lunedì 13 aprile 2015

IL MAIALE

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 "L'ha miss al porch' a l'ora" 
(ha messo il maiale all'ombra, ovvero: al chiuso per l'ingrasso e quindi suo consumo in ambito familiare), sottintendeva il raggiunto benessere.
"l'è grass come un porch" 
(di chi è eccessivamente grasso) 
"l'è ignorant come un porch"
(di chi è particolarmente ignorante) 
"l'è sporch come un porch"
(è sporco come un maiale) 
"al màgna come un porch"
(mangia come un maiale sia per quantità che modalità)
"l'è un porch o 'na nìmela o 'na tròia ".
(di chi è particolarmente vizioso).
"Al pians come un gugiol (o ninett)"
(Piange come usa piangere un maiale o maialino al macello)
"Per Sant'Andrea (30 novembre) ciapa al porch per la sea// E ste 'na 'l vô ciapèr las'l ander fin a Nadel//" 
(Per Sant'Andrea, prendi il maiale per il codino/ e se non lo vuoi prendere per quella data, puoi rimandare la sua macellazione sotto Natale) 
"Da Santa Lucia a Nadel/ al vilan al màsa al maiel//"
(Da santa Lucia a Natale il contadino ammazza il maiale).
"Per San Tomè (29 dicembre)/ ciapa al porch per i pe'//"
(Per San Tommaso prendi il maiale peri i piedi, ovvero l'azione di rovesciare il maiale su un fianco dopo averlo legato per le zampe a due a due, prima di macellarlo).
"Per la Santa Epifania/ se al 'nimel a l'n'è mia mort l'è in agunia//" 
(Se per l'Epifania il maiale non è ancora morto, è in agonia).
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno
che maiale! : che sporcaccione!
mangiare come un maiale : avere pessima educazione a tavola

Il suino (Sus scrofa domesticus L.), chiamato comunemente maiale o porco è un suide addomesticato appartenente ai Mammiferi dell'ordine Artiodattili Suiformi. Il maschio si chiama verro e la femmina scrofa, mentre i cuccioli sono detti lattonzoli o anche verretti se di sesso maschile e scrofette se di sesso femminile. È uno degli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall'uomo, anche in ragione dell'ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da articolatissime specifiche lavorazioni delle sue carni, allo sfruttamento delle setole (secondo un antico adagio, del resto, «del maiale non si butta via niente»). Il maiale domestico e il selvatico cinghiale appartengono entrambi a un'unica specie, essendo interfecondi.

Nell'anatomia generale, il maiale domestico non si discosta molto dal cinghiale: come quest'ultimo possiede infatti un caratteristico grugno mobile e adatto a grufolare nel terreno, una pelle spessa e dotata di uno spesso strato di grasso sottocutaneo, la stessa formula dentaria e canini trasformati in zanne.

Le razze più antiche di maiale dovevano essere molto simili ai cinghiali selvatici, come testimoniato per esempio dalle pitture vascolari greche. La selezione artificiale ha tuttavia modificato numerosi caratteri che hanno fatto sì che molte razze attuali presentino aspetti peculiari. In primo luogo, trattandosi di un animale da carne, si è cercato di accelerarne la crescita e di aumentarne il peso: esistono razze con esemplari che raggiungono e superano i 300 kg, ossia più del doppio di un grosso cinghiale maschio adulto.

Anche il colore della pelle e delle setole è diverso da quello del cinghiale: il classico "maiale rosa" altro non è che un animale dalla cute depigmentata, ma esistono anche maiali neri o pezzati. In alcune razze le setole sono assenti o presenti in numero ridotto; possono inoltre essere presenti delle tettole, ovvero piccole protuberanze pendenti nella parte inferiore del collo.

Le orecchie possono essere erette (come, per esempio, nel cinghiale e nella razza Large White, largamente diffusa in tutto il mondo), oppure pendenti in avanti (come nella razza Landrace), a coprire parzialmente il muso. Un carattere esclusivo di certe razze, che conferisce agli animali un aspetto "a siluro", è la presenza di una o due vertebre soprannumerarie; tale caratteristica aumenta la lunghezza dei lombi del maiale, da cui si ricava carne pregiata.

La coda può essere diritta, curvata a punto interrogativo o arrotolata a formare un ricciolo; termina generalmente con un ciuffo di setole più folte.

Le zampe, corte e forti, sono dotate di due zoccoli centrali maggiori e di due "speroni" laterali che, a differenza di molte altre specie di artiodattili, spesso toccano terra e fungono da sostegno. Gli zoccoli possono allargarsi molto, in modo da ampliare la superficie di appoggio quando il maiale cammina in un terreno fangoso, impedendogli di sprofondare.

I maschi possiedono canini molto sviluppati che, tuttavia, a differenza del cinghiale, restano solitamente all'interno della bocca. In molte razze si possono occasionalmente osservare verri con zanne sviluppate; in particolare i maschi dei maialini pancia a tazza hanno spesso zanne lunghe e ricurve sia nella mascella, sia nella mandibola.

I maiali sono molto prolifici: le scrofe possono dare alla luce anche 8-10 suinetti alla volta, che allattano poi contemporaneamente grazie al grande numero di mammelle, variabile fra 10 e 16. I piccoli alla nascita sono poco più grandi di un ratto; solitamente hanno già una colorazione simile a quella degli adulti, ma vi sono casi in cui i piccoli nascono con un mantello striato simile a quello dei cinghialetti, che poi perdono nei mesi successivi.

L'allevamento del maiale pare antichissimo, e raffigurazioni di suoi presumibili progenitori sono anche nei graffiti della grotta di Altamira (ca. 40.000 a.C.). Intorno al 5.000 a.C. si suppone che sia avvenuta la domesticazione in Cina, e tracce di poco più recenti se ne hanno anche in Mesopotamia. Il maiale è sempre stato di vitale importanza nel sistema alimentare dell'uomo e la sua copiosa produzione lo ha reso di generale popolarità. Molte delle caratteristiche morfologiche o comportamentali del maiale sono anzi entrate nella fraseologia comune presso quasi tutte le culture (per lo più in senso spregiativo o offensivo, sino alla blasfemia).

Le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale, ricca di grassi, sono forse all'origine di taluni precetti di alcune religioni (particolarmente di alcune originate in aree calde del Pianeta) che vietano di cibarsene o ne limitano l'assunzione. Il porco peraltro è onnivoro, pertanto nelle aree geografiche desertiche e semidesertiche, contraddistinte da generale scarsità di risorse alimentari, il motivo del precetto religioso che ne vieta la presenza, oltre che la consumazione delle carni e dei sottoprodotti, può essere ravvisato nel fatto che, sul piano alimentare, esso si pone in concorrenza diretta con l'uomo: il suo allevamento pertanto non potrebbe avvenire che a discapito della disponibilità di cibo per la specie umana. Secondo un'altra teoria, il motivo è che il maiale ha bisogno di molta acqua per l'allevamento, e se i ricchi "sprecassero" la poca acqua di quelle regioni per l'allevamento di maiali, non ce ne sarebbe per il resto della popolazione.

La domesticazione del maiale non è profonda, nel senso che il maiale lasciato libero immediatamente rinselvatichisce senza grossi problemi di riadattamento, e può presentare mutazioni morfologiche in tempi sorprendentemente rapidi; del resto, la differenza stessa fra i maiali selvatici ed il maiale d'allevamento è relativa.

La vita del maiale d'allevamento non è lunga. Nei moderni allevamenti nasce in tutti i mesi dell'anno. Le cucciolate sono normalmente da circa dieci - dodici piccoli. Alla nascita il lattonzolo pesa da uno a due chili. La scrofa partorisce due volte all'anno; in realtà la somma delle durate delle due gestazioni è meno di un anno solare. Il periodo di gestazione è di circa 114 giorni che equivalgono a tre mesi tre settimane e tre giorni. Negli allevamenti, per evitare che la scrofa schiacci inavvertitamente i piccoli, essa viene fatta partorire ed allevare la prole in una gabbia che la contiene appena e nella quale non può muoversi liberamente. In natura questo non avviene, poiché i maiali selvatici costruiscono dei giacigli di rami e foglie, che consentono ai piccoli di spostarsi rapidamente, cosa che invece non possono fare sul cemento. Il periodo di svezzamento di norma, negli allevamenti, dura circa un mese.

A seconda dello scopo per cui vengono allevati gli animali, esiste un'importante suddivisione: suino leggero e suino pesante. Il primo viene macellato quando raggiunge al massimo i 100–110 kg di peso vivo, il secondo tra i 150 e i 180 kg (mediamente attorno ai 160 kg). L'allevamento del suino pesante è una realtà specificatamente italiana e molto raramente spagnola (il resto del mondo occidentale alleva solo suini leggeri). La stragrande maggioranza dei suini allevati in Italia segue questa filiera.

La provincia italiana con la più alta concentrazione di suini è quella di Mantova, dove per ogni abitante ci sono in media quattro suini.

Il maiale è ampiamente utilizzato come organismo modello, in particolare per la ricerca inerente alle patologie cardiovascolari. Il maiale, infatti, è anzitutto molto simile all'uomo dal punto di vista genetico. Rispetto ai topi (gli organismi modello d'elezione), inoltre, il suo sistema cardiovascolare è molto più maneggevole e simile a quello umano. Esistono dunque modelli suini per patologie vascolari di grande incidenza nell'uomo come l'aterosclerosi o la restenosi.

I suini sono anche gli organismi di elezione per lo studio e l'applicazione degli xenotrapianti: pur essendo il genoma umano molto più simile a quello dei primati che non a quello suino, il maiale è certamente un animale che, anche grazie alle millenarie conoscenze agrotecniche riguardo al suo allevamento, può essere cresciuto molto più agevolmente delle scimmie antropomorfe.

In varie religioni il maiale riveste un significato trascendente, per il fatto di essere oggetto di prescrizioni alimentari religiose.

Nel giudaismo e nell'islamismo si osserva la prescrizione di non mangiare carne di maiale, considerata impura.

L'origine della prescrizione nella religione ebraica è scritta nel libro del Levitico 11,7-8

«...il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.»
e nel Deuteronomio 14,8

«...anche il porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.»
L'origine della prescrizione nella religione islamica è fondata nei seguenti versi del Corano, Sura II, 173:

«In verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Dio.»
Un caso significativo è la persecuzione di cui furono vittima i giudei dell'epoca maccabeica (Primo e Secondo libro dei Maccabei): la legge istituita da Antioco IV Epifane rendeva obbligatorio mangiare carne suina e molti giudei, tra i quali spicca la figura di Eleazaro, affrontarono la morte per non tradire la legge dei loro padri.

In altre religioni, invece, il maiale può essere un simbolo di fertilità, abbondanza e ricchezza. Si veda ad esempio il mito di Gullinbursti nella mitologia norrena.

Nella religione cristiana non esistono prescrizioni particolari riguardo al maiale; tuttavia in molti paesi a prevalenza cristiana una reminiscenza della reputazione "immonda" del maiale è riscontrabile nel fatto che il nome della divinità o della Madonna associato a quello del maiale costituisce la più diffusa forma di bestemmia.

Esistono popolazioni di maiali rinselvatichite in varie parti del mondo che, laddove condividano l'ambiente con cinghiali selvatici con i quali spesso si incrociano, rappresentano un notevole rischio di inquinamento genetico per le popolazioni originarie, specie laddove queste siano di origine autoctona e non frutto di reintroduzioni a scopo venatorio. Altro rischio sono i virus della peste suina classica e peste suina africana innocui per l' uomo ma che se già presenti in una delle 2 popolazioni si trasmettono dai maiali bradi, semibradi o rinselvatichiti al cinghiale ed anche viceversa causando seri problemi non solo alla salute degli animali ma anche e soprattutto dal punto di vista economico e di scambi commerciali con zone indenni.


LEGGI ANCHE : http://pulitiss.blogspot.it/p/e-dog-sitter-dalla-passeggiata.html

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