Erba tagliata e fatta seccare che viene destinata per foraggio. Il fieno bene preparato è di solito verde e ha un profumo variabile a seconda delle qualità delle erbe che lo costituiscono, ma sempre gradevole e accetto al bestiame. Il metodo di raccolta dei foraggi, che ne consente la conservazione allo stato secco, nonché l’insieme delle operazioni di falciatura e di raccolta del fieno costituiscono la fienagione, termine che indica anche il tempo in cui tali operazioni si compiono. Non tutte le erbe sono fienabili, cioè conservano, dopo essiccate, elastici e integri i loro tessuti, come la maggioranza delle buone foraggere. L’epoca più opportuna del taglio viene scelta in rapporto alla quantità e alla qualità del prodotto: il momento in cui meglio si conciliano coincide di regola con l’inizio della fioritura. Il contenuto in acqua dell’erba oscilla fra il 75-85% e nel fieno si riduce al 15-18%. Per limitare il più possibile le perdite di sostanze nutritive occorre ridurre al minimo i tempi di essiccazione.
Secondo le tecniche tradizionali, l’erba tagliata è lasciata sul terreno in strisce o andane, che vengono rivoltate più volte durante il giorno; generalmente l’essiccamento, con buone condizioni atmosferiche, si completa in 3-4 giorni. Il fieno dei prati naturali prende il nome di maggengo se deriva dal primo taglio (più pregiato), agostano quello del secondo taglio, terzuolo, quartirolo rispettivamente quelli del terzo e quarto taglio. Nei paesi umidi si applicano sistemi diversi da quello descritto: secondo il metodo tirolese l’erba tagliata si dispone in mucchietti o fasci sopra sostegni di legno in modo da non farla poggiare a terra. In genere però si ricorre alla fienagione in due tempi, che consistono in un preappassimento in campo del foraggio (fino a un contenuto di acqua del 45-55%) e nella successiva essiccazione artificiale, mediante ventilazione con aria ambiente o riscaldata di 5-10 °C in un apposito fienile. Nello stesso fabbricato il foraggio viene poi conservato: situato al disopra oppure accanto alla stalla o in posizione isolata, può essere ridotto a una semplice tettoia se i foraggi sono compressi in balle. Fieno bruno e fieno verde sono quelli essiccati completamente al sole o leggermente fermentati durante il disseccamento. Febbre da fieno è l’asma bronchiale, quando si accompagna a rialzo termico ed è in rapporto con la fioritura delle graminacee
La cultura secolare dei bagni di fieno riavvicina l’uomo moderno alla natura, con tutti i suoi effetti rilassanti, ritempranti e curativi su corpo, spirito e anima.
Requisito principale di un buon bagno di fieno salutare è la qualità del fieno.
Le pubblicazioni scientifiche sottolineano l’effetto positivo e duraturo (di 8-10 mesi) di 7-9 applicazioni di bagno di fieno contro artrosi, sciatica, dolori reumatici, disturbi del sonno e della digestione, condizioni di stanchezza psichica e fisica.
In generale tutti i bagni di fieno sono ben tollerati dalla maggior parte delle persone. Anche chi soffre di allergia ai pollini non avrà problemi: i pollini contenuti nel fieno possono essere controllati grazie all'applicazione di acqua. Solo in rari casi possono presentarsi delle controindicazioni: non sono adatti a chi soffre di problemi cardiaci, problemi circolatori, problemi renali, di malattie della pelle o di enfisema polmonare. Inoltre non vanno effettuati nel periodo della gravidanza e durante l'allattamento.
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