Il maggiociondolo è un piccolo albero caducifoglio (alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti.
Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente.
I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.
I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi.
Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.
Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi.
L'albero è noto anche come falso ebano (o avorniello) in quanto il legno di esemplari molto vecchi poteva essere usato in sostituzione dell'ebano.
Il Maggiociondolo è un albero originario dell'Europa meridionale, dal sudovest della Francia ai Balcani. In Italia è presente in tutte le regioni, escluse le isole. Simile è il Maggiociondolo alpino, che vive a un dislivello altitudinale superiore.
Le parti verdi della pianta e i semi contengono citisina, alcaloide tossico che provoca vomito, diarrea e paralisi respiratoria.
Pianta estremamente VELENOSA IN TUTTE LE SUE PARTI, in particolare i semi racchiusi nei baccelli: i principi tossici sono la cistina, la laburnina, la colina e l’acido malico. Le foglie sono velenose per capre e cavalli mentre non lo sono per i cervi. Conigli i lepri sono invece molto ghiotti della tenera corteccia. L’avvelenamento produce salivazione abbondante, sete, nausea, vomito, diarrea, diminuzione del polso, sonnolenza.
Il sinonimo di Falso ebano e' derivato dal fatto che il legno si ossida facilmente annerendo: questa preziosa caratteristica naturale viene sfruttata spesso dai mobilieri in sostituzione del vero ebano piu' raro e costoso. La tradizione popolare gli assegna il significato di albero scellerato, oltre che per la sua tossicita', anche perche' con i suoi rami molto flessibili si potevano costruire archi potenti e micidiali.
Il nome Maggiociondolo deriva dal periodo di fioritura della pianta (maggio) e dalla peculiare caratteristica dei suoi fiori che si presentano, raccolti in grappoli, di un colore giallo intenso che "ciondolano" dai suoi rami. Il Maggiociondolo, quindi, può assumere anche il significato di benvenuto.
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