sabato 4 luglio 2015

LA FRAGOLA



Le fragole sono i frutti (in realtà si tratta di un frutto aggregato) delle piante del genere Fragaria a cui appartengono molte specie differenti.
Si intende la parte edule della pianta: anche se le fragole sono considerate dei frutti dal punto di vista nutrizionale, non lo sono dal punto di vista botanico: i frutti veri e propri sono i cosiddetti acheni ossia i semini gialli che si vedono sulla superficie della fragola. La fragola viene considerata come un frutto aggregato perché non è altro che il ricettacolo ingrossato di un'infiorescenza, posizionata di norma su un apposito stelo.

La pianta, al di fuori del sistema riproduttivo, ha sistemi di moltiplicazione non sessuale, come lo stolone, ramificazione laterale radicante per mezzo della quale può produrre nuovi cespi che sono di fatto cloni dello stesso individuo vegetale. Le fragole oggi comunemente coltivate sono ibridi derivanti dall'incrocio tra varietà europee e varietà americane.

La Specie di fragole più diffusa è la Fragaria per ananassa o fragola da orto/giardino, ottenuta dall'incrocio tra la Fragaria virginiana nord americana e la Fragaria chiloensis o cilena.
La domanda commerciale e le primissime colture di fragole si sono sviluppate a partire dal XVII secolo d.C. (anche se le prime citazioni letterarie di trapianti dal selvatico risalgono al XIV secolo). Inizialmente, gli scambi commerciali non interessavano la Fragaria ananassa (prodotta a partire dalla seconda metà del XVIII secolo), bensì la Fragaria vesca o fragola di bosco. Successivamente, tra la gran Bretagna e la Francia, l'ibrido ananassa rimpiazzò efficacemente tutte le colture di fragole di bosco aumentandone la resa, la resistenza e la produzione complessiva.
Le fragole sono frutti di dimensioni ridotte (circa 8-10 volte più piccole di una mela ma 3-4 volte più grandi di una mora); in piena maturazione si presentano di colore rosso vivo e pigmentato di giallognolo-verdino (colore conferito dai numerosissimi e piccoli acheni esterni, comunemente scambiati per semi). L'aroma e il gusto dolce delle fragole sono caratteristici e le rendono uno dei i frutti più graditi e commercializzati sull'intero pianeta.
Le fragole possono essere consumate fresche, surgelate, essiccate, in confettura, frullate, sciroppate e come succo di frutta o sciroppo liquido; inoltre, rappresentano un ingrediente molto utilizzato nella formulazione di gelati, torte e dessert.

Le varie sottospecie e varietà di fragole coltivate variano l'una dall'altra per: dimensioni del frutto, colore, sapore, forma, grado di fertilità, stagione di maturazione, resistenza alle malattie e costituzione della pianta. Nella maggior parte delle fragole i fiori appaiono ermafroditi, ma la loro funzione è solamente maschile o femminile, mai entrambe. Generalmente le fragole non vengono mai prodotte per semina (poco conveniente), bensì per trapianto dei "figli", ovvero spezzoni di rami che partono dalla pianta madre e sviluppano le radici. La procedura può essere di tipo plasticoltura annuale (con aratura al termine di ogni stagione) o perenne, con recisione e reimpiego dei "figli". E' anche presente una minor produzione in serra durante il periodo invernale.
L'utilizzo di fertilizzanti (azoto, fosforo e potassio) è sempre necessario, ed applicato in due momenti ben distinti: alla conclusione del ciclo produttivo e prima dell'inizio del seguente. I parassiti più pericolosi per le fragole sono: lumache, falene, mosche della frutta, coleotteri, acari e afidi; le malattie fungine più comuni delle foglie sono invece: oidio, ruggine, perenospora e muffe mucillaginose, mentre i frutti possono essere aggrediti dalla muffa grigia e le radici da verticillum e nematodes.

La fragola predilige le zone temperate dell’emisfero settentrionale, le Ande e alcune isole dell’emisfero australe. Il suo nome scientifico è Fragraria e deriva dal vocabolo latino fragrans (fragrante), proprio in virtù dell’aroma intenso sprigionato dai suoi frutti, soprattutto quelli che crescono spontanei nei boschi. La fioritura può avvenire in diverse stagioni, secondo le specie e le varietà.

Il terreno ideale per la coltivazione delle fragole deve essere soffice, piuttosto acido e misto a sabbia: questa pianta non è difficile da coltivare ma presuppone alcuni importanti accorgimenti: innanzitutto il terreno sul quale si coltiva deve essere esposto al sole e va continuamente “sarchiato” (processo tramite il quale l’acqua viene indirizzata sul terreno con lo scopo di tenerlo morbido) e ripulito da erbe infestanti. Inoltre la concimazione iniziale deve essere molto abbondante (viene eseguita con letame posto in profondi solchi, precedentemente tracciati). Infine la “pacciatura” che avviene stendendo sul terreno un telo plasticato e forato: a seguito di questo trattamento, le piantine possono usufruire di quel tepore a loro congeniale per offrire il massimo del gusto; la copertura in plastica inoltre, impedisce che il frutto, giunto a maturazione, venga a contatto con la terra. Generalmente le piantine vengono sistemate in cassette lunghe 40 cm circa e disposte in file parallele, distanti circa 30 cm tra loro. Devono “riposare” per tutto l’inverno (se non vengono coltivate in serra) e la raccolta avviene generalmente dalle prime ore della mattina al tramonto, quando le fragole si presentano asciutte. Un fragoleto produce in modo attivo per circa 3 anni e successivamente bisogna spostare la coltura, rinnovando le piante.

Quando ci si reca da un fruttivendolo per acquistare le fragole, occorre controllare innanzitutto che siano piuttosto dure, che il picciolo sia ben attaccato e che il colore rosso risulti uniforme e non troppo scuro: in quel caso la fragola è eccessivamente matura e va consumata al massimo entro 48 ore; diffidare, quindi, di quelle che presentano parti bianche o verdi, segno evidente, al contrario, che il frutto è ancora acerbo. Se invece si acquistano in vaschetta, fare attenzione agli esemplari ammaccati o ammuffiti. Le fragole sono facilmente deperibili ed è quindi opportuno conservarle in frigorifero, nello scomparto meno freddo, per 2-3 giorni al massimo, possibilmente su vassoi di cartone o lasciate nel cestino in cui sono state acquistare, in modo che circoli l’aria.

Le foglie giovani della Fragaria, sono utilizzate a scopo alimentare nella preparazione di minestre di riso, o per sostituire gli spinaci, dando alle pietanze caratteri rinfrescanti, mentre i cinesi le utilizzano per preparare un tè particolarmente aromatico e squisito, caratteristico nel colore.

Purtroppo, attualmente le fragole coltivate che il mercato ci offre sono certamente belle da vedere, ma mostrano chiare differenze organolettiche, in sapore e profumo con i frutti spontanei del sottobosco, che sono piccoli e meno polposi, ma certamente più gustosi, mentre le varietà che crescono negli orti e nei giardini producono fragole più succose, ma meno aromatiche.

Una curiosità: nel XVI secolo in Inghilterra, si attribuiva alle fragole il potere di aumentare la fecondità delle donne, probabilmente per il grande potere afrodisiaco, che non manca loro.

Dotate di un buon contenuto calorico a causa dell'elevato tenore zuccherino, le fragole rappresentano una eccellente fonte di vitamina C e di flavonoidi. Della famiglia dei flavonoidi fanno parte gli antociani, i quali sembrerebbero essere responsabili delle potenziali caratteristiche anti-infiammatorie delle fragole.

Dal punto di vista salino, le fragole contengono ottime quantità di potassio e manganese, mentre per quel che concerne le vitamine si evidenziano notevoli concentrazioni di acido folico ed acido ascorbico (vit C). Quest'ultima molecola è uno dei principali costituenti antiossidanti delle fragole, il cui potere viene ben supportato dai flavonoidi (polifenoli), in particolare dalla fisetina. Si tratta di un flavonolo pigmentoso ampiamente studiato dalla comunità scientifica in diversi contesti patologici; l'interazione tra la fisetina delle fragole e l'organismo umano è stata osservata in caso di: malattia di alzheimer, diabete mellito tipo 2, ipercolesterolemia ecc. I risultati sono ancora in via di chiarimento ma è verosimile che possa vantare proprietà: antiaging, anticancerose, antiossidanti, antinfiammatorie ed antivirali; tuttavia, non è da escludere che possa nascondere effetti collaterali come l'incremento del rischio di malattie nel feto (tipo leucemia, a causa dell'interazione con gli acidi nucleici).
Le fragole sono anche alimenti potenzialmente allergizzanti; questa forma di ipersensibilità (piuttosto diffusa) si manifesta ordinariamente con sintomi cutanei e della mucosa orale, più raramente con febbre da fieno, dermatite, orticaria e problemi respiratori. Il principio attivo "teoricamente" responsabile delle reazioni avverse è la Fragaria allergen 1, una proteina presente anche nella mela e nella betulla, piante verso le quali si evidenzia una concreta cross-reattività dei soggetti allergici alle fragole. A tal proposito, è stata differenziata una particolare coltivazione (Sofar) che produce fragole prive di  allergeni; questa pianta origina frutti maturi totalmente bianchi (poiché privi di flavonoidi) ed il suo aspetto peculiare si rende vantaggioso anche nella lotta contro infestatori aviari nelle coltivazioni in campo aperto.

Inoltre è particolarmente indicata per combattere il colesterolo: a tale proposito, l’Università di Davis in California sta cercando volontari per testare gli effetti benefici di una dieta regolare a base di questo goloso frutto sulle malattie cardiovascolari, infiammatorie e sul colesterolo e trigliceridi. L’acido salicilico in esse contenuto, oltre a risultare efficace contro la gotta, aiuta a mantenere sotto controllo la pressione e la fluidità del sangue. La fragola ha anche un alto contenuto di fosforo ed è utilizzata per le proprietà lassative, diuretiche e depurative. Le fragole sono anche buone fonti di acido ellagico, che è un efficace anticancro. Sono anche rinfrescanti, diuretiche, depurative e disintossicanti. Contengono infine lo xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili di un alito cattivo.

Le fragole sono vere e proprie alleate della bellezza: essendo costituite per il 90% da acqua, sono povere di grassi e aiutano quindi a drenare i liquidi e ciò rende più bella la pelle proprio per la presenza di particolari enzimi che attivano il metabolismo dei grassi, favorendo il ricambio cellulare. Molto adatte anche per la prevenzione delle rughe quando vengono utilizzate come maschera per il viso (basta semplicemente togliere il picciolo e schiacciarle un po’) rendendo la pelle morbida e vellutata. Come ottenere una maschera nutriente? Mescolando la polpa della fragola con una “dose” di panna o miele fino ad ottenere una crema che va applicata sulla pelle per 20 minuti e poi risciacquata. Le fragole sono anche ottime contro la couperose utilizzando le foglie per impacchi rinfrescanti. Il suo succo invece, aiuta a prevenire le scottature solari e viene utilizzato come ingrediente per composti ad azione schiarente,

Il fiore della fragola è stato paragonato nell’Ottocento all'innocenza e alle virtù della purezza, perché appartiene ad una pianta che nonostante cresca nel sottobosco, tra erbe velenose e animali nocivi mantiene il bianco candore, che produrrà un delizioso e profumato frutto. Frutto che, invece, per il suo colore rosso acceso è il simbolo dell'amore, magari passionale e sospettoso, come quello memorabile che portò Otello a credere che la dolce Desdemona lo tradisse. Il povero Otello, infatti, fu tratto in inganno dal perfido Jago tramite un candido fazzoletto, che riportava un delicato ricamo di minuscole fragole di bosco. E in queste credenze non potevano mancare simbolismi più carnali attribuiti a questo dolce frutto, il Behling la paragona al "piacere sensuale", e Joseph de Siguença attribuiva alla fragola "vanità e piaceri che passano"..


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