La specie è presente come nidificante in Islanda e molto più localmente nell’Europa centrale e nell’Asia centro-occidentale. Uccello migratore che sverna dal Mediterraneo all’equatore in Africa e India. In Italia la ritroviamo come di passo in settembre-novembre ed in marzo-maggio.
La Pittima Reale presenta dimensione medio-grandi con una lunghezza complessiva di 43 cm e un peso di circa 230 gr. Forme slanciate, becco molto lungo e leggermente ricurvo verso l’alto. Piumaggio bruno grigiastro a “squame” nelle parti superiori, chiaro nelle inferiori, con petto leggermente striato, il petto si presenta leggermente striato mentre il groppone è biancastro, la coda è bianca con fascia nera. Si differenzia dalla pittima minore per le notevoli dimensioni.
L’habitat naturale della Pittima Reale è rappresentato dalla tundra artica ed acquitrini, sverna negli estuari, sulle rive fangose o sabbiose del mare e nelle zone palustri litoranee. Presenta volo veloce, con rapidi battiti d’ala, durante il volo il collo è tenuto retratto e le zampe tese, animale terragnolo. Specie gregaria e monogama. La femmina depone, una sola volta l’anno 3-4 uova che vengono incubate anche dal maschio per 22-24 giorni. I pulcini sono precoci; accuditi da entrambi i genitori divengono indipendenti a circa 4 settimane. Lo specchio trofico della Pittima Reale è rappresentato da Crostacei, Molluschi, Anellidi, adulti e larve di insetti, che caccia sondando il fango con il lungo becco.
I siti di inanellamento sono poco numerosi, distribuiti in zone umide costiere e interne di Emilia-Romagna, Toscana e Marche. L’area geografica di inanellamento dei soggetti segnalati in Italia comprende gran parte dell’Europa centro-settentrionale, ma anche centro-orientale, con dati provenienti anche dal Baltico e dalla Russia. Da notare due ricatture di uccelli inanellati in inverno in Senegal. In Italia le ricatture sono soprattutto concentrate nel Nord-Est, e in particolare lungo le coste dell’Alto Adriatico. Numerosi sono anche i dati dalla Pianura Padana. Anche il complesso delle zone umide toscane, laziali e pugliesi vedono un buon numero di osservazioni, mentre le estreme latitudini meridionali italiane, ivi compresa la Sicilia, hanno soltanto pochi casi.
Viene confermato il ruolo del Senegal quale area di destinazione di uccelli presenti in Italia, mostrato un contatto tra Italia e Turchia meridionale con un soggetto ivi segnalato in autunno, e determinata la presenza in Italia di uccelli di origine orientale estrema, grazie al singolo dato di ricattura nella Siberia centrale, a una distanza vicina ai 6mila chilometri dal sito italiano di inanellamento. Le ricatture in Italia sono tutte relative a inanellamenti primaverili. Alcuni dati diretti confermano una direzione ipotetica di spostamento verso NW. Altre segnalazioni, a notevole intervallo di tempo, testimoniano di un ampio utilizzo, da parte della specie, del sistema di zone umide costiere e interne italiane.
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