Il gipeto comunemente noto come "avvoltoio barbuto" o "avvoltoio degli agnelli", fa parte degli avvoltoi del Vecchio Mondo, ed è l'avvoltoio di maggiori dimensioni tra quelli nidificanti in Europa.
Il nome latino del genere, Gypaetus, che deriva dal greco gyps (avvoltoio) e da aetos (aquila), sta ad indicare la particolarità della specie. In volo quello che spicca maggiormente sono le ali strette ed appuntite, e la coda lunga e cuneiforme, che gli conferiscono più l’aspetto di un Corvo imperiale o di un gigantesco falcone che non quello di un avvoltoio.
Come altri avvoltoi è un necrofago, cioè si nutre principalmente di carcasse di animali morti, ed ha una dieta estremamente specializzata, nutrendosi in particolare delle ossa e del midollo osseo. Un comportamento tipico è quello di lasciar cadere le ossa di carcasse da grandi altezze, per frantumarle e quindi nutrirsene.
La struttura morfo-funzionale lo rende una specie molto caratteristica: pur essendo inserito nel gruppo degli avvoltoi, mostra caratteri tipici dei rapaci predatori che lo discostano dagli altri rappresentanti del gruppo a cui appartiene, avvicinandolo soltanto al Capovaccaio (Neophron pernopterus). Differisce, ad esempio, dagli altri avvoltoi per i suoi artigli, ancora adatti al trasporto della preda (come i rapaci) e non specializzati per la necrofagia, come ad esempio quelli del Grifone (Gyps fulvus).
Lo studio delle specie estinte e di quella attuale rivela comunque una progressiva evoluzione verso la necrofagia con perdita delle capacità predatorie e modificazione della struttura del becco (non più adatto a strappare la carne) e delle zampe (non più utilizzabili a scopo offensivo).
Gli abiti stagionali e sessuali non sono differenziati; la femmina è leggermente più grande del maschio ma tale differenza è difficilmente apprezzabile in natura. L’aspetto degli adulti è fortemente contrastato con parti inferiori, testa e collo chiari, da bianchi a rossastri, e parti superiori scure, grigio-ardesia. Le ali e la coda sono grigio-scuro. La testa, interamente piumata è molto caratteristica per la presenza di ‘‘baffi’’ neri e rigidi che scendono ai lati del becco, di redini nere, e per la colorazione giallo chiaro dell’iride e rossa dell’anello perioculare. I giovani, soprattutto in volo, evidenziano un aspetto meno slanciato rispetto agli adulti, dovuto alla maggior lunghezza delle remiganti secondarie e ad una maggiore ampiezza della coda; questo consente loro di avere un minor carico alare e quindi di volare più lentamente e con maggiori possibilità di manovra. Il piumaggio dei giovani, inoltre, è più scuro rispetto a quello degli adulti: quasi completamente bruno, con capo nerastro.
Nell'adulto il colore del piumaggio presenta un netto contrasto tra le parti ventrali e la testa, chiare, e le parti dorsali e le ali, scure.
Le penne timoniere e le penne copritrici delle ali e del dorso, pur essendo di colore grigio scuro, sono dotate di un rachide biancastro che produce delle sfumature chiare.
Sul capo, costantemente bianco, spiccano i ciuffi di vibrisse nere che circondano l'occhio e scendono fin sotto il becco a formare una specie di "barba".
L'iride è gialla ed è circondata da un anello perioculare membranoso di colore rosso che diventa particolarmente evidente nei momenti di eccitazione.
Una caratteristica particolare del piumaggio dell'adulto è il colore ruggine del petto e del ventre, che non è di origine biologica, ma assunto dall'ambiente esterno.
Sulle cause di tale colorazione sono state formulate diverse ipotesi, la più accreditata delle quali la attribuisce al contatto degli uccelli con minerali contenenti sali di ferro. È stato osservato che il Gipeto adulto è attratto dagli accumuli di terra o sabbia umida rossastra, nei quali compie tipici "bagni" cospargendo le parti ventrali del proprio piumaggio con tali sostanze: la pigmentazione verrebbe ottenuta grazie a questo comportamento, il cui significato è ancora ignoto.
I giovani hanno un piumaggio completamente scuro, tranne le penne del dorso che possono presentare apici biancastri di varia estensione. Essi assumono l'abito adulto verso i 6–7 anni di età, quando raggiungono anche la maturità sessuale, dopo aver attraversato una serie di più fasi con colorazioni intermedie.
Può essere allevato ed addestrato dall'uomo, resta comunque un animale difficile da reperire ed usato solo in esposizioni di una certa importanza. Inoltre anche in paesi dove il possesso del Gipeto non sia proibito da esplicite leggi resta piuttosto discutibile (come in altri casi) impiegare in falconeria una specie così rara e minacciata.
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