L’Orco marino, con i suoi 51-58 cm di lunghezza, è la specie più grande del genere Melanitta . Il maschio è completamente nero, ad eccezione di una zona bianca intorno agli occhi e per una vistosa barra alare sulle ali. Ha un becco bulboso di colore giallo con una base nera. Le femmine, di colore bruno chiaro, presentano due macchie pallide su entrambi i lati della testa, e macchie alari bianche. Le zampe sono scure.
La dieta dell’Orco marino è ricca e variegata: si nutre di molluschi, crostacei, vermi, piccoli pesci e, nei corsi d’acqua dolce, di insetti e larve. Cattura le proprie prede immergendosi sott’acqua, dove può spingersi sino a 3-4 metri di profondità. Ma può anche accontentarsi di piccole porzioni di piante acquatiche che trova sul terreno nelle zone in cui nidifica, come foglie e germogli. Gregaria come gran parte delle anatre, la Melanitta fusca forma grandi stormi di individui, che decollano tutti insieme, in perfetta armonia.
Le coppie nidificano lungo le coste di piccoli laghi di acqua dolce, di stagni e fiumi nelle foreste di conifere del nord, nella tundra artica boscosa, in alcune zone alpine; ma anche sopra piccole isole rocciose o coperte di massi, idonee alla colonizzazione grazie all’estesa vegetazione erbacea, ai cespugli e agli alberi bassi. L’areale di presenza comprende vaste zone dell’estremo nord di Europa e Asia, a ovest sino al bacino dello Yenisei, nella Russia siberiana centrale.
Il nido è posto in una depressione poco profonda sul terreno tra l’erba alta, oppure tra bassi cespugli. La femmina vi depone dalle 7 alle 9 uova. Durante la nidificazione, le coppie sono piuttosto solitarie; ma possono ritrovarsi con piccoli gruppi di altre coppie nidificanti, occasionalmente tra colonie di gabbiani e sterne, come la Moretta codona.
Durante il periodo di svernamento, invece, le popolazioni si trasferiscono nelle zone più temperate: il sud della Gran Bretagna, le coste di mar Nero e mar Caspio; alcuni di essi si spingono fino alla Francia e alla Spagna settentrionale, e nelle aree più settentrionali dell’Italia. Si ritirano nelle basse acque costiere marine, vicino alla costa, soprattutto in estuari o all’interno di insenature che ospitano rigogliosi bacini di cozze. Tuttavia, durante la migrazione, non disdegnano bacini d’acqua dolce, come laghi ed estuari.
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