In passato le origini e l'evoluzione sugli orsi polari erano ancora misteriose o alquanto approssimative, giacché la scarsa presenza di resti fossili nell'Artico non permettevano di avere sufficienti informazioni sulle origini dell'orso polare.
Ma, secondo uno studio del Biodiversity and Climate Reseach Centre, analizzando 14 intronidi 45 individui appartenenti a tre specie differenti (Ursus maritimus, Ursus arctos e Ursus americanus), si è scoperto che la specie bruna e quella bianca si sono diramate in modo simile da una stessa linea evolutiva rispetto a quella nera, quindi l'orso polare risalirebbe a 600 mila anni fa (molto di più rispetto a quanto precedentemente ritenuto, ovvero circa 120-150 mila anni fa).
I primi orsi polari dovevano avere un aspetto assai simile a quello di un Grizzly, ma con le generazioni a venire, la pelliccia degli orsi si schiarì notevolmente, fino a diventare completamente bianca.
L'orso polare, nome scientifico Ursus maritimus della famiglia Ursidae, è un grande carnivoro che vive in tutte le regioni artiche ed il suo aerale è limitato solo dalla presenza del ghiaccio. La maggior parte della popolazione vive infatti tra i ghiacci annuali della piattaforma continentale e nelle isole e gli arcipelaghi che circondano il polo.
Le nazioni maggiormente interessate alla sua presenza sono: Canada, Groenlandia, Norvegia, Federazione russa, Alaska e qualche orso è possibile trovarlo anche in Islanda.
Gli orsi polari sono maggiormente concentrati nelle zone dove l'acqua è bassa o dove le correnti rendono il mare ricco di cibo. Prediligono inoltre le zone della banchina dove si formano o dove è possibile fare delle crepe, che altro non sono che degli accessi al mare, suo territorio di caccia.
L'orso polare è un animale dal corpo dalla forma arrotondata tale da rendere minima la dispersione di calore. Sotto la pelle ha uno strato di grasso spesso 10 cm che trattiene il calore del corpo così come la pelle nera assorbe anche le minime quantità di calore. Anche la pelliccia è un elemento importante per la sopravvivenza dell'orso polare: è per lo più di colore bianco ma può essere anche giallastra soprattutto d'estate o assumere tonalità grigie o marroni a seconda della luce ed è formata da lunghi peli molto fitti che ricoprono la lanugine sottostante.
Le zampe sono grandi e larghe e questa conformazione ha il duplice vantaggio di favorire il nuoto e di funzionare come delle racchette che consentono all'orso di non sprofondare nella neve. Gli orsi sono animali plantigradi in quanto poggiano tutta la pianta del piede quando camminano.
La testa è relativamente piccola rispetto al resto del corpo ed è caratterizzata da un muso lungo ed affusolato con orecchie piccole e mascelle molto potenti provviste di 42 robusti denti dei quali i due canini sono particolarmente sviluppati.
Hanno un olfatto molto sensibile mentre la vista e l'udito non sono particolarmente acuti.
L'orso polare è un grande viaggiatore in quanto è sempre in movimento alla ricerca di cibo ed è capace di percorrere anche 1000 km lungo la banchisa polare. Sono inoltre abilissimi nuotatori e possono percorrere lunghi tratti sott'acqua alla ricerca del cibo.
Durante il periodo estivo possono rimanere bloccati sulle isole, in conseguenza del disgelo e sopportare il caldo fino al sopraggiungere dell'inverno.
Gli orsi polari sono animali solitari ed i periodi che passano assieme ai loro simili sono solo quelli in cui la madre si prende cura della prole (circa 2-3 anni) e quando si forma una coppia per pochi giorni finalizzata all'accoppiamento. In particolare le femmine con i piccoli tendono a fare vita solitaria e a star lontani dai maschi perchè questi non esiterebbero ad uccidere i piccoli per nutrirsi.
Non sono rare le competizioni tra orsi sia per il possesso della femmina, essendo molto poche e con periodi di estro molto dilatati nel tempo (la femmina per circa 2-3 anni, fino a quando ha i piccoli, non è disponibile ad accoppiarsi) sia per il cibo.
Gli orsi polari sono animali prettamente carnivori ed il loro cibo principale sono la foca dagli anelli (Pusa hispida) ma mangiano e cacciano senza problemi anche le altre specie di foca, compresi trichechi, gli uccelli marini con le loro uova, piccoli mammiferi, pesci ed anche eventuali carogne di foche o di balena.
In pratica il loro cibo di base è il grasso della foca in quanto molto ricco di calorie.
L'orso polare ha diverse modi di cacciare. Un metodo è quello di appostarsi in prossimità dei buchi presenti nel ghiaccio ed aspettare che una foca emerga per respirare. Un altro metodo è quello di avvicinarsi silenziosamente ad una foca che si trova fuori dall'acqua e scattare all'ultimo momento per catturarla oppure un altro modo è semplicemente quello di inseguire la preda in acqua e catturarla.
Le prede una volta uccise vengono subito consumate e le parti che normalmente vengono mangiate sono la pelle ed il grasso mentre il resto in genere viene lasciato. Questi resti sono consumati da altri orsi polari giovani e meno esperti o dalle volpi artiche.
Gli orsi polari hanno la particolarità, una volta finito di mangiare, di pulirsi in modo da non rimanere sporchi di sangue.
Il periodo degli accoppiamenti per gli orsi polari è il tardo inverno e l'inizio della primavera. Il periodo in cui le femmine sono disponibili all'accoppiamento sono molto radi in quanto una femmina non si accoppia fino a quando ha i piccoli da accudire il che la rende disponibile circa ogni tre anni. L'estro dura pochi giorni e durante questo periodo il maschio e la femmina formano una coppia.
Dopo che si è accoppiata la femmina di orso polare inizia il periodo di gestazione che varia da 195 a 265 giorni e costruisce una tana, in genere nella neve, dove far nascere ed allevare i piccoli. La tana viene costruita entro 8 km dalla costa e durante la gestazione la femmina mangia a tal punto da arrivare a raddoppiare il proprio peso.
I cuccioli nascono tra il mese di novembre e gli inizi di gennaio e la madre rimarrà con i piccoli senza mai separarsene fino al mese di aprile. In genere i cuccioli sono due e pesano alla nascita circa 1/2 kg. Pur essendo così piccoli, grazie al latte materno particolarmente grasso, raggiungono rapidamente i 10-15 kg all'arrivo della primavera, periodo in cui lasciano la tana.
Le madri sono particolarmente ligie nelle cure parentali della prole e rimangono con i piccoli fino a quando non hanno raggiunto l'età di 2-3 anni.
La maturità sessuale di un orso polare viene raggiunta non prima dei 5-6 anni di età.
L'orso polare non ha predatori ad eccezione dell'uomo e degli altri orsi polari. I maschi possono anche uccidere i piccoli se li incontrano lungo la loro strada per nutrirsene.
L'uomo ha cacciato pesantemente l'orso polare sia per la sua pelliccia che per la sua carne.
L'orso polare è classificato nella Red list dell'IUNC tra gli animali vulnerabili VULNERABLE (VU): considerato quindi un animale ad alto rischio di estinzione in natura. E' stato stimato che si avrà una riduzione della sua popolazione di oltre il 30% nel giro di 3 generazioni (circa 45 anni) a causa della forte riduzione del suo habitat. Infatti gli orsi polari per sopravvivere hanno necessità dei ghiacci pertanto una loro qualunque variazione si riflette inesorabilmente sulla popolazione di questo grande carnivoro.
Sono state ipotizzate 19 sottospecie di orso polare per una popolazione totale presente di circa 20.000 - 25.000 esemplari in tutto il mondo.
Mentre le altre specie di orso hanno dimostrato di essere in grado di adattarsi ai mutamenti climatici che comportano cambiamenti nei loro habitat naturali, gli orsi polari sono troppo specializzati per riuscire a sopravvivere a tali cambiamenti. Altri fattori negativi che possono influire sulla loro popolazione sono l'inquinamento, che oramai ha raggiunto il polo (parliamo delle piattaforme petrolifere della Russia, dell'Alaska e del Canada): basti pensare ad esempio all'avvelenamento del loro cibo principale, le foche in quanto il grasso della foca è molto ricettivo nei confronti degli agenti inquinanti.
C'è inoltre da tenere in considerazione il fatto che purtroppo alcune nazioni consentono ancora, nel terzo millennio, la caccia per sussistenza alle popolazioni indigene. Ciò avviene in Alaska (Stati Uniti), in Canada, in Groenlandia mentre sia la Norvegia che la Russia l'hanno vietata anche se in Russia, dopo la caduta dell'Unione Sovietica è considerevolmente aumentato il bracconaggio. In Canada addirittura viene permessa la caccia per sport (giustificandola come sostenibile!) e purtroppo anche la Groenlandia si appresta a seguire la stessa strada.
Se la situazione continuerà a rimanere tale, è stato stimata la scomparsa dell'orso polare nel giro di 100 anni.
Gli orsi polari si trovano nella Appendice II (specie a rischio) del CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) .
Gli orsi nei secoli passati sono stati pesantemente cacciati dalle popolazioni indigene per ricavarne pelliccia e carne cosa che purtroppo è ancora consentita in alcune zone per motivi di sussistenza.
Gli orsi polari sono sempre stati visti come degli animali pericolosi per l'uomo anche se, a meno che l'uomo non lo ricerchi, le possibilità di incontrarsi sono molto rare visto la bassa densità di popolazione degli orsi e dell'uomo nelle zone da loro frequentate.
Recenti studi hanno dimostrato che l'orso polare accoppiandosi con l'orso bruno da origine ad una prole fertile. Questo fa pensare che l'orso polare si sia in qualche modo evoluto dall'orso bruno.
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