LA VESPA

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Lunghe da 1 a 5 cm, le vespe hanno corpo bruno o nero a strisce gialle o variamente colorato nelle specie di paesi tropicali (colori aposematici).

Le vespe sono insetti sociali: le loro società comprendono femmine sterili, operaie, ed una o più femmine fertili dette regine. I maschi appaiono solo nel periodo riproduttivo.

Nell'ordine degli Imenotteri si riscontrano molti altri esempi di socialità più o meno evoluta: il livello di socialità delle vespe, anche se spesso complesso ed affascinante, è meno "evoluto" di quello delle api e di molte specie di formiche che rappresentano gli esempi evolutivi più alti della socialità fra gli insetti. La socialità è apparsa negli imenotteri diverse volte durante la storia evolutiva dell'ordine. Probabilmente questa particolarità è data da una caratteristica genetica per la quale tutti i maschi sono di tipo aploide, mentre le femmine sono tutte di tipo diploide. Secondo un calcolo piuttosto complesso le sorelle fra loro sarebbero geneticamente simili per il 75% mentre condividerebbero solo il 50% del patrimonio genetico con le madri. Secondo alcuni studiosi le femmine sarebbero perciò portate ad aiutare la madre a generare sorelle invece di dedicarsi a generare prole propria.

I nidi possono essere più o meno complessi e sempre costituiti di un materiale simile al cartone che viene creato impastando del legno con la saliva (da qui il soprannome di vespe cartonaie). Sono posti su rami, rocce, nelle cavità dei tronchi oppure sottoterra e sono divisi in cellette esagonali con apertura inferiore. Il numero di componenti di una società può andare da alcune decine (è il caso ad esempio del Polistes gallicus diffuso in tutta l'Europa meridionale) a più di 100.000 individui come nel caso di certe specie tropicali.

Gli adulti delle vespe si cibano del nettare dei fiori ma predano piccoli insetti per integrare la dieta delle larve che allevano nel nido. Le vespe producono anche piccole quantità di miele che usano sia per nutrire le larve che per rapporti sociali attraverso trofallassi.

Le femmine sono dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa, la cui puntura è dolorosa, in alcuni casi pericolosa perché potenzialmente in grado di scatenare forme allergiche. In tal senso, la vespa più pericolosa è spesso considerata il calabrone.

Fra le varie specie di Vespidae ne esistono alcune con un comportamento da parassita sociale. Ad esempio, all'interno del genere Polistes, le femmine delle varie specie del sottogenere Sulcopolistes hanno l'abitudine di penetrare in un nido già esistente, sopprimerne la regina, sottomettere le altre operaie e cominciano quindi a deporre le loro uova nelle celle libere del nido. Da quel momento le operaie iniziano a nutrire e curare le larve del parassita. Le vespe della specie parassita sono sempre tutte feconde e non operano alcuna attività nel nido.

Il termine comune vespa indica anche specie appartenenti a famiglie con comportamento solitario, quali gli Sphecidae, le Scoliidae.

Le vespe sono insetti comuni nelle grandi città ed hanno l'abitudine di nidificare nei posti più insoliti.
Bisogna prestare massima attenzione quando si vuole debellare un nido di vespe, per evitare che possano attaccare e pungere.

Un vecchio rimedio per eliminare un nido costruito dalle vespe, dalla forma di un contenitore semisferico capovolto composto da cellette esagonali, consta di 3 semplici passaggi:

- Individuazione del nido.

- Copertura di un bastone con del giornale o della carta , dare alle fiamme questo involucro per affumicare il nido in modo da far scappare le vespe.

- Staccare il nido, una volta che è stato abbandonato dagli insetti e poi darlo alle fiamme, in una zona sicura.

Nonostante questo procedimento vada a buon fine, le vespe possono tornare.
In questo caso, si può scegliere di operare in due modi:
lasciare che le vespe proseguano nella costruzione del nido o continuare con sitemi di rimozione.

La vespa è un insetto naturalmente non aggressivo, bisogna ricordare che difficilmente attacca. Tuttavia, se la vespa viene minacciata nelle zona di suo dominio, può rispondere con le punture.

Le punture sono dolorose, ma non pericolose.

Con queste premesse, si può decidere di continuare ad operare da soli nella rimozione del nido, oppure affidarsi a degli esperti del settore per evitare problemi.

La vespa nidifica in posti caldi e ben nascosti, per questo non è raro trovare un nido di vespe nel vano delle tapparelle. Ciò accade soprattutto nelle tapparelle che vengono aperte di rado, come nelle case di vacanza, in cui restano chiuse per lunghi periodi.

Tra i rimedi utilizzati dai contadini, le operazioni da fare sono diverse, ma mirano tutte alla salvaguardia degli insetti.
Si può usare lo zolfo, cospargendo copiosamente il nido in modo da non far tornare gli insetti.
Un altro rimedio consiglia di strofinare un po’ di nafta, nel punto in cui le vespe hanno costruito il nido, dopo averle allontanate con il fumo.

In alternativa, si  possono reperire in commercio dei prodotti spray che possono sciogliere il nido ma rivelarsi altamente tossici per le vespe.

Un'azione che preveda l'utilizzo di insetticida residuale è strettamente necessaria solo quando il nido di vespe ha raggiunto dimensioni tali che gli insetti penetrano continuamente anche in casa, recando fastidio a chi vi abita.

Tuttavia, se questa situazione si verifica, è opportuno rivolgersi a personale specializzato nella rimozione di nidi di vespe e quindi eliminare le vespe.


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