La crocidura minore (Crocidura suaveolens) è un mammifero soricomorfo della famiglia Soricidae.
Crocidura suaveolens è uno dei più piccoli mammiferi europei. Con una lunghezza di appena 5-8 centimetri è la più piccola delle crocidure italiane, rispetto alle quali si caratterizza anche per una coda più corta.
La colorazione della pelliccia è piuttosto variabile: ad una colorazione di fondo grigiastra si sovrappongono velature più o meno marcate di bruno rossiccio e di toni bruni più scuri; la parte ventrale è grigio chiara, con sfumature dal giallo crema al giallo ocra. Elemento caratteristico è la mancanza della netta demarcazione laterale tra il manto dorsale e quello ventrale, che consente di differenziarla dalle congeneri Crocidura sicula e Crocidura leucodon.
È una specie terricola con abitudini sia diurne che notturne.
Utilizza spesso come nidi tane scavate da altri mammiferi o semplici anfrattuosità delle rocce o alla base dei cespugli, che riveste con una lettiera di foglie e ramoscelli.
Al pari di altre specie di Crocidura pratica il caravanning: i cuccioli si dispongono in fila indiana aggrappandosi alla coda della madre, che li guida negli spostamenti. Il caravanning è utilizzato per spostare la nidiata in caso di pericolo e di disturbo al nido, nonché per incoraggiare i piccoli all'esplorazione del territorio.
Anche la crocidura minore, come altre specie di soricidi, consuma notevoli quantità di cibo a causa del suo elevato metabolismo. La sua dieta è costituita da insetti, ragni, gasteropodi, piccoli vertebrati e, rispetto alle altre crocidure, anche da una significativa componente vegetale (foglie, radici, semi).
La stagione riproduttiva va dalla primavera all'autunno. Le femmine possono avere anche 3-5 gravidanze per stagione. La durata della gestazione è di poco inferiore a un mese.
I giovani escono dal nido già intorno agli otto giorni di vita e raggiungono la maturità sessuale a circa tre mesi.
I suoi principali predatori sono il barbagianni, e in misura minore la civetta e l'allocco. Occasionalmente può essere predata anche dai mustelidi, da diversi ofidi, dal ratto delle chiaviche e dall'averla maggiore.
È una specie con distribuzione paleartica il cui areale si estende dalle coste atlantiche di Portogallo e Spagna sino alla Cina. Il limite meridionale della sua distribuzione è rappresentato dal Sinai (Egitto) e dall'Arabia Saudita. In Europa esistono due aree di distribuzione separate da un profondo iato geografico: la prima è rappresentata dalla penisola iberica e dalla Francia sud-occidentale, mentre la seconda, comprendente l'Europa centro-orientale, ha un confine naturale rappresentato dalla Vistola e si estende a nord fino al golfo di Stettino (Polonia) e ad oriente sino alle coste del Mar Nero.
In Italia è presente in quasi tutta la penisola ed in alcune isole minori (Capraia, Elba, Isola del Giglio, Asinara, Ischia e, forse, Capri). Assente in Sicilia e Sardegna.
Popola sia gli ambienti boschivi che quelli di macchia mediterranea e di prateria, dal livello del mare sino a 1800 m di altitudine. Si rinviene anche in aree coltivate e nei giardini, anche se tende ad evitate le aree più antropizzate.
La crocidura ventre bianco è originaria dell'Europa centro-orientale e parte dell'Asia centrale; in Italia è presente in tutta l'area alpina e, più localizzata, in altre parti della penisola.
Corpo cilindrico-appiattito. Pelo corto e morbido. Il mantello è superiormente bruno scuro o grigio ardesia, inferiormente bianco-giallasto. Muso allungato a proboscide.
Si nutre di piccoli insetti ed altri artropodi, lombrichi, molluschi, piccole carogne.
La maturità sessuale viene raggiunta anche nell'anno della nascita. Dai 2-4 parti all'anno (30-31 giorni di gestazione), ciascuno con in genere 3-9 piccoli inetti, allevati dalla femmina in nidi ipogei.
La femmina guida la prole in "carovana" con il primo figlio attaccato saldamente con la bocca al pelo o alla coda della madre e gli altri al fratello antistante.
Protezione esistente: specie tutelata ai sensi della L. 11/02/1977, n. 157. Specie protetta dalla Convenzione di Berna (L. 5/8/1981, n. 503, in vigore per l'Italia dall'1/6/1982).
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