Il nome evidenzia la caratteristica che rende inconfondibile questa pianta: la forma a freccia dell’insieme picciolo-foglia.
In realtà questa specie, come molte altre piante che vivono in condizioni di semisommersione, presenta uno spiccato fenomeno di eterofillia (diversa conformazione fogliare).
Dal fusto tuberiforme ipogeo si sviluppa un ventaglio di foglie (rosetta) inizialmente di forma stretta e allungata (a nastro): sono le foglie primaverili adattate alla vita sommersa e galleggiante, che possono essere confuse con quelle della più comune Mestolaccia; successivamente emergono le foglie dalla tipica forma sagittata, adattate a svolgere le loro funzioni in ambiente aereo. I fiori, osservabili in piena estate, hanno tre caratteristici petali bianchi con forma arrotondata e con tonalità roseo-porporine al centro.
Unisessuali, sono riuniti a verticilli di tre e sono sorretti da un fusto fiorifero che si innalza al di sopra delle foglie. Come normalmente accade, nell’infiorescenza i fiori maschili sono posti in alto e quelli femminili in basso.
La parte perenne della pianta è costituita da tuberi sotterranei di colore bluastro, con funzioni di conservazione/svernamento, immagazzinamento di sostanze nutritive (amidi) e riproduzione vegetativa.
La Sagittaria cresce in ambienti eutrofici, ma è poco tollerante agli inquinamenti di altra natura.
È una pianta perenne erbacea che fa parte della famiglia Alismataceae, nativa della zona umida che si espande in tutte le regioni temperate dell’Europa e dell’Asia, il nord America é la casa di numerose specie del genere Sagittaria e molte di queste producono tuberi commestibili.
Molti appassionati di cibi selvatici hanno sentito parlare di lei ma pochi hanno provato a cercarla, infatti cresce nelle acque, nascosta in profondità nel fango e non cattura l’occhio.
Per essere consumato deve essere prima ben pulito, lavato e pelato per eliminare la buccia che risulta amara in bocca, la parte opposta a dove il tubero è attaccato al rizoma deve essere eliminata.
Dopo essere stato bollito può essere utilizzato nei differenti modi in cui si usa la patata anche se il gusto è differente, infatti il tubero ha un retrogusto amaro.
Dopo una mezzora di bollitura si potrà ottenere una specie di purea, aggiungendo un po’ di latte, burro, sale e pepe si potrà ottenere un purè di tuberi. Si possono anche friggere, usare in torte salate o consumati con i cereali cotti.
Altre parti commestibili sono la punta tenera del rizoma che può essere una verdura abbastanza buona sia cotta che cruda, ricorda il sapore del tubero ma è leggermente più dolce. Dalle tarda primavera sono disponibili anche le foglie che possono essere usate per farne decotti o infusi.
L’ultima parte commestibile della pianta è il fiore che può essere mangiato bollito prima che il fiore si stia per aprire.
LEGGI ANCHE : http://pulitiss.blogspot.it/p/verde.html
asiamicky.blogspot.it/2015/04/oasi-della-bruschera.html
FAI VOLARE LA FANTASIA
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.NON FARTI RUBARE IL TEMPO
I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
http://www.mundimago.org/
GUARDA ANCHE
LA NOSTRA APP
.
Nessun commento:
Posta un commento
Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com .