giovedì 12 marzo 2015

RODEO

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Il rodeo è un tipo di pesce di acqua dolce.
Questo pesce è diffuso nel continente europeo, nella zona compresa tra i Pirenei e le Alpi, Scandinavia e arcipelago britannico escluso. Originariamente assente dalle acque italiane vi è stato immesso negli anni '90 del secolo scorso ambientandosi perfettamente nel bacino del fiume Po. Abita le acque dolci lente o ferme, basse con fondi sabbiosi e abbondante vegetazione acquatica.

R. sericeus si nutre di piccoli crostacei, vermi, larve di insetti e piante acquatiche.

Il rodeo amaro è un piccolo pesce dal corpo corto, alto e decisamente compresso lateralmente, tutto rivestito da scaglie relativamente grandi. La bocca è piccola e terminale. Caratteristiche sono le dimensioni della pinna caudale e dorsale, che risultano molto sviluppate, in proporzione alla taglia dell’individuo. Il dorso è grigio-verde, i fianchi tendono all’argento ed il ventre è bianco-rosato. Lungo i fianchi corre una striscia di colore verde-blu, dai riflessi metallici, che parte dalla coda e si interrompe a metà del corpo. La livrea nuziale dei maschi è caratterizzata da colori molto vivaci: il ventre e i fianchi assumono una tonalità rosata, che si accende ad un rosso arancio nei pressi e sulle pinne pettorali, pelviche ed anale. La specie è di piccola taglia, compresa tra i 5 e gli 8 cm e generalmente non supera i 10 cm di lunghezza.

Il rodeo amaro è un pesce limnofilo, vive in corsi d’acqua a corrente moderata, a fondo fangoso e con ampia disponibilità di vegetazione acquatica. In estate preferisce stabilirsi in acque basse e con poca corrente, mentre con l’avvicinarsi della stagione fredda si sposta verso aree a corrente più sostenuta. Vive in gruppi numerosi e concentra le sue attività nelle ore centrali della giornata. La sua distribuzione dipende dalla presenza di molluschi bivalvi del genere Unio, che la femmina utilizza come sito di deposizione. Con l’avvicinarsi della stagione riproduttiva i maschi difendono il loro territorio attorno a un mollusco bivalve dove accoglieranno le femmine che con il loro lungo ovopositore depongono le uova all’interno della cavità palleale del mollusco attraverso il suo sifone esalante, in attesa che i maschi le fecondino prontamente. Le larve vengono custodite dal mollusco per circa venti giorni, e vengono quindi liberate attraverso il sifone esalante. Nei primi stadi di vita si ciba di zooplancton e larve di ditteri per passare ad una dieta quasi esclusivamente vegetariana con il raggiungimento di taglie superiori ai 15 mm.

In Italia la specie è comparsa già da anni in molte zone del bacino padano e si sta diffondendo con una certa velocità in altre zone di pianura.

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