Le prime testimonianze di una disciplina antenata del nuoto risalgono al periodo preistorico. Nella caverna dei Nuotatori, sull'altopiano del Gilf Kebir, sono state rinvenute delle pitture rupestri rappresentanti uomini eseguire movimenti simili a quelli degli attuali stili del nuoto. Tra le ipotesi prese in considerazione, però, c'è anche quella che gli uomini rappresentati eseguano movimenti di un rituale estraneo all'attività natatoria.
Le notizie scritte risalgono fino al II millennio a.C., e comprendono il Gilgamesh, l'Iliade, l'Odissea, la Bibbia (Ezechiele 47:5, Atti 27:42, Isaia 25:11), Beowulf, e altre saghe. Nel 1538 Nicolas Wynman, un professore di lingue tedesco, scrisse il primo libro sul nuoto: "Colymbetes".
Il nuoto competitivo in Europa iniziò attorno al 1800, principalmente con il dorso. Il tedesco Guts Muths organizzò nel 1833 le prime gare di nuoto e tuffi. Il crawl venne introdotto nel 1873 da John Arthur Trudgen, che lo copiò dallo stile degli amerindi. Il nuoto era già nel programma delle prime olimpiadi moderne, quelle di Atene 1896. Nel 1902 il crawl venne migliorato da Richard Cavill.
Nel 1908, venne fondata la Fédération Internationale de Natation Amateur (FINA).
La farfalla era inizialmente una variante della rana, e venne accettata come stile distinto nel 1952.
La prima storica generazione italiana di campioni del nuoto moderno è rappresentata da Emilio Polli, il più carismatico e forte campione di nuoto in Italia fino al 1931. Il primo italiano a scendere sotto la barriera di 1' nei 100 m stile libero fu Carlo Pedersoli, meglio noto come Bud Spencer: più precisamente con il tempo 59.50 nel lontano 1950, a Salsomaggiore in vasca da 25 m. James Magnussen è attualmente (2011) il campione del mondo dei 100 m stile libero, la più rinomata specialità del nuoto.
Il nuoto è uno sport che si è sviluppato soprattutto a Roma, nell’età imperiale; era conosciuto anche dai greci che lo praticavano come fonte di allenamento per i guerrieri. Scomparve nel Medioevo, in quanto l’immersione in acqua era associata allo sviluppo delle epidemie. Fu merito del tedesco Guts Muths l’aver organizzato le prime gare di nuoto e tuffi.
Le prime Olimpiadi della storia del nuoto si svolsero ad Atene nel 1896.
La storia moderna delle competizioni di nuoto comincia in Inghilterra all’inizio dell’Ottocento; allora quasi tutti gli atleti nuotavano a rana. Nel 1884, in occasione di un’importante gara, vennero portati a Londra degli atleti indiani americani che vinsero nettamente.
Essi usavano uno stile simile all’attuale stile libero. Soltanto verso il 1900, in Australia, un nuotatore di nome Dick Cavill, aiutato dai suoi fratelli, inventò uno stile nuovo chiamato il CRAWL. A partire dal 1908 furono disputate gare di stile libero, dorso e rana. Ma nel 1956 furono nuovamente cambiate e divise nei 4 stili attuali: libero, dorso, rana e farfalla.
La prima certificazione di un'attività di nuoto in Italia si può far risalire al 1889 quando, dopo gli iniziali tentativi delle società di ginnastica che avevano anche sezioni di altri sport come podismo, appunto il nuoto, tiro, scherma, Romano Guerra fonda l'Associazione Romana di Nuoto: la prima esclusivamente natatoria. Due anni dopo, nel 1891, Achille Santoni darà vita alla Rari Nantes Roma e lancerà, in contatto con appassionati di altre città (nascono la Rari Nantes Genova e la Rari Nantes Milano di Giuseppe Cantù, il più popolare dei nuotatori meneghini), l'idea dei Cimenti Invernali che nel 1895 vedranno gettarsi nel Naviglio i primi sette storici pionieri di questa disciplina.
Le prime piscine di fine Secolo a Milano (il Bagno di Diana, le Terme di Foro Bonaparte e il Bagno Ticino) e a Roma (lo stabilimento delle Acque Albule a Tivoli) almeno in parte aiutano i primi appassionati che continuano, però, a cimentarsi anche nelle acque gelide. Si nuota d'inverno ma si comincia a pensare ad un campionato italiano estivo che Santoni, dopo aver girato l'Italia, organizza nel 1898 sulla distanza del miglio ad Anguillara Sabazia sul Lago di Bracciano.
Il 23 maggio 1900 si costituisce definitivamente la FIRN, Federazione Italiana Rari Nantes, che prenderà dimora nella sede della RN Roma e sempre in quell'anno, ai Giochi Olimpici di Parigi, il milanese Fabio Mainoni, futuro segretario federale, nella resistenza di 4000 metri che farà a rana e Paolo Bussetti sui 200 dorso, saranno i primi nuotatori italiani finalisti olimpici.
Nel 1902 due assessori comunali milanesi lanciano la prima di mille proposte che saranno poi avanzate fino ai giorni nostri per rendere obbligatorio il nuoto a scuola: "estendere - dicono - alle scuole pubbliche quanto già praticasi da molti anni (per non uscire da Milano) nel fiorente collegio Calchi-Taeggi. Sarebbe il primo Comune d'Italia che introduce nelle scuole municipali e su larga scala questo utile sport".
Crescono e si moltiplicano in tutta la Nazione le società Rari Nantes a Pisa, Genzano, Firenze (diventerà nel 1904 Florentia), Napoli, Spezia, Andrea Doria, Bracciano, Castelgandolfo, Pavia, Patavium, Ostia.
I campionati italiani dei primi anni del Novecento si svolgono sulle distanze dello stadio (185 metri) e del miglio con edizioni in mare, in lago e in fiume. Poi il programma si allargherà alla staffetta 3x200 per arrivare alle Olimpiadi di Londra 1908 quando la prima squadra azzurra della storia del nuoto gareggia nei 100, 400, 1500 di petto, nei 100 dorso, nei 200 rana ("braccetto" come si dice) e nella staffetta 4x200. Nel 1909 si comincia a parlare di campionati da far disputare nelle piscine (con la striscia sul fondo, si precisa) e nel 1919 a Como, alla ripresa dopo la Guerra, si tenta di chiudere sui quattro lati uno specchio di 100 metri, ma non è così perche i lati sono solo tre e non si possono fare le virate. Ma bisognerà attendere un solo anno perchè in Italia, a Millesimo nell'Alta Val Bormida, venga eretta, sia pure ospitata in un campo sportivo, una piscina di 50x20 con acqua abbastanza profonda per ospitare le prove di tuffi. Ma la prima vera piscina italiana, anche se all'aperto, sarè quella del Centro Educazione Fisica della Farnesina a Roma dove nel 1923 si svolgono i campionati italiani. A Torino (YMCA mt 20 x 6,50) nel 1925 sorge una piscina coperta che si aggiunge a quella di Milano (Terme di Foro Bonaparte). Dopo le Olimpiadi, la squadra azzurra fa il suo esordio agli Europei che si svolgono a Budapest nel 1926 ed ungherese, il primo di una lunga serie, è anche il tecnico federale: Ma le novità non si fermano qui perchè i campionati italiani vengono aperti alle donne e a questo scopo sul campo di gara di 100 metri a Sampierdarena viene allestito un pontone d'arrivo ai 50 metri. Nel 1927 arriva la prima medaglia europea con il secondo posto di Nino Perentin nei 1500 mt.
Dopo un lungo peregrinare (Roma - Genova - Milano - Firenze - Genova - Pavia - Genova - Milano - Roma) il 13 maggio 1930 la FIRN lascia il posto alla più moderna ed ancora attuale denominazione di Federazione Italiana Nuoto con Leandro Arpinati presidente.
Negli 80 anni dalla fondazione della FIN ad oggi la storia del nuoto italiano ha visto scorrere pagine di gloria accanto a momenti meno belli ma l'andamento è stato sempre in crescendo di pari passo allo svilupparsi e al diffondersi della cultura dell'acqua nel Paese.
Il nuoto è uno sport che si pratica in qualsiasi specchio d’acqua naturale (mare, fiumi e laghi oppure artificialmente nelle piscine). Il nuoto consente a chi lo pratica di sostenersi e spostarsi nell’acqua o sopra la sua superficie usando le braccia e le gambe. Inteso quale disciplina agonistica, il nuoto si pratica normalmente nelle piscine, grandi vasche rettangolari riempite d’acqua ferma, cioè priva di correnti. Le dimensioni delle piscine sono di due tipi: esiste la vasca grande, lunga 50 m e larga circa 21 m; e la vasca piccola, lunga 25 m e larga circa 10 m. Le piscine a loro volta sono divise in corsie, larghe 2,5 m, le quali separano lo spazio nel quale nuota l’atleta permettendogli di gareggiare senza rischiare di incrociare gli altri. La profondità delle vasche varia da 100 a 180 cm, con uno sfondo degradante al 2%. La temperatura dell’acqua non deve essere inferiore ai 24 °C ed è mantenuta costante grazie a un continuo ricambio. Sul bordo della vasca e su ogni corsia vi sono dei blocchi rialzati utilizzati dagli atleti per tuffarsi alla partenza delle gare.
Ogni gara di nuoto è controllata da un arbitro e la giuria è molto complessa:
1 giudice arbitro che organizza tutta la giuria e controlla lo svolgimento della gara; 1 giudice di partenza;
1 capo cronometrista per ogni corsia;
2 o più giudici di virata e 3 o più giudici di arrivo;
giudice di stile;
1 segretaria di giuria.
Al fischio del giudice i concorrenti di stile libero, rana e farfalla salgono sui blocchi di partenza, mentre nelle gare di dorso entrano in acqua per appoggiarsi alla maniglia di partenza. Nei primi tre stili, al comando “a posto” si preparano a tuffarsi, mentre nel dorso a darsi lo slancio dal bordo vasca. Al segnale “via”, dato da un colpo di pistola, gli atleti si tuffano cercando di compiere il percorso nel minor tempo possibile. Vince chi per primo tocca il bordo della piscina con una mano nello stile libero e nel dorso, con due nella rana e nella farfalla.
Il nuoto agonistico comprende numerose specialità che sono suddivise in quattro grandi settori secondo lo stile di gara: stile libero, dorso, rana e delfino. Ogni stile prevede gare sulle distanze di 100 e 200 m; fa eccezione lo stile libero con varie differenze tra maschi e femmine. Infine, sono previste gare nelle quali l’atleta deve cimentarsi in tutti e quattro gli stili, come i 200 e i 400 m misti, e competizioni a staffetta. Un tipo particolare di nuoto è “Il nuoto sincronizzato”, uno sport solamente femminile in cui le concorrenti sono giudicate in base all’esecuzione di una serie di figure obbligatorie secondo un ordine prestabilito e di un programma libero, in cui la scelta della coreografia, della musica e dell’ordine di esecuzione degli elementi è libera.
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