Rubus Caesius è una specie di mora , conosciuta come la mora selvatica europea. Come altri rubus, si tratta di una specie di pianta della famiglia delle rosacee, relativo alla mora .
Si tratta di un piccolo arbusto che cresce fino a 2 m di altezza, con cadenza biennale fusti che muoiono dopo la fruttificazione nel loro secondo anno.Gli steli sono grigio-azzurro e talvolta pungente. Le foglie alterne sono pelose sopra e sotto. Sono inseguiti e le lamine fogliari sono palmate in forma, sia composto da tre foglioline ovali con margini seghettati e punti acute o semplicemente essere trilobata. L' infiorescenza è un gruppo sciolto di diversi fiori bianchi circa 2,5 cm di diametro. Il calice ha cinque sepali e la corolla è composta da cinque diffusione petali con margini finemente dentati. Vi è un boss di stami al centro e ci sono diversi pistilli. Il frutto è un aggregato di diversi neri, carnose drupe con una fioritura ceroso bluastro. Fiorisce da giugno a settembre.
Cresce nei boschi ripariali, forre, suoli boschivi umidificati in ambienti umidi ed ombrosi dal livello del mare fino a 1200 metri, raramente fino a 2000 metri. E' comune anche nelle siepi e nelle zone ruderali.
Quando cresce su terreni di colture abbandonate si nota una minore pelosità: i polloni possono essere glabri e le foglie senza incisioni.
Distribuzione geografica in Italia:
Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
Ha le stesse proprietà officinali e culinarie degli altri Rubus, benché i frutti siano meno dolci di quelli del gruppo Rubus fruticosus L.
I principi attivi sono tannini idrolizzabili e acidi organici quali l'acido isocitrico, malico e chinico.
Ha proprietà aromatizzanti, astringenti, diuretiche e antiinfiammatorie.
Si utilizzano le foglie e i frutti.
Le foglie godono per via interna di azione decongestionante e astringente utile per lenire le infiammazioni intestinali e normalizzarne le funzioni e per via esterna decongestionante e antinfiammatoria utile per sciacqui orali nelle stomatiti, per gargarismi nelle faringiti, per impacchi nei disturbi emorroidari. In passato per usufruire dell'azione astringente, soprattutto per uso esterno, si ricorreva anche alle radici che si estirpavano dal terreno in autunno. È caduto parimenti in disuso il ricorso ai frutti per normalizzare l'intestino e lenire le emorroidi e al succo fresco per sciacqui e gargarismi nelle infiammazioni del cavo orale. Comunque i frutti godono di buona azione dissetante, rinfrescante e diuretica.
I Romani masticavano le foglie come astringente per le emorragie gengivali.
In cucina i germogli si prestano per minestre, zuppe, risotti, frittate, o semplicemente per essere lessati e conditi a piacere. Le more si mangiano al naturale o si usano per sciroppi, succhi, gelatina, marmellata, salse, liquori, sotto grappa. Inoltre, schiacciate e lasciate fermentare, danno una bevanda acidula di modesta gradazione alcoolica che, per distillazione, permette di ottenere un'ottima acquavite.
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