sabato 22 agosto 2015

L'ORCA

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Le orche, con la loro enorme mole, sono in grado di portare attacchi a qualsiasi animale marino. Lo stesso nome anglosassone, killer whale, significa balena assassina, nome appioppato dai balenieri all’orca perchè uccideva balene e balenottere e sottraeva quindi loro una preziosa fonte di ricchezza, come se i balenieri stessi non fossero dei killer. Sono stati documentati attacchi da parte dell’orca ad altri cetacei, a squali compreso il temibilissimo squalo bianco (probabilmente per difesa), a otarie, a trichechi, a pinguini e naturalmente ad un numero imprecisato di specie di pesci e invertebrati, sopratutto cefalopodi. Sono noti anche attacchi ad animali terrestri come l’alce (Alces alces). Nessun attacco è stato mai apportato all’uomo, se non in sei casi e tutti in cattività e uno dubbio, risalente al 1972 in mare aperto.
In natura le orche hanno avvicinato spesso l’uomo, ma non vi è mai stato nessun caso documentato di attacco. Eppure continuiamo a relegare le orche dentro vasche piccolissime, ben 41 nel corso del 2009 e i media continuano a chiedersi del perchè accadono tragedie e tralasciano il fatto che un’orca in una vasca non dovrebbe affatto esserci. Un orca in un ambiente confinato, pur nata in cattività, non potrà mai soddisfare alcune delle caratteristiche etologiche, fisiologiche ed ecologiche che le appartengono. Il tasso di mortalità in cattività varia, a seconda delle fonti, tra il 6 e l’8% all’anno.

L’orca (Orcinus orca), è un mammifero appartenente alla famiglia dei delfinidi, ed è diffuso praticamente in tutti i mari, sebbene la sua distribuzione sia frammentata. La maggior parte degli individui si trova infatti nelle fredde acque del nord Pacifico. A volte si trova negli estuari e può risalire i fiumi.

Normalmente però l'orca preferisce vivere nelle acque fredde del Polo Nord dove, in estate, caccia tra i banchi di ghiaccio. Solo alcune popolazioni migrano di estate verso l'equatore, in maniera molto simile alle balene grigie che migrano vicino alle coste statunitensi.
Eccezionalmente sono stati notati esemplari nel Mediterraneo. È difficile intuire il numero di individui nel mondo: le stime considerate più attendibili parlano di 100.000 esemplari totali, di cui 70-80 000 solo nell'Artide.
Il distacco filogenetico in una specie autonoma è avvenuto per i tassonomisti circa 5 milioni di anni fa. L'aggettivo orcino significa invece demone proveniente dall'inferno: Orco per i Romani era un dio sotterraneo.
Hanno una dieta molto ampia, anche se singole popolazioni sono specializzate in particolari tipi di prede. Alcune si nutrono esclusivamente di pesci, e altre cacciano altri mammiferi marini come leoni marini, foche, balene e delfini e uccelli come pinguini anche di grosse dimensioni. Le orche sono considerate predatori all'apice della piramide alimentare, non avendo dei predatori naturali. Presentano tecniche di caccia e di comunicazione che spesso sono tipiche di una singola popolazione.
Il peso di un maschio di orca può arrivare fino a 10 tonnellate, mentre il peso di una femmina può raggiungere circa le 7-8 tonnellate. La lunghezza è di 5-9 metri per il maschio e 4,6-8 metri per la femmina. L'orca è il mammifero marino che può nuotare più velocemente e può raggiungere la velocità di 55 km/h. La sua velocità è data soprattutto dalla potente spinta della sua coda muscolosa.



L'orca vive normalmente in gruppi composti dalla femmina, i suoi piccoli, femmine più anziane e sterili e un maschio adulto. Questa è una famiglia base matrilineare chiamata anche pod.
Tutti i componenti di questa famiglia comunicano tra loro attraverso suoni di vario genere e ogni pod ha il proprio linguaggio. L'orca ha un organo specifico posto sulla fronte che può usare come sonar. Tutti gli oggetti colpiti dalle onde sonore rimandano un'eco che le orche percepiscono come un animale o come una roccia da evitare.

Una femmina di orca può riprodursi con maschi anche di diversi pod. Allora i maschi, non potendo riconoscere i figli, si occupano di tutti quelli presenti nel loro gruppo.
Dopo circa 1 anno e mezzo di gestazione la femmina partorisce un solo piccolo, di norma nelle acque basse, e lo porta subito vicino a uno dei suoi parenti.
Per ogni femmina l'intervallo tra un parto e l'altro va dai 3 agli 8 anni, soprattutto a causa delle prolungate cure parentali.

La maturità sessuale avviene nella femmina a 10 anni (quando è lunga dai 4,6 ai 4,8 metri); il maschio invece matura a 16 anni e 5,8 metri di lunghezza.

Le orche sono animali fortemente sociali, e la caccia coinvolge tutto il gruppo. Il tipo di prede dipende dalle abitudini del gruppo: popolazioni dette residenti, sono stanziali e si nutrono essenzialmente di pesci; le transienti invece cacciano soprattutto mammiferi marini come foche, leoni marini e addirittura cuccioli di balene. Durante la caccia le transienti diventano molto silenziose, per cogliere di sorpresa le loro prede, ma l'attacco è ben coordinato e ogni individuo ha un preciso ruolo.

Rientrano nella loro dieta anche pinguini e altri uccelli marini. Nel 1988 in mare aperto è stato scoperto un nuovo tipo di popolazione detto Offshore, che viaggia in gruppi di circa 60 esemplari, distinto geneticamente dai transienti e dai residenti. È poco conosciuto, anche se le femmine Offshore si riconoscono perché hanno strisce che circondano le pinne. Le due popolazioni di residenti e transienti qualora frequentino lo stesso ambiente marino, evitano contatti reciproci.

Alcune popolazioni hanno sviluppato delle tecniche peculiari di caccia. Ad esempio le orche argentine si radunano in febbraio di fronte alle spiagge dove si riproducono i leoni marini per cacciare i cuccioli ancora inesperti. La tecnica è semplice: un individuo nuota di fronte alla spiaggia con la pinna dorsale ben visibile sopra la superficie del mare facendosi quindi notare, un altro individuo tenendosi sott'acqua, incrocia dalla direzione opposta. Se ci sono cuccioli distratti che riposano sulla battigia, l'orca che si è tenuta nascosta, con una impressionante rapidità, nuota verso la spiaggia cercando di catturare la preda. In quest'impresa l'animale si spiaggia, ma con decisi movimenti del corpo scivola indietro riguadagnando il mare e portando con sé l'eventuale preda.



Nei loro viaggi per mare le orche vengono spesso in contatto con altri grandi predatori del mare. Sono stati documentati scontri con esemplari di squalo mako, tigre e Squalo Bianco. In genere questi due predatori tendono ad evitarsi (c'è anche da tener conto che l'osservazione nei mari non è certo completa, registra solo una minima parte dei casi). L'8 ottobre 1997 nei pressi delle Isole Farallon fu filmato lo scontro tra un'orca di circa 6 metri ed uno Squalo bianco lungo poco più della metà.

Verso la fine del 2009, la biologa marina Ingrid Vissen e il suo squadra ha documentato con diverse foto il comportamento predatorio di alcuni branchi di orche a largo della Nuova Zelanda a danno di grossi esemplari di squalo Mako e Bianco. L'Orca attacca e uccide anche il Tricheco. L'unico animale in grado di sopraffarla è un Capodoglio adulto che grazie alla sua capacità d'immersione riesce a sfuggirle. Esemplari non ancora maturi possono invece rientrare nella dieta dell'orca stessa.

Le orche effettuano il breaching, lo spyhopping, il lobtailing e il logging. Il breaching consiste in un salto con il corpo completamente fuori dall’acqua. Si ritiene che tale comportamento sia utile per svariate ragioni, per esempio durante la caccia per raggruppare i pesci, oppure per liberarsi dai parassiti, o ancora semplicemente come attività ludica. Lo spyhopping consiste nell’emersione completa della testa ma non del resto del corpo, come per osservare un area sopra la superficie del mare. Il lobtailing o tail slapping indica un forte "schiaffo" dato sull’acqua con la pinna caudale mentre il resto del corpo rimane sott’acqua. Infine il termine logging indica uno "schiaffo" sulla superficie dell’acqua effettuato con la pinna dorsale, per cui l’animale ruota il proprio corpo su un fianco. Spesso più individui di un pod lo effettuano contemporaneamente.

L'orca è classificata nella Red list dell'IUNC tra gli animali DATA DEFICIENT (DD): in pratica che non ha a disposizione dati sufficienti per effettuare una valutazione diretta o indiretta del suo rischio di estinzione in base alla sua distribuzione e allo stato della popolazione.

La specie si trova elencata nell'Appendice II della CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d'estinzione, nota semplicemente come "Convenzione di Washington") che include le specie non necessariamente minacciate di estinzione, ma in cui il commercio deve essere controllato al fine di evitare uno sfruttamento incompatibile con la loro sopravvivenza.



LEGGI ANCHE : http://marzurro.blogspot.it/2015/08/il-bagno-con-le-orche.html







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