particolare per spiccare salti quando escono dall'acqua.
Tutte le specie di pinguini sono inadatte al volo, ma sono eccellenti nuotatori, in grado di restare sott'acqua, senza respirare, per 30 minuti. Come tutti gli uccelli, è un animale omeotermo.
I pinguini possono muoversi nell'acqua in tre differenti modi:
nuoto in superficie
volo subacqueo
nuoto a focena
Questi animali hanno un'andatura molto buffa e solo sulle discese ghiacciate raggiungono notevoli velocità, lanciandosi in lunghe scivolate sulla pancia. Con quell'andatura sembrano docili, ma sanno essere molto coraggiosi. Per difendere il compagno o i propri piccoli possono tirare beccate molto forti.
I pinguini nidificano in colonie, dove ritornano (con l'eccezione di tre specie, il pinguino del Capo, il pinguino papua ed il pinguino delle Galapagos) dopo una stagione passata esclusivamente in mare a pescare. La maggior parte dei pinguini inizia a nidificare a marzo-aprile, con l'arrivo dell'inverno polare. Alcune specie costruiscono dei nidi rudimentali, fatti con pietre e piume.
Tra i principali predatori dei pinguini sulla superficie terrestre, che si nutrono principalmente dei piccoli e delle uova, ci sono la procellaria gigante (Macronectes giganteus), uccello con un comportamento molto aggressivo, gli stercorari (Stercorarius spp.), le ossifraghe (Macronectes spp.), i chionidi (Chionidae spp.), i gabbiani (Larus spp.) e la weka (Gallirallus australis). Per proteggere i propri piccoli, i pinguini stanno costantemente attaccati a loro, e alcune specie hanno trovato una soluzione efficace: nidificare insieme ad altri animali.
Ad esempio, alcune specie come il pinguino crestato, nidificano insieme agli albatros, uccelli pacifici, con un'apertura alare di 3 m, abbastanza grande da tenere alla larga eventuali predatori. Un altro modo, che attuano tutte le specie, è quello dello scambio di turni di pesca tra i genitori: un genitore si occupa della pesca, per procurare cibo ai piccoli e uno si occupa di badare ai pulcini. Al ritorno dalla pesca, i genitori si scambiano i ruoli e così via. I suoi principali predatori in mare sono la foca leopardo (Hydrurga leptonyx), l'orca (Orcinus orca) il leone marino (Arctocephalus spp.), l'otaria (Otaria bryonia) e l'elefante marino (Mirounga leonina).
I pinguini vivono sulle coste di tutto l'emisfero meridionale, dal Polo Sud fino addirittura alle Galapagos, vicino all'equatore. Esistono 17 specie di questi uccelli di dimensioni molto diverse: dal pinguino imperatore, che è alto un metro e venti e pesa 40 kg., al pinguino minore, che è alto 30 cm. e pesa poco più di un chilo. Sono stati trovati scheletri di pinguini che raggiungevano i due metri di altezza. Sono uccelli dalla vita molto lunga, che in media dura quindici, anche vent'anni.
Il pinguino imperatore che raggiunge il metro di altezza. Nasce tra i ghiacci del continente gelato dove migra per passare il rigido inverno. E' l'unico, insieme al pinguino Adelia, a riprodursi in Antartide. La femmina depone un solo uovo che viene affidato al maschio, che lo incuba tenendolo tra le zampe.
Il pinguino reale è più piccolo ma molto simile all'imperatore.
Il pinguino di Adelia, unico rappresentante del genere con becco decisamente corto, sino a non molti anni or sono era la specie più numerosa , ma la sempre più crescente presenza umana nel continente antartico e l'accumulo di sostanze tossiche ne hanno ridotto il numero. Il maschio del pinguino Adelia può digiunare completamente anche per sei settimane, mentre si dedica alla cova; nel frattempo la femmina si reca in mare per cibarsi, prima di dargli il cambio.
Presente sia in Antartide che nelle isole subantartiche, il pinguino papua è probabilmente il più veloce e provetto nuotatore tra tutti. Caccia infatti pesci e calamari "volando" sott'acqua.
I pinguini crestati, sono tra i più nordici: essi, infatti, nidificano nelle isole intorno all'Antartide e sulle coste dell'Australia, della Tasmania e della Nuova Zelanda.
Il pinguino artico è il più piccolo delle tre specie del genere Pygoscelis. Esso vive soprattutto lungo la costa occidentale della Penisola Antartica e nelle isole subantartiche.
I pinguini si nutrono di pesci , crostacei e calamari, e per raggiungere le loro prede sono capaci di immergersi a notevoli profondità (fino a 400 mt. le specie più grandi, ma normalmente tra i 30 e i 40 mt), anche per tempi molto lunghi (fino a 15 minuti). Per questo sono considerati subacquei eccezionali, se si pensa che il record dell'uomo in apnea è di circa 100 mt, e che un uomo allenato in media raggiunge solo 20 mt di profondità.
I pinguini sono animali molto fedeli e, quando si avvicina il periodo della riproduzione, si recano sulla terraferma in colonie di migliaia di individui, cercando un terreno adatto per deporre le uova (uno o due).
Durante la cova, che dura dai trenta ai sessanta giorni, i genitori si alternano in questo compito, ad eccezione dei maschi dei pinguini imperatori, che sono gli unici responsabili delle uova.
In tutte le altre specie, mentre un genitore cova, l'altro si procura il cibo in mare, in modo che le uova non vengano mai abbandonate. Infatti oltre a proteggere dal freddo le uova, i genitori devono proteggerle dagli altri uccelli predatori, come i gabbiani, e addirittura dagli stessi pinguini, che hanno la cattiva abitudine di rubare le uova degli altri. Dopo la nascita dei piccoli le colonie di pinguini tornano al mare e migrano verso regioni dove la pesca è più abbondante.
I pinguini si riconoscono tra loro attraverso dei segnali sonori e così si fanno riconoscere anche dai loro piccolini.
Il suono cambia se si tratta di 'chiamare' un altro pinguino o se vogliono fare un corteggiamento.
La chiamata di un pinguino verso un altro può essere sentita anche nel raggio di un chilometro.
Il segnale serve anche per avvertire gli altri in caso di attacco o presenza dei predatori.
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