Maggio ortolano (cioè acquoso), molta paglia e poco grano.
Chi pota di maggio e zappa d'agosto, non raccoglie né pane né mosto.
Se maggio è rugginoso, l'uomo è uggioso.
Per Santa Rita (22 maggio) ogni rosa è fiorita.
Per sant' Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito).
Per Sant'Urbano (25 maggio) tristo quel contadino che ha l'agnello in mano.
Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e balda.
Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento.
D'aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie.
Acqua di maggio è come la parola di un saggio.
Maggio piovoso, anno ubertoso.
Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore.
Val più un'acqua tra aprile e maggio, che i buoi con il carro.
Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio.
Fango di maggio, spighe d'agosto.
Maggio asciutto e soleggiato, molto grano a buon mercato.
Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio.
Maggio asciutto ma non tutto, gran per tutto; maggio molle, lin per le donne.
Maggio giardinaio non empie il granaio.
Tra maggio e giugno fa il buon fungo.
Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio.
Se piove per San Giacomo e Filippo (3 maggio), il povero non ha bisogno del ricco.
Il giorno di S. Cataldo (10 maggio), sparisce il freddo e arriva il caldo.
Se piove per l’Ascensione, ogni cosa va in perdizione.
Per l’Ascensione, una spiga per cantone.
Fino all' Ascensione non lasciare il tuo giubbone.
Se piove a santa Petronilla (31 maggio), pioverà per quaranta giorni.
Signor di maggio dura poco.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Di maggio nascono i ladri.
Il lino per San Bernardino (20 maggio) vuol fiorire alto o piccino.
Se piove nel periodo di S. Bernardino (20 maggio), la pioggia rovinerà il raccolto del grano, delle olive e dell’uva.
La febbre di Maggio dà salute per tutto l'anno.
Né di Maggio né di maggione, non ti levare il pelliccione.
Maggio per quanto bello, salva un granello di ghiaccio; un po' per San Pancrazio, un po' per San Servazio e il resto per San Bonifazio.
San Pancrazio, San Servazio e San Bonifazio, il gelo di maggio.
Maggio è il quinto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il terzo ed ultimo mese della primavera nell'emisfero boreale, dell'autunno nell'emisfero australe, consta di 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile. Il nome potrebbe derivare dalla dea romana Maia. Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna. Ne fanno parte i segni zodiacali del toro (fino al 20), e poi gemelli.
Quinto mese del calendario gregoriano, maggio era il terzo mese dell'anno del calendario di Romolo, poi riformato da Numa Pompilio con l'aggiunta di gennaio e febbraio.Con i suoi 31 giorni è il secondo mese della stagione primaverile che entra in questo periodo nella sua fase di massima espressione, riflesso della crescente esposizione della natura alla luce solare, destinata a toccare il culmine nel solstizio d'estate del 20-21 giugno. Di conseguenza le giornate si allungano e il clima è decisamente più mite.
Un aspetto che giustifica la consuetudine presso i popoli antichi di dedicare questo mese a divinità legate alla luce. Infatti i romani lo associavano ad Apollo mentre i Celti al "fuoco luminoso", metafora del risveglio della natura, celebrato con la festa di Beltane (o Beltaine), termine che in irlandese indica il mese stesso.
L'altro elemento centrale era la Terra, intesa come Madre Natura e identificata con la dea Maia, dalla cui radice latina, Maius, si pensa possa essere derivato il termine "maggio". Ad essa erano collegate numerose feste (come i Floralia romani) e riti legati alla fertilità della terra. Protagonisti assoluti di quelle manifestazioni erano i fiori, che antiche popolazioni italiche come gli Etruschi e i Liguri festeggiavano nel Calendimaggio (intorno al 1° del mese), ancor oggi in uso in diverse località del nord Italia.
A quelle tradizioni si richiamò la Chiesa dedicando il mese alla Madonna, e in generale alla figura della mamma, e sostituendo il biancospino, fiore simbolo della dea romana Maius, con la rosa associata alla figura della Vergine.
Sul piano astronomico, s'inizia a delineare il cielo tipico delle notti estive, con la costellazione di Boote in posizione dominante, grazie alla spiccata luminosità di Arturo, terza stella più brillante della volta celeste. Altissima sull'orizzonte, quasi allo zenit, è la costellazione dell'Orsa Maggiore o Grande Carro.
La primavera è ormai giunta nel proprio momento migliore. Se non avete ancora dato inizio al vostro orto, è il momento di procedere. Sia che abbiate a disposizione un orto vero e proprio, sia che abbiate deciso di trovare spazio per i vostri vasi sul davanzale o sul balcone, dedicatevi alle semine ed ai trapianti, magari rammentando di seguire i consigli del calendario lunare.
Maggio è un mese molto ricco per l'orto, sia per quanto riguarda le semine che per il raccolto. L'orto ci ripagherà del nostro impegno con i propri preziosi frutti.
Il mese di maggio è una vera e propria festa per la semina, da effettuare finalmente direttamente nell'orto o nei vasi disposti sul balcone, sul davanzale, in terrazzo o in giardino. E' possibile seminare numerosi ortaggi estivi, come le zucchine, le melanzane, i peperoni ed i pomodori, oppure effettuarne il trapianto. Per quanto riguarda i frutti, si seminano angurie e meloni e si trapiantano i mirtilli. Tra le erbe aromatiche è possibile seminare basilico e prezzemolo.
Questo è il mese della raccolta del miele. I melari disposti sugli alveari vanno controllati spesso. Se notiamo che le api riempiono il melario da 12 telaini su un solo lato, questo va ruotato di 180° gradi rispetto all'alveare sottostante a dodici telaini, mentre se lavoriamo su alveari a dieci telaini e vengono riempiti solo i telaini centrali dei melari, questi verranno spostati ai lati del melario per inserire i favi vuoti al centro.
Quando i melari sono riempiti per circa tre quarti è tempo di inserire il secondo melario sotto al primo per evitare alle api l'attraversamento del primo melario già pieno.
Alla posa del secondo melario si approfitta per fare anche una visita nel nido e controllare la presenza di eventuali celle reali. La loro scoperta ci obbliga la distruzione o la formazione di sciami artificiali, in quanto una sciamatura naturale sarebbe controproducente per la produzione di miele.
Per evitare che la regina salga nel melario per deporre, si inserisce tra il primo melario e il nido un escludi regina.
In questo mese inizia il nomadismo: gli alveari vengono spostati dalla pianura alla montagna dove vi sono fioriture più tardive o si va alla ricerca di mieli più pregiati.
Per effettuare il nomadismo si devono avere arnie e famiglie robuste, e la distanza da percorrere non deve essere inferiore ai 6 Km per impedire un eventuale ritorno di bottinatrici nel luogo abituale di residenza, altrimenti la raccolta di miele non compenserà mai il lavoro svolto e le spese di trasporto.
In questo mese, si può continuare a fare l'allevamento delle regine, e a formare sciami artificiali e trattarli contro la varroa. Occorre, inoltre, controllare e combattere i parassiti e i predatori esterni all'alveare con le trappole.
Sul piano astronomico, s'inizia a delineare il cielo tipico delle notti estive, con la costellazione di Boote in posizione dominante, grazie alla spiccata luminosità di Arturo, terza stella più brillante della volta celeste. Altissima sull'orizzonte, quasi allo zenit, è la costellazione dell'Orsa Maggiore o Grande Carro.
Dedicare il mese di maggio – chiamato anche mese dei fiori – a Maria è una devozione popolare radicata da secoli.
La Chiesa l'ha incoraggiata, ad esempio concedendo indulgenze plenarie speciali e con riferimenti ad alcuni documenti del Magistero, come l'enciclica Mense Maio di papa Paolo VI del 1965.
“ Il mese di maggio ci incoraggia a pensare e a parlare in modo particolare di lei”, constatava papa San Giovanni Paolo II in un'udienza generale all'inizio del mese di maggio del 1979. “Infatti questo è il suo mese. Così, dunque, il periodo dell’anno liturgico e insieme il mese corrente chiamano e invitano i nostri cuori ad aprirsi in maniera singolare verso Maria”.
Il beato cardinale John Henry Newman offre varie ragioni di questo nel suo libro postumo Meditazioni e Devozioni.
“La prima ragione è perché è il tempo in cui la terra esplode in tenero fogliame e verdi pascoli, dopo le dure gelate e le nevi invernali e l'atmosfera rigida, il vento violento e le piogge primaverili”, scriveva da un Paese dell'emisfero nord.
“Perché i virgulti sbocciano sugli alberi e i fiori nei giardini. Perché le giornate si allungano, il sole sorge presto e tramonta tardi”, aggiungeva. “Perché una gioia simile e un tripudio esteriore della natura è il miglior accompagnamento della nostra devozione a Colei che è la Rosa Mistica e Casa di Dio”.
E se il mese di maggio è piovoso? “Anche così, nessuno può negare che sia almeno il mese della promessa e della speranza”, rispondeva l'ecclesiastico inglese. “Anche se il tempo è brutto, è il mese che costituisce il preludio dell'estate”.
“Maggio è il mese, se non della consumazione, almeno della promessa. Non è questo il senso in cui ricordiamo più propriamente la Santissima Vergine Maria, alla quale dedichiamo questo mese?”, chiedeva nella sua opera, pubblicata nel 1893.
Alcuni autori come Vittorio Messori vedono in questa manifestazione di religiosità popolare un'altra cristianizzazione di una celebrazione pagana: la dedicazione del mese di maggio alle dee della fecondità: in Grecia Artemisia, a Roma Flora. Maggio, del resto, deve il suo nome alla dea della primavera Maia.
In alcuni Paesi, inoltre, nel mese di maggio si celebra la Festa della Mamma, e il ricordo e gli ossequi si elevano spesso anche alla mamma del cielo.
Per molti, maggio è il mese più bello come Maria è la donna più bella. È il mese più fiorito, che porta il cuore a Lei, Parola diventata fiore.
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