La Strada Statale 33, nota come Via del Sempione, affascina per la sua storia e per la bellezza dei paesaggi che lungo il suo percorso si susseguono. La sua costruzione fu ordinata nel 1800 da Napoleone Bonaparte, come parte della lunga strada che avrebbe collegato Milano a Parigi. Per costruirla vennero uniti e ingranditi molti antichi sentieri, mentre alcuni tratti furono creati dal nulla.
Le sue origini, però, risalgono al 196 d.C., anno in cui l'Imperatore Settimio Severo tracciò lungo questa strada una mulattiera che terminava nei pressi del confine, non consentendo il collegamento con Octodurus, l'odierna città di Martigny, capitale della Civitas Vallensium romana. Cessato il dominio di Roma sui territori del Vallese, questa via rimase alquanto trascurata.
Per costruirla vennero uniti e ingranditi molti antichi sentieri e alcuni tratti creati dal nulla, come ad esempio quello tra Somma Lombardo, Vergiate e Sesto Calende, che originariamente era costituito dall'Antica Ducale che transitava nella brughiera della Malpensa e da Somma Lombardo in poi correva parallelamente al fiume Ticino attraversando la brughiera della Garzonera e le colline Corneliane, ma poggiava su un terreno poco stabile per ospitare una strada tanto importante.
Il percorso inizia a Milano partendo dall'Arco della Pace di piazza Sempione (anche se il km 0+000 della progressiva, deciso da Benito Mussolini, incomincia da piazza del Duomo) fatto per l'appunto costruire dallo stesso Napoleone, percorre Corso Sempione, via Plana, via Gassendi,via Gallarate e poi prosegue attraverso i centri abitati di Pero, Rho (di cui evita il centro tramite una variante a doppia carreggiata), Barbaiana di Lainate, Pogliano Milanese, Nerviano, San Lorenzo di Parabiago, San Vittore Olona, Legnano e attraversa Castellanza (intersecando al confine con Legnano la oggi ex strada statale 527 Bustese, che va da Monza fino ad Oleggio).
Attraversa la periferia nord-est di Busto Arsizio, passando poi per Gallarate, Casorate Sempione, un brevissimo tratto di Arsago Seprio, Somma Lombardo, Vergiate (ove interseca la strada provinciale 17 detta del Buon Cammino, che porta a Varese) e Sesto Calende (ove solo nel 1882 venne costruito l'imponente ponte di ferro, sostitutivo del precedente in legno, sia stradale che ferroviario per oltrepassare il Ticino, che caratterizza la città). Prosegue poi in Piemonte (provincia di Novara), dove vi entra alla progressiva chilometrica 56,006, sfiorando Castelletto sopra Ticino, Dormelletto e attraversando la cittadina di Arona (qui interseca la ex strada statale 142 Biellese, che porta a Biella).
Da questo punto in poi il traffico è decisamente ridotto (se si esclude il periodo estivo); i centri successivi sono Meina, Solcio di Lesa, Lesa, Belgirate (ove inizia la provincia del Verbano-Cusio-Ossola), l'importante località turistica di Stresa, Baveno, Feriolo di Baveno e qui rientra nell'entroterra nella val d'Ossola. Il centro successivo è Gravellona Toce, dove interseca la strada statale 34 del Lago Maggiore, che porta a Verbania, Cannobio e in Svizzera a Locarno e la strada statale 229 del Lago d'Orta. Giunti poi alle porte di Ornavasso, incomincia il corso doppio fra il vecchio tracciato e il nuovo, sotto forma di superstrada a doppia carreggiata.
I centri successivi, attraversati però soltanto dal vecchio tracciato della statale (ora denominato strada provinciale 166 della Val d'Ossola), sono Mergozzo, Ornavasso, Premosello-Chiovenda, Vogogna, Piedimulera, Pallanzeno, Villadossola fino a giungere alla città di Domodossola, il più importante centro abitato e capoluogo della vallata. Oltrepassata la città, si passa per il vicino paese di Crevoladossola (da cui comincia la strada statale 659 che porta in Val Formazza, alla grandiosa Cascata del Toce); qui la val d'Ossola termina e la via del Sempione sale verso ovest, per la stretta Val Divedro.
Il primo centro è Varzo e poi, salendo per una valle sempre più stretta e con una strada sempre più tortuosa, affiancata da cascine diroccate e case cantoniere abbandonate, si sfiora Trasquera, leggermente più a monte della strada, ed infine le sue piccole frazioni di Iselle e Paglino, ove si trova il confine di Stato di Iselle.
Qui, al km 144, termina la strada ed entrati in Svizzera, nel Canton Vallese (VS), inizia la strada nazionale 9. Una decina di chilometri più avanti, vi è il piccolo villaggio che dà nome all'intero passo: Simplon Dorf, Villaggio Sempione, in italiano. Dopo altri 10 km circa, salendo ancora, c'è il passo del Sempione (2005 metri); da lì la strada inizia la discesa fino ad arrivare a Briga, nella valle del Rodano.
Da Ornavasso a Iselle di Trasquera il nuovo tracciato della strada statale 33 del Sempione è una superstrada che porta la classificazione di strada europea (E62) ed è la prosecuzione dell'autostrada A26.
Risulta una strada extraurbana secondaria (tipo C) ed è caratterizzata dalla velocità massima di 90 km/h (ad eccezione di una galleria poco oltre l'uscita per Crodo dove vige il limite di 70 km/h) e dalla presenza di rilevatori di velocità. Nel tratto da Ornavasso a Crevoladossola sono in vigore i divieti di circolazione per ciclisti e veicoli di bassa cilindrata tipici delle superstrade, mentre nel tratto recentemente aperto al traffico da Crevoladossola a Iselle non vi sono attualmente restrizioni al traffico. La tratta da Ornavasso fino alla prima uscita per la città di Domodossola è a doppia carreggiata con 2 corsie per senso di marcia, mentre il restante tratto è a carreggiata unica, ma molto scorrevole ed è consentito in più punti il sorpasso.
La prima tratta di detta variante, quella da Ornavasso a Domodossola fu realizzata già nel 1985 (quando ancora l'A26 non giungeva a Ornavasso, poiché venne ultimata quest'ultima nel 1995), mentre la seconda tratta fino a Varzo venne aperta al traffico intorno al 1990 e l'ultima fino a Iselle, comprendente il lungo viadotto che evita il centro abitato di Varzo, venne inaugurata solo nel 2007.
Funge praticamente da collegamento tra la strada statale 33 del Sempione e la strada statale 34 del Lago Maggiore. Ha inizio a Feriolo, nel comune di Baveno e prosegue fino a Fondotoce, nel comune di Verbania.
In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione è passata dall'ANAS alla Provincia del Verbano Cusio Ossola, che l'ha ridenominata con il nuovo nome di strada provinciale 167 Feriolo-Fondotoce.
Molti sono gli aspetti interessanti di questa costruzione "imperiale": dalla strabiliante larghezza di otto metri che caratterizza la carreggiata anche nel tratto alpino all'originale adozione dell'arco di parabola per disegnare le curve, dall'armoniosità nel modellamento altimetrico ai paracarri in pietra.
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