Secondo la leggenda, moltissimi anni fa, il re di Spagna ricevette in dono da una principessa una bellissima pianta di arancio, talmente incantevole che il sovrano se ne innamorò follemente.
Un giorno, un ambasciatore chiese al re che gliene donasse un ramoscello, ricevendo però una secca risposta negativa.
Desiderando a tutti i costi quel ramoscello, l'ambasciatore chiese aiuto al giardiniere del re che, di nascosto, prese un ramo della pianta, accontentandolo.
L'ambasciatore, come ricompensa, donò al giardiniere 50 monete d'oro.
Il giardiniere regalò questa somma a sua figlia come dote, consentendole dunque di sposarsi poiché in precedenza nessuno voleva la sua mano, a causa della povertà in cui riversava la famiglia.
Il giorno del fatidico sì la ragazza adornò i suoi capelli con un ramoscello di fiori d'arancio, poiché proprio a quello doveva la sua felicità.
Quando pensiamo ai fiori d'arancio ci colleghiamo senza dubbio al matrimonio, collegandoli ad un momento di gioia dove si gettano le basi per un nuovo nucleo familiare.
Sempre presenti nelle grandi storie d'amore, i fiori sono gli unici "gioielli" consentiti dal Galateo nel giorno delle nozze.
Il galateo vorrebbe infatti che lo sposo consegnasse alla sposa, la mattina delle nozze, un mazzo di fiori.
Tra i fiori più scelti ci sono i fiori d'arancio, simbolo della fertilità oppure si sostituiscono i fiori con alcune gocce della loro essenza tra i capelli della sposa.
Il significato simbolico del bouquet è tutt'oggi molto forte, infatti, alla fine della cerimonia viene lanciato tra le invitate nubili, e chi lo riceve, secondo la tradizione si sposerà entro l'anno.
I fiori d’arancio sono famosi per la loro intensa profumazione e per il loro candore. Sono infatti simbolo di castità e purezza. I fiori d’arancio, come le altre inflorescenze, si formano per differenzazione dell’apice di un rametto le cui foglie hanno perduto la capacità fotosintetica. Molti non sanno che l’albero di arancio (che produce fiori d’arancio) è nato come ibrido, probabilmente tra pompaleone e mandarino ma col passar del tempo si è affermato come specie autonoma, il citrus sinensis della famiglia Rutaceae.
L’arancio, uno degli alberi da frutto più coltivati al mondo, è un sempre verde con chioma tondeggiante che può arrivare a una altezza di circa 8-12 metri. L’arancio produce tantissimi frutti, circa 500 frutti ad albero che possono essere raccolti da novembre fino a maggio-giugno.
L’albero di arancio è solito vederlo in giardini e terrazzi come pianta decorativa dato che non necessita di cure particolari, non a caso ci sono diverse varietà d’arancio pensate con scopi prettamente ornamentali, con dimensioni più ridotte che si adattano tranquillamente alla coltivazione in vaso. L’arancio può essere coltivato in qualsiasi regione d’Italia, non teme il freddo anche se si tratta di una pianta dai gusti mediterranei.
Nel periodo primaverile l’albero presenta dei meravigliosi fiori costituiti da cinque petali bianchi. I fiori d’arancio hanno la caratteristica di rilasciare un intenso profumo e sono conosciuti come i “fiore delle spose”. Questa tradizione pone le sue radici ai tempi delle crociate dove i fiori venivano impiegati per adornare gli abiti delle spose. Si narra inoltre che i cavalieri donavano i fiori d’arancio alla propria sposa come augurio di prosperità. I fiori d’arancio vengono impiegati per la preparazione dei profumi e nella preparazione di alcuni prodotti dolciari come per esempio l’essenza di zagara derivata esclusivamente dai fiori di arancio amaro, la parola “zagara” deriva dall’arabo zahra che significa appunto fiore.
Dai fiori d'arancio si ricava un’acqua che a quanto pare ha notevoli poteri calmanti e antispasmodici, ed è un toccasana quindi per lo stress, per chi patisce gli effetti collaterali dell’ansia, e anche e soprattutto per chi soffre d’insonnia. I fiori d’arancio amaro vengono utilizzati moltissimo in fitoterapia anche per le loro proprietà digestive, stomachiche, febbrifughe e diaforetiche, insomma un ottimo rimedio naturale che agisce efficacemente su più fronti. Per cui l’arancio amato viene utilizzato molto spesso per il trattamento di coliti e della dispepsia, per i disturbi del sonno, per il mal di testa ed è anche particolarmente indicato per il trattamento delle infezioni della pelle e dell’apparato urogenitale. Le parti della pianta che vengono più utilizzate sono senza dubbio i fiori, anche se in determinate preparazioni vengono miscelati con le foglie e la scorza del frutto. I fiori possiamo sicuramente usarli per preparare infusi da utilizzare come sedativi e calmanti.
I fiori d’arancio amaro di solito vengono utilizzati sotto forma di estratti secchi per la preparazione di tisane, decotti e infusi. La dose consigliata per la preparazione degli infusi è pari a 1,5 grammi di fiori per ogni tazza d’acqua. E’ importante non assumerne troppo perché potrebbero anche esserci effetti collaterali, tra cui gli effetti tossici a livello cardiaco. Inoltre i fiori d’Arancio sono assolutamente controindicati in gravidanza e allattamento. Inoltre i soggetti cardiopatici, diabetici, obesi o ipertesi, prima di assumere tisane e infusi a base di questa pianta, dovrebbero chiedere consiglio al medico.
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