La canapiglia appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, uccelli acquatici conosciuti come anatre. È inclusa nel gruppo delle “anatre di superficie”, che immergono soltanto il capo per nutrirsi, senza andare sott’acqua completamente. La canapiglia ha dimensioni corporee medio-grandi (lunghezza compresa tra i 46 e i 56 cm) e i sessi sono morfologicamente distinti. Il maschio ha un elegante ‘abito’ grigiastro con le copritrici della coda e il sottocoda neri (evidenti quando è in acqua, anche ad una certa distanza), le copritrici delle ali castane e una macchia bianca sulle ali, evidente sia quando è in volo sia da fermo; il becco è grigio e le zampe sono di colore giallo-arancio. La femmina è invece marroncina, molto simile a quella di altre specie di anatre, a cui spesso si accompagna, distinguibile però dall’addome bianco e non marrone (come invece accade in Codone e Germano reale) e dalla coda più corta (rispetto al Codone) e le strisce arancio ai lati del becco. In entrambi i sessi è presente un evidente specchio alare bianco. Molto elegante nel portamento e nel nuoto, la canapiglia ha un volo molto agile ma poco lineare, con scarti bruschi e rapidi battiti d’ali; la forma appuntita delle ali consente di distinguerlo in volo dal Germano. Gli stormi in volo hanno una formazione disordinata. Si osserva spesso in gruppi misti con germani reali, ma, in alcune zone del suo areale riproduttivo, la Canapiglia nidifica all’interno di grandi colonie di gabbiani e sterne.
Sia durante la stagione riproduttiva sia in inverno, questa la Canapiglia evita il mare e le acque salmastre e turbolente, preferendo specchi d’acqua aperti (soprattutto bacini lacustri), con fondali bassi e ricchi di vegetazione, che costituisce il suo nutrimento primario. La canapiglia nidifica a terra, a non oltre 20 m dall’acqua. Si alimenta nuotando sulla superficie dell’acqua e raccogliendo la vegetazione galleggiante estirpata dal fondo da altre specie. Nidifica in Nord America e in Eurasia, alle medie latitudini delle zone temperate e mediterranee, un po’ più a sud rispetto ad altre anatre. L’areale di svernamento interessa, tra l’altro, l’Europa centro-meridionale e l’Africa settentrionale e tropicale (Sudan e Camerun). I contingenti orientali e nordici sono migratrici, le altre perlopiù sedentarie; gli individui del Nord Europa svernano soprattutto nelle aree del Mare del Nord, mentre quelli dell’Europa centrale e della Russia si dirigono verso il Mar Caspio, il Mar Nero e il Mediterraneo orientale. In Italia la canapiglia è soprattutto una specie migratrice regolare e svernante (nidificante localizzata); nella stagione fredda è solita fermarsi principalmente nelle zone umide del basso e alto Adriatico, dove sono pure presenti popolazioni nidificanti estremamente limitate. In Italia gli individui inanellati sono pochi: in alcune località (Friuli, Liguria, Emilia e Toscana) sono stati ricatturati giovani inanellati in Inghilterra, Polonia, Germania e ex-Cecoslovacchia; il passo autunnale avviene in ottobre-novembre, quello primaverile in marzo-aprile.
Le popolazioni europee nidificanti sono state stimate in un numero di coppie tra 70.000 e 120.000. In tutto il Paleartico occidentale la specie ha mostrato una tendenza all’incremento numerico e all’espansione dell’areale, a partire dal secolo scorso. Un sensibile decremento, evidenziato durante il periodo 1970-1990, riguarda però i contingenti nidificanti russi ed europei orientali, che costituiscono la quota maggiore delle presenze europee (circa 75%). Gli individui svernanti nelle regioni mediterranee e nel Mar Nero sono circa 75.000, numero che tende a diminuire rispetto agli anni ’70.In Italia le canapiglie nidificano soltanto una cinquantina di coppie (segnalate solo in alcune zone umide dell’Emilia Romagna e nella laguna veneta) e svernano poche migliaia di individui; dalle indagini dell’I.N.F.S. le popolazioni italiane risultano in aumento (+8,6% all’anno tra il 1990 e il 2000.
La Canapiglia è considerata in stato di conservazione non favorevole in Europa, a causa del largo declino numerico delle popolazioni orientali; il grado di minaccia complessivo è soltanto di “specie vulnerabile”, per la condizione di stabilità o di incremento numerico che si registra in altri Paesi europei. La popolazione nidificante è inclusa nella Lista Rossa italiana come minacciata “in modo critico”. Come molte altre specie legate ad habitat acquatici, la Canapiglia è particolarmente sensibile alla riduzione dell’estensione delle zone umide e al disturbo antropico, che influenzano non solo la nidificazione, ma anche il flusso migratorio. La progressiva desertificazione degli habitat, l’incremento dei fenomeni di eutrofizzazione (aumento della concentrazione di nutrienti dovuto agli scarichi) nei principali bacini idrici e l’aumento del disturbo da parte dell’uomo nelle zone umide sembrano infatti essere la principali cause della diminuzione della canapiglia nelle porzioni orientali dell’areale.Proprio a causa della particolare sensibilità della Canapiglia al disturbo, è prioritaria la necessità di costituire aree di rifugio, in particolare dove si concentrano grandi numeri di individui durante la stagione fredda; inoltre, poiché le acque poco profonde sono le prime a gelare durante gli inverni rigidi, è importante la creazione di una rete di rifugi nei siti di maggiore importanza.
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