martedì 4 agosto 2015

LA LUDOPATIA



Gian Marco Centinaio parla chiaro: il problema più grosso è la ludopatia e la pubblicità non fa altro che aumentarne il rischio. “Noi abbiamo presentato sul discorso dei giochi sia un’interrogazione parlamentare che una proposta di legge che mi auguro sia calendarizzata quanto prima per evitare il ripetersi di quanto sta accadendo da mesi, ovvero niente”, spiega al VELINO. “Il problema più grosso è quello relativo alla ludopatia sulla quale stiamo collaborando con tutte le associazioni che da tempo lavorano per contrastarla. L’obiettivo è quello di riuscire ad impedire la possibilità di fare pubblicità al gioco d’azzardo sulle televisioni a qualsiasi ora sia su quelle nazionali che locali, sia su quelle pubbliche che private”, insiste il senatore della Lega. “Poi bisognerà vedere se si riuscirà ad ottenere il risultato sperato perché dubito che lo Stato italiano, che guadagna fin troppo dal settore del gaming, darà il suo placet. La vedo dura, molto dura”.

Il gioco d'azzardo patologico non è infatti soltanto un fenomeno sociale, ma una vera e propria malattia che rende incapaci di resistere all'impulso di passare ore ed ore davanti alle slot machine o a fare scommesse.
Una sentenza del TAR Lombardia di pochi mesi fa ha riconosciuto agli enti locali la possibilità di contribuire al contrasto dei fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo, "dal momento che – recita la sentenza – la moltiplicazione incontrollata delle possibilità di accesso al gioco a denaro costituisce di per sé un obiettivo accrescimento del rischio di diffusione dei fenomeni di dipendenza, con le ben note conseguenze pregiudizievole sia nella vita personale e familiare dei cittadini, anche di minore età) che a carico dei servizi sociali comunali (e quindi del bilancio comunale) chiamati a intervenire per fronteggiare situazioni di disagio connesse alle ludopatie".
Siamo quindi di fronte ad una emergenza sociale e sanitaria che colpisce anche la nostra zona. Alcuni dati forniti dal SerT (Servizio per le Tossicodipendenze) dell'Asl Milano 1 rilevano che sono risultate affette da ludopatia circa 150 persone negli ultimi tre anni.
La riduzione dell'orario di apertura delle sale gioco e di attivazione delle apparecchiature costituisce quindi uno strumento idoneo a limitarne la possibilità di utilizzo.

La causa esatta della ludopatia al momento non è nota. Come per gran parte delle malattie psichiatriche, si ritiene che l'insorgenza della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico sia legata all'interazione sfavorevole di fattori biologici, genetici e ambientali (in particolare, sul fronte relazionale, familiare, sociale, professionale).

Quel che, invece, appare certo è il ruolo promuovente di alcuni fattori di rischio.

La presenza di altre patologie o disturbi psichiatrici come ansia, depressione, disturbi di personalità (per esempio, disturbo borderline), alcolismo o abuso di sostanze, disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) e comportamenti compulsivi.
La maggior parte dei GIOCATORI PROBLEMATICI O PATOLOGICI si colloca nella fascia d'età tra 20 e 50 anni.
Gli uomini sono più propensi delle donne a GIOCARE D'AZZARDO e a sviluppare dipendenza. Le donne tendono a essere meno attratte dal gioco e a sviluppare LUDOPATIA in età più avanzata, di solito in concomitanza con stati ansioso-depressivi, disturbo bipolare, insoddisfazione, solitudine e ritiro sociale. In genere, le donne sviluppano dipendenza più rapidamente degli uomini.
Familiarità per GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO o disturbi psichiatrici che aumentano la propensione ad assumere comportamenti impulsivi/compulsivi.
Assunzione di farmaci (dopamino-agonisti) per la cura della malattia di Parkinson e della sindrome delle gambe senza riposo, in presenza di una specifica predisposizione su base neurologica, non prevedibile a priori, a sviluppare questo effetto collaterale.
Spirito marcatamente competitivo, tendenza a lavorare molte ore al giorno senza averne realmente bisogno né essere obbligato a farlo (workholism), irrequietezza/iperattività, tendenza ad annoiarsi in fretta.
Scarsa consapevolezza della dinamica e delle basi matematiche dei GIOCHI D'AZZARDO, con conseguente sovrastima delle probabilità individuali di vittoria e/o convinzione di poterle aumentare con strategie specifiche.
Esposizione a un'elevata offerta di possibilità di gioco e scommesse di soggetti sensibili o predisposti alla LUDOPATIA, specie se associata a messaggi fuorvianti in merito alle effettive possibilità di vittoria o comunque, più o meno velatamente, istiganti a giocare in modo eccessivo.



Giocando on-line, scommettendo su sport, roulette, poker e quant’altro, ci si può imbattere in una malattia, la Ludopatia, causata dalla dipendenza da gioco d’azzardo. Questo infatti può minare o addirittura sconvolgere la vita di chi purtroppo si trova ad affrontarlo, andando ad intaccare i rapporti con i familiari o comunque con chi gli sta intorno, o ad interferire con il lavoro portando così alla catastrofe finanziaria. Può portare un uomo a fare cose che mai avrebbe pensato di fare come rubare soldi per poter continuare a giocare o per pagarsi i debiti accumulati. Nonostante le evidenti difficoltà e la gravità del problema, uscirne è possibile, e lo si può fare grazie soprattutto al giusto aiuto e a tanta fora di volontà, e tenendo sempre presente che il primo passo per riottenere la propria vita e liberarsi da questo male, e riconoscere di averlo.

Se si comincia ad essere preoccupati per il gioco d’azzardo, se si comincia a spendere sempre più tempo e denaro su scommesse o a rincorrere le perdite, è bene tenere sempre a mente che si può avere un problema anche se non è del tutto fuori controllo, e che quindi anche questo comportamento è di fatto un problema di gioco.

La dipendenza da gioco d’azzardo, a differenza di altre dipendenze come quella da droga o da alcool, non presenta particolari campanelli d’allarme come possono essere ad esempio segni evidenti o sintomi fisici e per questo motivo viene definita come “malattia nascosta”.

È comunque possibile tracciare delle linee guida che permettano un’autovalutazione e l’individuazione di particolari segnali d’allerta. Si può affermare ad esempio che si ha un problema di gioco se:

Si sente l’esigenza di nascondere agli altri il proprio volume di gioco per paura magari di un giudizio poco piacevole o perché li si vuole sorprendere con vincite importanti.

Se si hanno difficoltà nel controllare il proprio volume di gioco, ovvero se non si è in grado di gestire le proprie giocate smettendo quando si vuole ed arrivando a giocare fino all’ultimo centesimo nel tentativo di riguadagnare gli importi perduti.

Segnale d’allarme imminente indice di una dipendenza ormai evidente, si ha quando si tenta poi di recuperare gli importi scommessi non solo con i propri soldi ma anche con soldi che in effetti non si hanno, magari con carte di credito o con debiti veri e propri, o che magari erano destinati ad altre cose, decisamente più importanti, come ad esempio pagare bollette o per comprare cose ai propri figli. L’idea di cui bisogna sempre diffidare è che per riguadagnare i soldi persi sia necessario giocare ancora e magari importi ancora più alti, e di fatto, è proprio questa condizione che spinge il giocatore verso l’inventabile baratro.

Familiari ed amici sono preoccupati per te. Trovare aiuto nella famiglia e negli amici è un ottimo punto per iniziare a guarire da questo male, ascoltandoli ed evitando di rinchiudersi in guscio di indifferenza, ma soprattutto analizzando con occhio oggettivo e freddo gli effetti che il gioco comporta sulla propria vita.

Chiedere aiuto a qualcuno non è mai un segno di debolezza, semmai lo è di grande forza.

Uno degli aspetti più rilevanti che spinge un individuo verso il gioco d’azzardo patologico e compulsivo è la voglia di scappare da alcune sensazioni sgradevoli legate a fattori della vita quotidiana, come ad esempio litigi con il coniuge o con un collega, serate trascorse da soli o il normale stress accumulato durante le faticose giornate di lavoro. Quando infatti ci si sente afflitti da sensazioni del genere si è portati a pensare che con una serata al casinò ci si possa risollevare il morale e che si possano contrastare, senza considerare le conseguenze di un simile atteggiamento, quelle spiacevoli sensazioni. Esistono però modi decisamente meno pericolosi e molto più efficaci per combattere simili stati d’animo, come ad esempio coltivare nuovi hobby, la meditazione o trascorrere più tempo con i propri amici.



Uno dei metodi più efficaci infatti per smettere di giocare, consiste proprio nel trovare modi alternativi per gestire simili spiacevoli sensazioni, modi che tra l’altro accompagneranno l’individuo anche dopo aver superato il problema, quindi anche dopo aver smesso di giocare, è che gli permetteranno di affrontare con nuova forza e vigore i vari momenti difficili della vita, evitando di cadere in altre spiacevoli e pericolose trappole come quella del gioco d’azzardo. È quindi fondamentale spendere del tempo nella ricerca di queste nuove abitudini, in modo da fortificare se stessi e migliorare la qualità generale della propria vita.

Ogni giocatore comunque resta un caso unico e di fatto necessita di un programma di recupero personalizzato che gli consenta di utilizzare al massimo le proprie risorse e di superare quindi il difficile ostacolo. Il primo passo da compiere come detto più volte, resta sempre e comunque quello di ammettere di avere un problema e di cercare aiuto anche nelle persone vicine senza alcun timore e senza la paura di dover ritornare su decisioni prese o su rapporti che si credevano ormai definitivamente corrosi, e trovando la forza nel pensiero decisamente confortante che già altri prima hanno combattuto questo male e che già altri lo hanno sconfitto.

Superare una dipendenza da gioco non è mai una cosa semplice, tuttavia grazie all’aiuto di persone competenti o di un gruppo di sostegno ed al sostegno di amici e familiari, è possibile ed alla portata di tutti.

La terapia che permette di uscire dal tunnel del gioco d’azzardo si basa sul cambiamento di quei comportamenti di gioco poco “salutari” e sull’insegnamento di metodologie utili per affrontare e risolvere i problemi della vita quotidiana, eliminando in questo modo l’esigenza dell’individuo di utilizzare il gioco come unica via d’uscita.

La terapia si concentra sul ricalibrare il cervello, ormai abituato all’idea del gioco come soluzione universale, riportandolo ad una cognizione più vicina alla normalità.

Prima di iniziare a giocare d’azzardo è ovvio che ci si abbaia pensato, e proprio in questo frangente che bisogna armarsi di forza di volontà e chiamare qualcuno di fidato che ci consigli e ci porti a rivalutare la nostra scelta, anche in funzione delle conseguenza che questa comporterebbe sulla nostra vita.
Senza non avrebbe senso parlare di gioco d’azzardo, e proprio per questo motivo si devono eliminare tutte le fonti di denaro utilizzabili, come le carte di credito, e affidare le proprie finanze ad una persona fidata.
Il tempo. Anche questo elemento è essenziale ai fini del gioco, ma può essere facilmente eliminato semplicemente riorganizzando le proprie giornate in funzione di nuove e più sane attività, magari anche in questo caso affiancati da una persona cara, o trascorrendo più tempo con amici e parenti.
Senza una qualunque attività su cui scommettere non vi sono possibilità di giocare, un concetto tanto ovvio quanto fondamentale per guarire. Bloccare siti di scommesse on-line o avvisare luoghi di scommesse che si frequentano dei propri problemi di gioco, è una valida soluzione per contrastare anche quest’ultimo fattore.

Riuscire quindi a mantenere il recupero ed i successi ottenuti fino a quel momento è di fatto la sfida più grande, e per riuscire ad affrontarla nel migliore dei modi, l’individuo deve sempre tenere bene a mente che i motivi che lo hanno portato al gioco d’azzardo restano anche dopo essere guarito, ma che esistono validissime e sane alternative in grado di facilitare la risoluzione degli stessi problemi e di rendere migliore il proprio stile di vita.




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